L’eco d’un antico Amore

 

 

 

 

La Fata cantò

per il suo Poeta

la ritrovata unione
in anime di poesia
 
Rivide azzurre colline
e mari color cobalto
Fantàsia c’era ancora
era solo assopita
 
Risvegliò la terra
e l’acqua d’ogni mare
e con il vento suo alleato
chiamò il suo Poeta
 
“Torna ti prego
e non fuggire più”
ed egli assaporò
l’eco d’un antico Amore
 
Fata e Poeta
di nuovo a Fantàsia
ridestano insieme
l’azzurro cielo


L’ALBA D’UN SOLE IMPAZZITO

Il tuo viso si è dischiuso come una rosa,

ed aprendosi i rossi petali

hanno lasciato filtrare una luce,

la Tua luce.

 

I tuoi grandi occhi

sembravano due laghi in piena,

e s’agitavano le onde

che schizzavano flutti in ogni dove

fino a raggiungere il mio riarso arenile.

 

Così le Tue calde scie si sono adagiate

sulla riva del mio cuore

e mi sono lasciato trasportare

dalla fresca fissità dei Tuoi occhi.

 

Ne ho raccolto l’amore,

ed anche il bisogno,

che si sprigionavano come schegge variopinte

che prima s’alzano alla vetta del cielo

e poi corrono tutte intorno a Noi.

 

Come in una naturale ed immediata danza,

il sonno ha spinto i nostri corpi

sul giaciglio di paglia,

laddove l’odore dei muschi ingialliti

ci ha liberati nel sogno di Noi.

 

Le mie mani nelle Tue mani,

i nostri respiri vicini,

le labbra rosse e tremanti

per l’audace e timido bacio.

 

Poi la dolce fiamma

si è slanciata sempre più forte,

illuminando il bosco,

e il cielo e la terra.

 

Sembrava l’alba d’un Sole impazzito,

ormai fuori dal Tempo.

Ma l’amica stella

dormiva per noi e lavorava per altri.

 

E dunque era vero.

L’aurora l’abbiamo accesa in Noi:

nei nostri cuori impazziti,

in una folle rincorsa che mai avrà fine.

 

Eppure un giorno

verrà la Notte dei tempi

che Tutto avvolgerà

nella vertigine del Nulla.

 

Ma il giorno

che ci ha visti svettare insieme

come una sola cometa,

si ripeterà all’infinito,

e nuovo corso avrà il tempo dell’Universo.

 

Perché ogni stella,

sarà figlia dell’amore di due cuori,

che percorreranno i cieli

come uccelli innamorati,

felici nella loro piroettante e ritmica danza.

 

01.07.2012 Ciro Sorrentino



STELLA DEL MATTINO

Si è accesa l’alba, la nostra alba…

 

Nello specchio eterno

ora svetta la vermiglia fiamma

delle nostre anime cercanti.

 

Si è sciolto il freddo Nulla

e il primigenio Fuoco

è sorto da Noi,

forgiando le chiavi del Tempo.

 

È così forte il nostro Amore…

 

E Lo custodiremo, Insieme,

in un cielo pieno di fiori,

laddove mai si consuma l’aurora.

 

Orbene, infinita illusione,

fissati per sempre,

e lasciaci varcare la mite porta

dei Nostri desideri innocenti.

 

30.06.2012 Ciro Sorrentino



NEL QUIETO ABBANDONO

In questa estranea notte

di marmoreo silenzio

cerco la tua anima

e sogno la tua fronte sulla mia.

 

Sento, e mai tocco,

amata,

le tue mani

che verso me si protendono.

 

Con la tua leggera mitezza,

Fata dei miei pensieri,

fai sbocciare fiori

sulla riarsa terra del mio cuore.

 

Il tuo seducente sguardo

e la tua ignota voce,

così intensa e lontana,

sorprendono la mia pallida vita.

 

E rido e piango

mentre un amaro affanno

s’apre furiosamente

ai suoni del monotono cielo.

 

Nelle mie notti insonni

il mio cuore sale al tuo rifugio

e canto, amata,

l’innocenza d’un tuo bacio.

 

Da quando m’accogliesti

nel tuo azzurro

mi percorrono i brividi

dei dardi arroventati dall’amore.

 

29.06.2012 Ciro Sorrentino



FANTASIE VELATE DAL TEMPO

 Ah, mio eterno Amore…!!!

 

La tua luce assoluta,

dolce riparo,

è gioia,

festosa scia

che colora d’immenso

le fantasie velate dal tempo.

 

Tu sei immenso fuoco!!!

 

Nella tua sfera

la mia voce

s’esalta,

incredibile eco,

che giorno e notte

rimbalza sul tuo animo.

 

Tu sei prezioso forziere!!!

 

Dai tuoi diamanti

fluiscono stille

e accorro,

cerco sogni,

azzurri cristalli,

che prenderò con passione.

 

28.06.2012 Ciro Sorrentino



L’IMPALPABILE SUONO DELLA TUA VOCE

Nella fresca aria dell’autunno

il Sole di nuovo tramontava

sul castello d’inchiostro

alzato dalla Fata e dal suo Poeta.

 

Ci rincorrevamo sognanti

nella voce del pensiero

ed eravamo liberi,

liberi e felici nel nostro cielo.

 

Erano i giorni più belli

emozionanti e assoluti istanti

che esplodevano odorosi

nell’infinita magnificenza di Noi.

 

Ah, quante dolci attese!

E le prime tremule promesse…

E l’azzurro del tuo nome

nella fresca indulgenza del vento.

 

Sono così lontani e freddi

i diletti e vaghi incontri!!!

Forse sono perduti per sempre

nella primavera dei rimpianti.

 

Adesso nel  bruciante inverno

sono il misero disperato

il solitario che cerca ancora

l’impalpabile suono della Tua voce.

 

25.06.2012 Ciro Sorrentino