Letteratura Poeti Famosi



Presto andrò lassù dai miei cari.

Presto andrò lassù dai miei cari.

 

Bieca memoria di novembre,
quanti languidi ricordi in tal
mesti rifugi dalle tristi foto
e sarcofaghi seppelliti da dure
pietre e velati da inutili fiori.

 

Io vi amai in vita, giuro di si,
da trapassati a nulla vale se non
a mistificare falsi amori e grandi
delizie, anelo di rivedervi miei cari
fra mille spazi dorati e ricchi di fede.

 

Per i miei cari io do fecondi e saporosi
abbracci, ho tanto da raccontar
Loro, tristi avventure e vezzi scabrosi
di esseri indegni e senza cuore, celati
in mortali orgogli e turpi ingordigie.

 

Raffaele Feola Balsamo.



Anime nere.

Anime nere.

 

Volti e ombre maliziose

mal celate e orribili,

che immane dolore,

ma chi se ne frega

piccola bestia sai io

ho strane sensazioni

e rido del tuo volto

paffuto e giocondo

e ignara delle parole

che sfilano veloci

frutto di un cervello

malconcio e disincantato.

 

Sorridi pure sai io ho 

iniziato a morire,

piano…piano e sono

 disarmonico e quanti

ricordi brutti sfilano

nella mia gia’ labile mente.

 

Ma la tua che squallida vita,

e morrai sottomessa alla 

solitudine, ai tradimenti

di chi dovrebbe amarti

e come veleno inoculato

nel tuo cuore fara’ si’

che egli scoppiera’ 

e quanta rabbia ti cogliera’,

e poi…poi la tua solitudine

sara’ cospicua e amara,

sara’ l’espiazione dei nostri…

dei vostri insuli peccati.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

 

 



Novembre 2021

Novembre 2021

 

Tristi pensieri di novembre
nel mentre osservo gli scrigni
con anime svanite e cuori
dolenti e fiori tanti fiori aridi.

 

Tenace la mia adorata, una bianca
perla persa nel nulla ma viva
nel mio cuore per l’eternità,
ti amo genitrice dei tuoi pargoli.

 

Giaci fra le nuvole e spargi felice
i tuoi richiami con la voce
di un dolce usignolo il tuo amore
per chi tanto amasti su questa terra.

 

La furfante che si affanna a cercare
con indole feroce tesori e scaltri
ladrocini i beni altrui…maledetta
iena che tu non possa aver mai pace.

 

Tu orrida donna che rimanesti
indifferente ai lamenti di colei che
non c’è più, ora deponi fiori e freddo
sul suo sepolcro, maledetta ladra.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Che notte, solo una notte, poi piu nulla.

Che notte, solo una notte, poi più nulla.

 

Gagliardi meditazioni
e tristi pensieri,
quanta noia
in tal esasperata sera,
per quasi che la notte
voglia divenir matrigna
di un cielo senza stelle
è privo armonia e chimere.

 

Sii benevolo notturno essere
e frena i tuoi folli affanni
fra poco giungerà
il nuovo giorno
col suo emaciato cielo,
privo di grandi luci
e grandiosi pianeti.

 

E i suoi angeli
si affiancheranno
agli afflitti e ai sofferenti,
e le malvagie insidie
svaniranno trascinandosi
come alienati su vecchi
carretti rumorosi
e cercheranno rifugi per celare
celare l’arcano e l’irriverenza.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



I miei nuovi stivali.

I miei nuovi stivali.

Vien tacita e ingorda
d’ombre la mesta sera,
silenzi rumorosi
dietro le gaie finestre
colme di occhi furbi
e ficcanasi, i miei nuovi
stivali fan frastuono
ma che gioia ascoltarli.

Grottesca la fugace
vita scorre veloce
un passo dietro l’altro
e il tempo opprime
e scorre allegro,
lui non si ferma mai,
e i miei nuovi stivali
nulla possono
se non cedere all’usura.

Raffaele Feola Balsamo.



Tutto mi appare.

 

Tutto mi appare
e tutto mi confonde,
che strano sogno
in un giorno
estivo di pomeriggio
accaldato
e pieno di strane stelle,
folli e dispettose,
siate sincere perche’
tardate a svanire
e non tornate
quando il buio
si approria del mio
cuore e del cielo,
siate cortesi,
sono confuso,
ma vi amo comunque.

 

Raffaele Feola Balsamo.