SULLE SPONDE DEL TUO LAGO

Nella muta e ovattata irriverenza

di questa sconfinata notte

mi conforta il tuo ignoto respiro.

 

Voglio sognare l’eterea voce

e attendo fremente l’aurora

per fissare il tuo vago orizzonte.

 

Finalmente s’indorano i campi

e seguo le ombre del grano

nella fresca aria del nuovo giorno.

 

Mi ritrovo sulle sponde del tuo lago

lì dove l’aria è sempre invitante

carezzevole brezza di teneri petali.

 

Riaffiorano le nostre emozioni

colpite e velate tra recisi fiori

sparsi all’ombra d’un salice antico.

 

Ritrovo la sconosciuta dolcezza

e cullo l’amabile ricordo

del tuo vergine e immobile viso.

 

Nell’eterna primavera dell’amore

cerco ancora la tua anima

perché abbia senso la mia vita.

 

25.06.2012 Ciro Sorrentino



L’ ULTIMA LACRIMA .

LE FOGLIE MORTE CADEVANO AI TUOI PIEDI ,
E TU NELLA DESOLAZIONE DEL CORPO
TI LASCIAVI ANDARE COME QUELLE FOGLIE  ,
HAI LASCIATO DIETRO DI TE UN AMORE PURO
PER ANDARE VERSO UN NUOVO AMORE ,
PAROLE FALSE USCIVANO DALLA SUA BOCCA
MENTRE TI GIURAVA ETERNO AMORE ,
LA TUA ANIMA SI DISTESE IN UN CIELO NERO ,
PREGO ‘ , PIANSE E SI DISPERO ‘ NELLE SUE PROMESSE .
DESIDERI BRUCIATI AL COSPETTO  DI UN NUDO CORPO
GELIDO E SENZA ANIMA ,  TI SEI PERDUTO TRA QUELLE
ABBRACCI E BACI E NON SEI PIU’ TORNATO AD AMARE .
ORA NELLA DESOLAZIONE PROFONDA DEL CUORE
RIPROVI A COMBATTERE I FANTASMI DEL SUO AMORE ,
TRA LE PAURA E LA SOLITUDINE
VEDI COME IN UN FILM LA TUA VITA PASSATA ,
E NEI TUOI SEMISPENTI OCCHI BRILLA
L’ ULTIMA LUCENTE LACRIMA ,
SEMBRA UNA RARA PERLA  DI LUCE ABBAGLIANTE ,
MA NON BASTA QUESTA LACRIMA CALDA
A RASSICURARE LA TUA ANIMA .
LA TUA GIOVENTU ‘E’ STATA SOLA
UNA FOLLATA DI VENTO  , MA
IN ESSA HAI AVUTO UNA  CAREZZA DI VITA ,
IN ESSA DUE LABBRA ROSSE CHE SEMBRAVANO
DUE PETALI DI ROSE APPENA SBOCCIATE .
LE TUE MANI TREMANO  MENTRE STRINGI
QUESTO SUO FALSO CORPO ,
E TI RIPERDI ANCORA SU QUELLE GELIDE LABBRA ,
A NULLA E’ VALSO IL TUO RIMPIANTO ,
SCIVOLANO VELOCI LE TUE MANI SU QUEL CORPO
MENTRE UN FOLLATA DI VENTO FREDDO
SPAZZA PER SEMPRE L’ ULTIMA LACRIMA …… 
  carmelo  ferrè……..20/06/2012
  
   



INDUGI D’UN CIGNO MORENTE

Innocente e sensuale Fata

le tue angeliche forme

mi spinsero a volere

intensi e puri baci.

 

Nelle morbide ali

riparò il mio cuore

e al tuo azzurro cielo

ancorasti il mio domani.

 

Tanto graziose e seducenti

le tue gioiose labbra

mi fecero provare

brividi d’amore.

 

Ero ai margini del tuo regno

e volevo che le mie parole

non fossero l’accento

d’un cigno morente.

 

Ti vidi ricoperta di veli

mentre fulgida e selvaggia

ti allontanavi imperturbabile

con dolce e ammiccante sorriso.

 

24.06.2012 Ciro Sorrentino



Dialogo tra un poeta iroso ed un lettor nel Sito errante

I Dell’occorso dialogo il dir qui ecco vien qui posto quel tra un assiduo lettor del Sito e d’un poeta iroso tanto e dall’umore strano anco, curioso poi si veda l’epilogo finale. L: Perché nessun ti legge? Pochi invero alle righe tue son i commenti o note. Qual la ragione io penso ti domandi dimmi se credi e avrai da me risposta. P: Nel Sito il tuo orientamento quale quali delle scelte tue quale il cercar?
Del poeta il nome il faro tuo la meta per antica conoscenza tua o il tema che riflession alla mente seria pone? Dopo l’assaggio fatto d’un sorso netto cade il giudizio di sì o no su il vin in botte o dal profumo nel bicchier di poche gocce scese quali per la poesia alla vision tua i sol primieri pochi inizial lì posti versi? L: Per minchion forse m’additi e prendi amico? Onde evitar che insospettato amar gusto mi colpisca ad altri l’onor del bicchier il veder la fine qual tu comprendi certo al momento letture son e giudizi espressi se tanti riportati. P:
Dell’altrui gustar nuova bevanda merito dato mai poi ti colse un tempo danno che aceto ti colpì al posto del licor quel desiato dolce sapor sperato?
II Il dialogo trovò così allor brusca netta cesura il lettor nel Sito errante lo gnorri tapin facendo poi girò le spalle e muto da quel il passo prese: dubbio nessun del poeta voi dite fu l’impertinenza?




RIFLESSI E MEDITAZIONI.

IL SOLE SORGE NELL’  ORIZZONTE
CORONATO DAI ROSSI RAGGI ;
IO VEDO IL TUO VOLTO ,
FRA ME E TE C’ E’ UN MARE ;
I SUOI RIFLESSI GIUNGONO A ME
PORTANDOMI LA TUA IMMAGINE
TRA LE SUE BIANCHE ONDE .
MI LAVO IL VISO IN QUEL MARE
DI SPERANZE E SOGNI ,
NON OSO ALZARE GLI OCCHI
PER PAURA DI VEDERE O
D ‘ INCONTRARE QUALCUNO
CHE NAVIGHI VERSO ME ….
SEI IL SOLE , L’ AMORE….
LA FELICITA’ CHE C’ E’ AL MONDO !
MI STANCHERO’ MAI A LIBERARMI
DI QUEI LUCIDI RIFLESSI D’ ACQUA ?
POTRO ‘ USARE ALTRA ACQUA 
DOVE TU NON TI RISPECCHI ?
IO TI AMO ….
MA NON POSSO DIMOSTRARLO ,
SEI TROPPO LONTANA….
TRA ME E TE C ‘ E’ UN MARE ;
UN MARE DI SPERANZE E DI SOGNI…..
DI DESIDERI NON APPAGATI .
PARLERO ‘ A TUTTI GLI ASTRI
DI QUESTO MONDO
DEL MIO SEGRETO E GUARDANDO IL CIELO
TI DIRO ‘ CHE TI AMO ,
SEI L’ UNICA DONNA CHE
VERAMENTE VOGLIO AMARE
E SONO CERTO CHE SENZA DI TE NON VIVREI !
UN VOLO DI GABBIANI
INTERROMPE LA MIA MEDITAZIONE ,
LI VEDO VOLARE OLTRE LE BIANCHE SPUMA DEL MARE ,
AD UNO DI ESSI VORREI
CONFIDARE I MIEI PENSIERI ,
LE MIE PAROLE  ,
OPPURE VORREI ESSERE IO UN GABBIANO
PER POTERTI ESSERE VICINO OVUNQUE TU SEI
PER DIRTI SEMPLICEMENTE TI AMO ….
MA LA SERA SOPRAGGIUNGE ,
E LA TUA IMMAGINE SCOMPARE
MA NON MI MUOVO DAL MARE ,
SO’ CHE PRESTO RITORNERA’
CON IL NUOVO MATTINO !
E NELLA FANTASIA DI UN SORRISO
LA MIA NAVE AVANZA
TRA LE CORRENTI ONDE DELLA SPERANZA ,
UN VENTO DI DESIDERI
SPINGE LA SUA VELA ;
NON VORREI ….
MA E’ TROPPO GRANDE IL DESIDERIO ;
E’  COSI ‘ BELLO  ATTENDERE IL TUO VISO ,
MA HO PAURA DI SCOPRIRE QUALCOSA
CHE MI POSSA FARE MALE  ,
TI SONO VICINO… 
ORMAI TI VEDO … MI VEDI !
IL CORAGGIO DI TOCCARTI
MI FA PAURA ,
LE TUE MANI NELLE MIE ,
LA TUA BOCCA…LA TUA…
LE SPERANZE NON VENGONO DELUSE ,
TI RIGRAZIO PER CIO’ CHE SEI ,
RIGRAZIO IL SOLE  PER AVERMI DATO IL RIFLESSO
DEL TUO VOLTO ,
RIGRAZIO I GABBIANI PER AVERMI PORTATO A TE ,
SONO TROPPO FELICE PER PENSARTI ANCORA
NEI MIEI PENSIERI TRA RIFLESSI E MEDITAZIONI
DEL TUO IMMENSO AMORE ……
   carmelo  ferrè ……11/06/2012

 



LA FATA DELL’ARIA

 Affonda il buio

dove muore l’aurora.

 

L’inesorabile stoccata

arriva silenziosa.

 

Ardisce trapassare

l’estremo slancio.

 

Ma un  eclissato varco

s’apre inatteso…

 

Gli ardui pendii

brillano di verdi onde.

 

Sulle buie vette

lei splende fidata e calma.

 

Libera si bagna

nell’amore del sole.

 

La fata dell’aria

asperge la via di rugiada.

 

Presaga al suo destino

volge al giallo dell’est.

 

Presto s’infiamma

sulla porta dorata.

 

S’esalta

la favolosa signora.

 

Risorge e muove

cerca mirabili spazi.

 

Plana su calde correnti

e scruta…

 

21.06.2012 Ciro Sorrentino