La beffa
La beffa.
Lo scorrere dei giorni,
come ore e minuti,
mesi e poi anni,
cosa resta di ciò
che non ebbi,
acqua vento sole,
nulla di quello che io auspicai,
ma tu nera donna perché
sei sempre in attesa,
e perché profetizzi il presente
e non il futuro,
tu temi l’immortalità,
io la vita, e poi la morte
poi il silenzio.
Sii persuasiva con chi ti evita,
con chi simula sottili e fallaci
sentori di felicità,
e bisbiglia falsi brontolii
di scene briose,
loro fuggono, ma tu non
inseguirli loro si diraderanno
poiché non sanno
e non aspirano,
ma tu sii cauta,
i loro paghi auspici son
fragili e bui come il sole,
voraci come antiche ansie,
celate da cupi presagi
dentro generose insonnie.
Che vita sia e che sia pure,
a nulla valse il sapere se
di costei nulla seppi
e tanto ansimai,
ebbi paura, ma non
crebbe ciò che non vidi,
chiaro fu quel che mai volli,
la vaga illusione di una vita
cosparsa di gemme e sassi.