Letteratura Poeti Famosi



Gemiti e palpiti d’amore.

 

Gemiti e palpiti d’amore.

 

Quanti gemiti in codesta notte,
ma non sono palpiti d’amore son
amari ricordi che adombrano  la mia malinconica e lesa armonia.

 

Quanti silenzi e nuovi inizi  fra un pianto ed un sogno, e che tormento l’arrivo della nuova cara primavera triste e cupa.

 

Come un albero spoglio delle
sue foglie non adorno ora la
mia anima di illusioni, attendo docile il giungere
di nuove e quiete verità.

 

Son tenero come una pietra
e il mio cuore batte suoni
ovattati e scarsi,son come
la conseguenza del creato più
squallido, vivo ma non è vero.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Attimo fuggevole.

Attimo fuggevole.

 

Attimo ineffabile non fuggire
son teso e avvinto al tuo
sottile tempo misero e scarno
di inadempienti sollazzi e gioie.

 

Fuggi fuggi pure tempo fioco
e disadorno per far baruffa con
le mie malcelate ombre, certo
tetre ma uniche mie compagne.

 

Io ti abbraccio vita, ma non
ti eccitare è così mutevole il mio
amore per te, tanto burlesco
quanto ingordo e sofferente.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Il cuore e l’anima.

Il cuore e l’anima.

 

Un giorno l’anima molto adirata
esclamò con veemenza al cuore,
io sono la regina dell’universo,
della sensibilità e complice
dell’amore nei suoi momenti
più dolci e appassionati,
senza di me tu non hai ragione
di esserci e non puoi confutare
ne l’evidenza ne le mie verità.

 

Il cuore rispose con fare saccente,
io scandisco solo il tempo,
ma il corpo mi deve emozioni
e vita, i miei battiti rendono
te cara anima prolifera
di suggestioni e sentimenti,
sono tutto o forse no,
e se la morte mi uccide
tu non avresti più rifugio.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

Abbiamo bisogno di entrambe
le cose per introfularci in questo
strano e distratto mondo, spesso
senza virtù e senza empatia.

R. F. B.

 



Quanto scalpore per un addio

Quanto scalpore per un addio.

 

Mia cara quanti silenzi 
fra me e te, non ci sono dolci
parole nei nostri abbracci,
i nostri cuori son silenziosi eppur battono all’unisono,  quanto amore fra noi
in ogni dove e sempre.

 

In quella piccola casa in
cima alla montagna quasi 
a toccare il cielo fu l’addio
del tuo dono più bello, ma anche il mio amore, io ebbi
a unire la mia bocca alla tua poi…più nulla solo ricordi,  tanti voluttuosi ricordi.

 

Poi tendenziose strette
e quanti labili sussurri,
gemiti dolci e finta intesa
di una comune eternità,
ti amai …ti amo…ti odio …
ti desidero e vorrei esser  capace di aver forza e  difendermi dal tuo addio.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

 



Sapienza e morte.

Sapienza e morte.

 

Folle splendido pensiero,
vita e vita e ascolto
il sussulto nell’anima
che mi scuote e poi
mi lascia, son frastornato
di tal tribolante affetto,
che immane strazio.

 

L’amore è il lagnarsi
di una sapienza arcana
ed è sconosciuta ai più,
quanta triste verità
in pochi righi scritti
con un velo occulto
tetro e malinconico,
ma è il tempo dei castighi
e delle verità innominabili.

 

Quanti gemiti doniamo
al dolore,
alla tristezza,
alla solitudine,
all’incomprensione,
e sono certo che
mai giugero’ vivo alla
sapienza ed alla morte.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

 



Mio Dio.

Mio Dio.

 

Oggi cuor mio è tenue
il tuo battito, forse temi
il silenzio e l’addio
di uno strano amore
grande e distratto,
siamo ormai soli
io vivo di te e tu di me.

 

Sono freddo come il sole,
caldo come gli eterni
ghiacci, sereno come
avessi un grande dolore
conficcato nella mia anima.

 

Mio Dio non dimenticare
chi ha predicato ai tuoi piedi
implorando con veemenza
e suppliche angoscianti
fede…speranza…amore.

 

Io credo ancora nel Tuo
abbraccio e nella Tua
comprensione, si Ti amo,
ma non so pronunciare
il Tuo nome sono indegno
come la mia vita vissuta
e ciò che rimane di essa.

 

Raffaele Feola Balsamo.