Tratte dalla raccolta “Inno all’Amore” – pag.6

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Sogno di te

Sono qui, accanto a te
Inseguendo un sogno che non è,
ma è dentro te,
lui nasce in me,
insegue il sole,
illumina il cuore,
accende la speranza,
riempie la tua assenza ,
profuma poi quest’aria
e diventa cosa rada,
rinasce in un istante,
ed ecco poi il presente.
Col tempo non invecchia,
talvolta però cambia,
ma lui corre, non si stanca
a far sognare questo mondo,
a viaggiare nella mente,
a poter credere ogni giorno
in me, te, noi soltanto,
perché ricorda, pensa fortemente,
l’abbiamo fatto nascere,
con la pazienza crescere,
ed infine credere,
credere veramente,
e di noi lui vivrà ogni istante,
ed il sole ci illuminerà il niente,
facendoci vivere felicemente
una nuova realtà…interminatamente

 

La giostra dell’amore

In un attimo di follia
credo che tu sia mia,
ma poi rifaccio il trucco
e smento ciò che ho detto;
l’amore è passeggero
a ciò non c’è alcun dubbio,
e tu,  il mio gran pensiero
non sei altro che un subbuglio.
Se l’amore è un sentimento
ciò che inseguo è solo un sogno
che fa vivere, sperare…
un nuovo amore da continuare;
sai la tua essenza mi è rimasta,
ma di certo non mi basta
a poter vivere domani
un amore con le ali
se anch’io ai tuoi pensieri non gli dono la fiducia
e li convinco a credere nel domani che ci aiuta,
forte ancor di questo amore
che da oggi e poi per sempre
potrà dire a tutti a noi
con il cuore che ci brucia…
sarò sempre in te presente
a narrare la poesia
di una vita che ci insegna, ci promette,
ma ahime’…abbassa gli occhi e vola via!

 

Per chi cerca di sorridere

E’ un cielo di nuvole
questo nostro mondo
che non riesce più a capire
il senso del profondo;
ho provato ha farti ridere,
eppure stai piangendo;
ho cercato di sorridere,
ma in fondo sto’ soffrendo.
Vorrei poter cambiare cio’ che porto dentro
o forse è il solo il mondo a non potermi dare tanto.
A volte mi hai guidato e non mi hai chiesto niente,
adesso che io ti vivo, son solo solamente.
Uno squarcio di sereno
sotto questo cielo,
apre gli occhi al mondo
senza piu’ quel triste velo.
Ascolta questa voce,
fammi ancora vivere,
e dona un po’ di luce
a  chi cerca di sorridere

 

 

 

 

 

 

 



C’è ragione

Il sorriso del tuo cielo

mi accompagna

nei viaggi della memoria,

intenso, libero.

 

Uno sguardo fiero.

 

Saggi ricordi,

come persone uniche

si rifugiano negli sguardi.

 

Tra i pensieri dormienti,

tra le ore appese vigili,

concretizzano il dilemma.

 

Mi faccio da parte

e ti ascolto

ricca, inventiva,

ironica.

 

Incontro l’amicizia

della tua malinconia,

e vivo il sentimento

della nostalgia

che reputavi acerbo.

 

Forsennati ricordi,

come persone stravaganti.

 



Istanze e motivi poetici in “IRRIDENTE LUNA” di Ciro Sorrentino

UNA POESIA CADENZATA SU TONI REALISTICI E METAFISICI, SU ELEMENTI CHE CONVERGONO VERSO LA RIVELAZIONE DI UNA SITUAZIONE “OSCURA” CHE PRECIPITA L’UOMO IN UNA VERTIGINE “SPAZIO-TEMPO”, NELLA FREDDA E SILENZIOSA DISPERAZIONE DI UN IRRIVERENTE CIELO:

“È notte quando l’impietosa Luna irrompe divertendosi… con attonito silenzio”

LA STESSA LUCE LUNARE SI CARICA DI INESORABILE E IMMOBILE INDIFFERENZA, DI UN RIVERBERO INESPLICABILE CHE SCHIANTA LA COSCIENZA DELL’INDIVIDUO, RAVVOLGENDO LA VITA IN UN VORTICE CHE SCONFESSA LA SPERANZA DELLA RINASCITA:

“Sorride nella sua densa pienezza e non concede sollievo al disperato che ama…”

LA SITUAZIONE DIVENTA MAGGIORMENTE TRAGICA QUANDO QUEL “RIVERBERO” GIOCA A RIMPIATTINO, SUSCITANDO NELL’ANIMO PERCEZIONI E MEMORIE D’UN AMORE PERDUTO:

“Accende indiscreta i ricordi… e si nasconde presto tra velanti nubi”

QUELLO CHE SI ESPANDE A DISMISURA E CHE SI MATERIALIZZA IN UN AMARO PRESENTE È IL COSCIENTE DOLORE, LA RAZIONALIZZAZIONE DI UNA SITUAZIONE EMOTIVA CHE OPPRIME ANNEGANDO IN UN OCEANO DI LACRIME IL CUORE DI CHI RIMASTO SOLO PIANGE E ANCORA VORREBBE FAR RISORGERE L’AMORE:

“Chiudo gli occhi e nell’amaro pianto vivo soffrendo l’assenza…”

IN TANTA AVVILENTE SITUAZIONE, IL CUORE TENDE A SPINGERSI OLTRE, A RASSERENARSI SU ALTRI CONTESTI, A DIVINCOLARSI NELLA TETRAGGINE DEL VUOTO, A RITROVARE UNA REGOLARITÀ EMOTIVA:

 “Fuggo l’emozione… e provo a distogliere il disanimato pensiero su altro”

TUTTAVIA, LA SPINTA DELL’AMORE INIZIALE, QUELLA SCINTILLA CHE INCENDIO PER SEMPRE L’AMORE, è UN ENTE ETERNO, IMPERITURO ED INDISSOLUBILE, CHE RITORNA, PROVOCANDO UNA TENSIONE INTERIORE CHE SUSCITA NUOVA INQUIETUDINE E QUOTIDIANO SPEGNERSI NELL’INSOLVIBILITÀ AD ESSERE:

“Ma le immagini di Lei… come prolungate ansie mi spingono alla deriva del tempo”

L’IO è COME PRESO DA UN’ARCHETIPICA, MITICA ED ARCANA MAGIA, QUELLA DI UN AMORE CHE NIENTE E NESSUNO PUÒ SOSTITUIRE O SPEGNERE, UNA MAGIA ALCHEMICA E SCONOSCIUTA AL MONDO, MA VIVA E ONNIPRESENTE NELL’ESSERE DI CHI SI UNÌ IN UNA COMPRENSIONE D’AMORE UNICA E MERAVIGLIOSA:

“…Invariabili flussi sono la coscienza d’un impossibile amore”

IMPERCORRIBILE SARÀ LA STRADA DI QUELL’AMORE, E, A DARNE SENTENZA È UN’IMPROVVISA VENTATA DI GELO, CHE DEFINITIVAMENTE AVVILISCE ED OBLIA IL SENTIERO CHE POTREBBE CONDURRE ALL’AMORE:

“D’un tratto un soffio e in esso l’acre salsedine… che ancora mortifica e gela la vita”

IN QUESTA POESIA SI CONDENSA ED ESPLODE TUTTA LA NOSTALGIA E LA PENA, E LA RABBIA AD ESSE SOTTESA, L’INQUIETUDINE DEL “POETA DELLE FATE”, DI CHI, CON IMPAREGGIABILE MAESTRIA, NE DESCRISSE LE GRAZIE NEI MERAVIGLIOSI VERSI DI TANTE INCANTEVOLI POESIE.

Dipartimento di Lettere e Filosofia, Prof. ATTILIO BELTRAMI          



tutto il cielo in una voce

Senza paure risalgo nell’immenso

Amore delle stelle, nella notte argento.

Scherzerò con tutte, una mi guarda
silenziosa.

E il cielo è sempre celeste.

E si sente il profumo degli angeli.

Qua troverò un crepuscolo sopra un manto aureo…

Poi la mano divina d’oro dorato.

Preziosa pregiata e nobile

Tirerà fuori tutte le parole di una vita

Dove aspetterò e mi accontenterò

Immaginerò nella buia oscura infelice
vita…

La sua luce eccellente splendida perfetta

Felice e luminosa.

Aspiro restar cosi, giova a un tempo
infinito…

Il mondo senza respiro non mi sta a cuore.

Lo guardo dall’alto in terra e in cielo

Vola colomba figlia dell’aria in questa
placida notte…

Leggiadra dalle bianche piume immagino or la
tua volata…

 E il
ritratto dell’emisfero…temprato dal desiderio…

Di un abbraccio galattico. Soave e puro

Quel turbinio stellare darà la forza

Alza la voce

Nel vespro dei sogni… dove volerai e
poserai…

In un nido cosmico come una farfalla.

 Bianco condor d’amor.

Alza la voce

Nell’immenso straordinario astrale

Eccezionale e grandioso

E nel mio spazio piccolo, piccino

Immaginato momento, esalti.

Infinite impressioni.

 Si
estendono nel cielo, nelle stelle, e nelle comete…

Generando immagini fugaci di verde
creatività…

Fino alla voragine del cuore.

E’ perché no,

Esserci, in questo grande angolo

 In un
mondo… davvero possibile.

Dove potrò amare anch’io,

E nel siffatto volo.

Odo e non patisco…

”Tutto il cielo in una voce”.

E poi…gioisco! Con te sognerò.

Per amore questa immaginazione resta mia

Amore quanto te.

 



con l’occhio fisso al tricolore

 

Ei tu
ardimentosa danzatrice ballar con noi…

Deh! Quell’abbraccio
tenero di una tenera. Madre.

Del
figlio sconvolto ma deciso fu il suo addio preciso…

Divampa
e arde una guerra lontano…

Laddove
lo aspetta l’incontro con la vita eterna…

Finché
cadeva esanime con l’occhio fisso al tricolore
.

Oltre
la morte

L’amore
tutto vince

Nel
dolore e nella rabbia tutti fanno silenzio…

E lui
partì!

Ardisci
nei cuori, degli eroi

Il tuo
ballo che tuonò suoi soldati

Nel
tempo eterno, eterna della Guerra.

Ivi
infinite battaglie vide!

Mentre
ora calmo, sereno, mite

Il
volto di quel milite.

Aspro,
amarognolo, acre

L’eco
lontano dei nemici.

E nel
core

 Rende grazie

 Alla vita e alla patria.



Istanze e motivi poetici in “LA VELA DEL DESTINO” di Ciro Sorrentino

EMBLEMATICO L’INIZIO: “NASCITA, VITA, MORTE, IL CICLO VERSA AL SUO BUIO…”

 

È UNA DOLOROSA CONSTATAZIONE: IL POETA RAPPRESENTA L’INEVITABILE SCORRERE DEL TEMPO STORICO, CADENZANDO IL VERSO SECONDO I CANONI DELLO “SCETTICISMO EMPIRICO”, CHE POGGIA SU QUEI “…TRASALIMENTI D’UN BATTITO D’ALI”, PERCHÉ QUESTO SUO PRIMO OGGETTO D’ANALISI È IL MONDO TERRENO E VISIBILE.

 

MA IL SUCCESSIVO PASSAGGIO, “NULLA SI FISSA PER SEMPRE L’ORRIDO E IL SUBLIME CORRONO INSIEME”, ANTICIPA UN “AGNOSTICISMO METAFISICO”, PROPRIO IN QUEL “NULLA” SOTTESO ALL’ESPANDERSI TEMPORALE DELLO STESSO UNIVERSO.

 

“RUOTANO LE LANCETTE SEGNANDO IL PRESENTE PERDUTA FRECCIA DEL TEMPO”:

 

L’ESISTENZA UMANA, RITMATA E LIMITATA DALL’ “OROLOGIO BIOLOGICO”, È INDISSOLUBILMENTE LEGATA AD UN’ETERNA IMPERFEZIONE, AD UNA INSODDISFAZIONE INFINITA, AD UNA ESPERIENZA VISSUTA COME LACERAZIONE CONTINUA SENZA ALCUN FINE.

 

“IL DESTINO RAPISCE IL CUORE TRA LETIZIA E DOLORE L’AMORE”:

 

AL POETA NON È CONCESSA NESSUNA SALVEZZA E LA SUA VOLONTÀ VIENE ANNULLATA, AL PUNTO TALE CHE LA SUA RAGIONE INTERIORE, “L’AMORE” VIENE NEGATA DA UN’EVENTUALITÀ SOPRANNATURALE, IL “DESTINO” CHE TUTTO DISSOLVE.

 

FATTA QUESTA PREMESSA, LA SECONDA PARTE DELLA POESIA, “VASCELLI SVETTANO VELOCI OSANO E SCHIVANO URTANO SCOGLI”, RECA UNA VANA SPERANZA DI TROVARE LA FELICITÀ.

 

IN EFFETTI, I “VASCELLI”, CIOÈ LE EMOZIONI E I PENSIERI, SI SCHIANTANO SUGLI OSTACOLI E GLI IMPEDIMENTI DELLA VITA, GLI “SCOGLI”.

 

CI RITROVIAMO ANCORA DI FRONTE L’INESORABILE REALTÀ DELLO “SCETTICISMO EMPIRICO”.

 

IL PASSO È BREVE VERSO L’ “AGNOSTICISMO METAFISICO”, PERCHÉ L’ANIMA, “LA VELA” SI SMARRISCE, “…SI SQUARCIA ORMAI USURATA”  IN UN “OCEANO SENZA CONFINI”.

 

LA CONCLUSIONE OVVIA A TANTA INCONCLUDENZA È UNA SMISURATA INFELICITÀ, PERCHÈ “IMPLODONO I SOGNI NELLO SVAGO DEL CIELO ROVINOSO SEDUCENTE MIRAGGIO”

 

A TANTO DOLORE NEMMENO LA FANTASIA, “…I SOGNI”, RIESCE A PORRE RIMEDIO, CONCEDENDO MOMENTANEO SOLLIEVO: TUTTO SI SCOPRE NELL’UNIVERSO, IL “…CIELO”, UNA LOGORANTE E TAUTOLOGICA ILLUSIONE, IL “…SEDUCENTE MIRAGGIO”.

 

  Dipartimento di Lettere e Filosofia, Prof. ATTILIO BELTRAMI