Letteratura Poeti Famosi



Morte di una libellula.

Morte  di una libellula.

 

Pervade un dolente e ansioso 
battito d’ali di una libellula,
confusa e inebriata in una nebbia fitta color rosso sangue.

 

Poi piano si dissolve la torbida
foschia, noto che a terra giace esanime il piccolo corpo dell’innocuo volatile, provo
dolore e tanta tristezza.

 

Farò mio quell’ultimo suo mortal sospiro e mi rannicchio di fianco a quel tenero insetto,
e mi chiedo perché deve
essere così breve la sua vita.

 

Sarà vero che nessuno è perenne, ma non comprendo perché morire quando l’anima è serena e non vi sono nemici, solo sogni, soltanto sogni.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Vane stelle cadenti.

Vane stelle cadenti.

 

Volgi tremante lo sguardo al malefico
consumare di un assurdo atto d’amore,
stretto in mille pensieri con tanta ansie
e sussulti per il tuo tenebroso silenzio.

 

Non sogno più ciò è miseria e sconforto,
ma quanto son veri i cieli gremiti
di stelle cadenti a cui affidare i nostri
desideri assassini di speranze e brame.

 

Che eloquenza tristemente maniacale
la mia, certo ombrosa ma autentica nel
suo racconto e così mi appare la nera
profezia ricca di grettezze e afflizioni.

 

Abbiate fede le angosce son solo strazi
che il vento complice disperde con pena
nella bufera della vita chiazzata di nero,
ma ella è tersa nell’anima linda e serena.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Un piccolo pensiero.

Un piccolo pensiero.

 

Quel cielo
lassù in alto
che forza
blu a volte rosso,
ma son disperato
il caldo sole è
tormentoso
e giunge l’oscurità,
sonnecchio
misero di visioni
e scarno di sogni
son come
un dono votivo
da immolare
ad un cuore
duro e assorto,
t’amo tanto
amore mio
ma tu non chiedi
mai e non invochi,
tu mi pari
cosi lontana
che a volte
non capisco
se è amore o
avversione.

 

Raffaele Feola Balsamo.



Morte di un sogno.

 

Morte di un sogno.

 

Sei un sogno che percorre
infida la mia mente,
e il tuo corpo cereo come una
dea marmorea d’altri tempi
plagia i miei confusi sensi.

 

Vivo sereno e distratto da
strane sensazioni, cullato da
un piacere che non mi lusinga,
sei come un sogno riposto
in un freddo otre senza vita.

 

Quanta luce tenebrosa in  questa notte di luna piena e quante inutili stelle morte come ad accompagnare un amore che mesto volge ad un  ineluttabile declino.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Ladri di esistenze.

Ladri di esistenze.

 

Quante parole fuggono dai nostri
pensieri e questi imperterriti e distratti
deridono e non commentano, che vale
se il filosofo dice e poi solo silenzio.

 

Eppure tanti milioni e milioni di uccelli
migrano cercando luoghi assolati
e ricchi di cibo, perchè noi restiamo in
silenzio e rassegnati innanzi alla morte.

 

Nulla ci sfugge eppur siamo soli e tristi,
il male ci sorprende ed esseri stolti sono
proliferi di atti inconsulti e rubano vil denaro
e poi vite innocenti, quanta inutile morte.

 

Facciamo un minuto di silenzio, dedicato
a chi con superba onestà giunge imperfetto
alla morte, immerso in una ostinata vita
cosparsa di una ingrata virtù e tanta fede.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Mia Divina.

Mia Divina.

 

Mia Divina,
grande donna
asseconda
il mio ardire,
la mia passione,
non indugiare
i miei sensi
son sbocciati
nel fertile Eden
dell’amore
e sono pronti
alla morte,
ma tu non
osteggiare
il destin fatale
di un uomo
che uomo non è.

 

Son fatto solo
di tenue
evanescenze,
è di sera sfioro
il cielo e sposto
le infinite stelle,
celandomi fra
di esse come
a voler svelare
la grandezza
di un amore
a volte volgare
poi dolce
e suadente,
il nostro sogno
non finirà mai
e poi mai.

 

Prima dovrò
contare gli infiniti
pianeti complici
dei nostri sogni
più gaudenti
e degli abbracci
d’amore disinibiti
e far ancora
l’amore con te
nello spazio
infinito,
poi ti prego
osserva senza
lacrime l’addio
di un eterno amore,
è giunta l’ora dei
dolorosi rimpianti.

 

Raffaele Feola Balsamo.