Occhio e occhi vedono e pensano.

Occhio e occhi vedono e pensano.

 

Il vento per niente galante,
soffia… soffia
ed alza incurante le vesti
delle giovani esordienti,
a occhi e malocchi
non sfugge e dicono… ancora dicono,
acclamando vergogna e vessazioni,
ma il mio cuore sa e comprende.

 

Il bimbo è tenero ed ama
e piange e soffre,
poi si addormenta stanco,
si avvolge quieto e sereno
e appoggia le mani sotto il volto
e riposa felice, nulla sa,
del sacrificio della mamma,
che presto giungerà,ormai è l’alba.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

 



Mamma.

Mamma.

 

Io fui sangue su quel tiepido bianco
manto di neve,
molti mi chiamarono martire,
altri patriota, altri ancora figlio
di un re senza corona,
ma ebbi a morire.

 

Una lacrima per ogni figlio,
un dolore per ogni soffio di vento
che conduceva piombo e paura,
il cuore non smette mai di soffrire
e poi basta cede
e non batte più, finalmente.

 

Io ti penso mamma,
quando il fuoco lacera le mie carni
e offusca i miei pensieri,
ricordo i tuoi rimproveri
ed io ti amavo,e le tue rabbie
quando mi rincorrevi
ed io beffardo ti sfuggivo,
non fermarti io mi inginocchierò
e ti ti dirò…scusa mamma
non lo farò più,
ma non lasciarmi solo ti prego.
Vedrai il cielo è lassù,
molto in alto ed io ti voglio.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



I RAMPICANTI DI MARZO // dalla raccolta “Alla bianca Colomba che è mia Madre”

Nell’oro dei tuoi occhi di gatto
vanno le mie rondini,
cercando la primavera eterna.

Ah immensa Dea dei cieli,
tu rechi soffi d’amore
quando guardi la mia terra.

È tuo l’impareggiabile salto
che fa slittare la ragione
nel divino enigma di questa vita.

Il giallo delle tue iridescenze
conquista le finestre
annerite dai  fiori della notte.

I miei occhi ti fissano a lungo –
due liquide fiamme
vanno cercando la tua anima.

Così fremono le foglie di rugiada,
tra i rampicanti di marzo,
 nell’euforico soffio di un respiro.

23.04.2019 Ciro Sorrentino



I TUOI CRISTALLI // dalla raccolta “Alla bianca Colomba che è mia Madre”

In questa vita d’assenza
tu sei l’universo
che riempie la mia mente.

Il tuo silenzio squarcia
la rumorosa selva
dove tanti grilli sono morti.

La tua anima esplode
in un battito d’ali,
nei fiori che oscurano il buio.

I tuoi cristalli sorridono
a miriadi di pensieri
stretti nella cieca boscaglia.

Fuoco di lucente farfalla,
le tue ali recano oro
sul plumbeo abisso d’ombre.

23.04.2019 Ciro Sorrentino



LE TORRI DEL SILENZIO // dalla raccolta “Alla bianca Colomba che è mia Madre”

Nere ali cercano le tue,
nel cerchio di luce
che fa ombra al pianto –

furiosa onda di lacrime
che colma le notti
invase d’inquieta insonnia.

Se anche stasera resterò
alla muta finestra,
rapito al tuo limpido volo,

mi oblierò nel vuoto attonito,
tra le torri del silenzio –
cattedrali della chiarità eterna.

23.04.2019 Ciro Sorrentino



LA TUA IGNOTA VOCE // dalla raccolta “Alla bianca Colomba che è mia Madre”

Furiosamente il mio sciame
vola alle tue acque –
una scia d’amore urla
espandendosi all’infinito.

Volo palpitando sul freddo
delle rocce innevate,
cerco il tuo vento caldo
per le mie piccole ali stanche.

Supero la linea delle onde,
la tempesta di alghe
frantumate sulla costa
che frenano il passo al respiro.

La tua calda voce mi guida
nel mare di luci,
al cerchio degli anelli
in una lunga catena di perle.

Nelle tue gemme d’incanto
si placano le maree,
giovani astri spuntano
alfieri del tuo giardino di tulipani.

23.04.2019 Ciro Sorrentino