UN AMICO . ( NEL GIORNO DELLA MEMORIA )

Chi sei ? da dove vieni ?
Cosa fai ? Perche’ sei triste e solo ?
C’ e’ qualcosa che non va’ .
confidati con me , voglio essere tuo amico .

“”” Caro amico , tu non puoi comprendere
ciò che nel mio cuore c’ e’
e’ troppo buio per poter vedere dentro ,
troppo sporco di sangue EBREO,
ho ammazzato , sterminato , violentato !
anime innocenti , bambini , mamme , vecchi , 
cuori che imploravano pietà ,
ma in me non c’ era un briciolo di pietà,
nella mia mente sentivo continuamente
quella maledetta voce
che rimbalzava da una tempia all’ altra..sparate…!
Ammazzate , sterminate !
il mio dito sembrava incollato a quel
distributore di morte ,
amico devi credermi non volevo !
Si ! Adesso piango ,lo so’ ,

forse la colpa non è mia ,
ma ero io che sparavo ! capisci ?
Maledetto me !

Maledetto ! Maledetto !

Tre volte maledetto per essere nato
in questo sporco mondo maledetto ,
perche’ dover uccidere continuamente
quando si potrebbe vivere tutti insieme ,
essere fratelli , saper amarsi ?
Adesso ti lascio , amico mio ,
prima eri allegro pieno di vita ,
adesso piangi anche tu … no !
Non devi piangere , non devi pagare
per colpe di altri ,
ciao amico mio ,  io ritorno la’
da dove 
sono venuto ,
ritorno a scontare le mie colpe
fra mille lingue di fuoco
che forse mi purificheranno
e dopo chi sa’ se sarò  anche io come te ,
felice , puro , innocente e pieno di vita  ,
ciao amico mio ! Addio ! 
Ho conosciuto  un amico che ha scoperto
troppo tardi la verità sul sterminio degli EBREI ,
ho PADRE  , tu che puoi , perdonami ,
non vedi i tuoi figli come s’ ammazzano ,
non è bastato uno sterminio di una nazione ?
Tu che vegli su il mondo , pensa !
Un 
giorno dicesti…FIGLI MIEI …
Lo so’ è la nostra punizione soffrire ,
ma so che un giorno torneranno per noi
gli uccelli a cantare la vita e cresceranno
i fiori sulle nostre nere tombe ,
quel giorno che non sarà lontano
anche io sarò purificato
nella tua eterna pietà di PADRE “””.
   carmielo  ferrè …28/01/2011



GIORNI DI ….

 

Giorni di pioggia umida e
mani fredde sul viso ,
giorni di sole accecante e
occhi socchiusi al rimpianto ,
giorni di candita neve e
nudi corpi distesi tra lenzuola ….
Giorni di pioggia umida e
le mani colme di carezze
s’ intrecciano al vento freddo
che trafigge l’ umida pioggia .
Giorni di sole accecante e
due lacrime scendono dagli occhi
che ai riverberi del sole
luccicano come due pendagli di diamante .
Giorni di candita neve e
bianca è la fioccala luce
di una candela che riflette
allo specchio un corpo nudo
bianco e soffice più della neve ,
abbracciati e tesi due ombre
danzano tra veli di lenzuola
l’ eterna danza dell’ amore ……
carmelo ferrè…..10/01/2014




NELL’ARMONIA DI LUCI E SUONI – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Esplose il buio silenzio

quando il tempo si fermò

perdendo contatto

con il suo stesso vuoto.

 

Il nero vagì respirando

e si specchiò nel nero

comprendendo l’orrore

del nulla sospeso nel nulla.

 

Allora levò corvini i teli

e vergognandosi

del suo gesso nudo

si coprì d’infinita vastità.

 

Cercò gli abissi

che furono suoi padri

e ne riempì le fosse

con lacrime d’espiazione.

 

Come nuvola nella bufera

distillò ogni goccia

decretando in giudizio

la sua lenta cancellazione.

 

Così del nero primordiale

rimase lo spettro

che si guardò nel ghiaccio

che di specchio fece il pianto.

 

Vide vero il suo volto

e celesti le sfere

dove un alito di farfalla

ancora freme esultando.

 

L’ombra comprese

e si sparse negli elementi

che sciolsero l’amore

nell’armonia di luci e suoni.

 

16.02.2014 Ciro Sorrentino



Orrore

Orrore

 

Orrore  di  credere e voler bene,

pensare e concedere con fiducia,

lasciar fuggire il passato e afferrare  il presente,

orrore  e paura di dare e nulla ricevere,

mai amare e credere a ciò che pensi,

la fine di un incubo, i sentori del bianco ciuffo non mentono,

orrore nel pensare e nel dire e nel capire,

ho fame di vero quanti cuori insulsi e falsi,

orrore  nell’ascoltare e capire le menzogne e fingere di non sapere,

volere ed esser comprensivi, ma che difficile farsi imbrogliare,

ma dai son sereno conosco la vita e le genti,

orrore nell’aver pensato e non detto che il cielo a volte è rosso,

orrore nel pensare che gli inganni son sinceri, vero invece che son voluti,

il male al male il bene al bene che sia ciò che dev’essere.

 



Fede

Fede

 

Fuggi vita mia,

io comprovo,

le mie lacrime

son sorsi di letizia,

il blu del cielo

fugge anch’esso,

imploro il Dio,

e invoco armonia,

ma come enunciare,

e gorgheggio

un’ ode alla vita.

Il freddo crocifisso

mi trafigge,

che leggiadria,

incide il mio dolere

estirpa il male

inala letizia.



La beffa

 

 

 La beffa.

 

Lo scorrere dei giorni,

come ore e minuti,

mesi e poi anni,

cosa resta di ciò

che non ebbi,

acqua vento sole,

nulla di quello che io auspicai,

ma tu nera donna perché

sei sempre in attesa,

e perché profetizzi il presente

e non il futuro,

tu temi l’immortalità,

io la vita, e poi la morte

poi il silenzio.

 

Sii persuasiva con chi ti evita,

con chi simula sottili e fallaci

sentori di felicità,

e bisbiglia falsi brontolii

di scene briose,

loro fuggono, ma tu non

inseguirli loro si diraderanno

poiché non sanno

e non aspirano,

ma tu sii cauta,

i loro paghi auspici son

fragili e bui come il sole,

voraci come antiche ansie,

celate da cupi presagi

dentro generose insonnie.

 

Che vita sia e che sia pure,

a nulla valse il sapere se

di costei nulla seppi

e tanto ansimai,

ebbi paura, ma non

crebbe ciò che non vidi,

chiaro fu quel che mai volli,

la vaga illusione di una vita

cosparsa di gemme e sassi.