Per lo splendore dell’essenza del cielo

Inebriato
dall’avvolgente tuo profumo.
Attratto
dalla stupenda tua presenza.
Incantato
dall’amore infinito che traspiri
nulla e più nessuno
potrebbe mai distogliermi
dalle notti insonni che m’inveni
dall’albe straordinarie che mi doni
dai luminosi giorni in cui m’incanti
dai gemiti del cuore ritrovato
per lo splendore dell’essenza del cielo;
e piango.
Piango sul passato che non era

ma che lentamente va sfumando.



Vola con me

Guardami
io non sparirò
ti entrerò nel cuore
e non ti lascerò mai più
 
Prendimi le mani
e vola con me
più in alto che puoi
oltre l’eterno infinito
 
Là dove il sole splende
dove ogni cosa ha il suo tempo
dove un sorriso non muore
e dove ti amerò per sempre
 
 


Sulla veranda

Questa mattina ho perso l’alba,

quella di un’intensa goduria

appostata tra le gambe

d’una sedia sulla veranda.

 

Ho un occhio di riserva

lasciato tra le polle di luce

e l’argento della teiera

in bilico tra i pensieri.

 

Un errore sarebbe leggere il tempo,

se il volto delle foglie è serio,

un battito di mani si ripete

a schiacciare l’incauta noia.

 

Sto cercando il silenzio

tra  pozze di cielo incolore,

eppure il fiume di parole

sopravvive.



UNA SEMPLICE FRASE .

Sguardi vuoti nell’ istante di un minuto e
mille pensieri infiammano
passioni di baci su labbra di fuoco ,
le lacrime consumano la realtà
di giorni vuoti e lasciano sul viso
una maschera di tristezza .
Il vento d’ autunno passa veloce
spazzando l’ anima di ricordi
di un infinito amore perduto ,
la pioggia umida e fredda
scivola sul nudo corpo
portando via un emozione d’ amore ,
mentre il cuore
continua a battere come fonte d’ amore
nella speranza di una semplice frase
::: TI AMO :::
  carmelo ferrè….22/11/2011



Stati d’animo e sentimenti incerti

 

Il mio presente attento guardo 

al passato solo rapido uno sguardo

da  violenta  di sentimenti opposizione

assalito colpito stordito sono preso

questo dubbioso mi domando

i conti dovendo fare con me stesso

felice nell’infelicità infelice nella felicità
lo stesso tumulto o una diversità?

giuseppe gianpaolo casarini



Quel gesto inopportuno ancor rattrista

Mattino dal cielo d’un azzurro terso

lì alitava  fresca la salmastra brezza

sfiorava il viso dolce sentivi la carezza

solo silenzio muto del gabbiano il verso

non più dormiente il sole già dagli sfumati

luminosi chiari raggi dato aveva il segno

della salita da Poseidone il profondo regno

con timidezza sfiorai quei seni vellutati

fuggì di corsa le dorate chiome al vento

sollevate il sol nascente disturbava la vista

svanita in lontananza in preda al turbamento

quel gesto inopportuno ancor  rattrista

immutato persiste nel tempo quel momento

giacché da quell’istante non l’ho più rivista.

 

giuseppe gianpaolo casarini