febbraio 9, 2010 - Inserito Da carmelo - 1 Commento
Post Categoria: Poesie Amicizia • poesie personali
Correre a piedi nudi sulla sabbia
arroventata dal sole d’agosto
coi capelli sfiorati dal vento del mare
che ci dona un pò di rinfresco
che odora di salssedine,
i nostri sorrisi stampati
sulle nostre labbra bagnate
da piccole gocce di mare
esplodono nel frastuono delle onde;
mille giochi di ombre tra gli ombrelloni
che distesi sulla sabbia fanno da cornice
alla nostra felicità,
correre e rincorresi perdutamente
fino a cadere stanchi e felici sulla sabbia
e la sera ancora insieme seduti sulla sabbia
a contare le prime stelle nascenti
mentre la luna rischiare il nostro amore,
udire il dolce mormorio del mare
che s’infrange sugli scogli immobili
e nel chiarore argenteo della luna
ascoltare all’unisono i battiti dei nostri cuori,
i nostri fievoli sospiri si perdono
nel silenzio della notte,
i nostri nudi corpi accaldati
provano nuove sensazioni,
per ogni carezza sono mille baci,
e ogni frenesia dei nostri corpi
è un’esplossione di estasi mai provate,
occhi negli occhi fino alla fine,
fino all’ultimo istante
di questa nostra breve estate;
ieri era il nostro futuro……..
oggi è il nio destino senza te.
carmelo .18/08/1968
febbraio 8, 2010 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • poesie personali
Togli il tuo piede dalla mia faccia
e spezza queste catene che trattengono
quest’anima ferita dalle tue lacrime
e lasciami respirare quel profumo
dei tuoi biondi capelli ;
togli gli occhi dai miei pensieri
e lasciami riposare nei miei sogni
che sanno solo d’immenso amore
che in un solo istante si dissolvono
nei tuoi dolci sorrisi;
togli le tue mani dal mio cuore
e dammi la forza di lottare
per questo nostro amore
che in eterno vuole volare
sempre più in alto nel cielo;
togli le tue mani dalla mia bocca
e lasciami gridare al mondo
questo amore che trafigge con forza
tutti i colori dell’arcobaleno
che intensamento vivono nei tuoi occhi
seminati dal mio amore .
carmelo. 05 /11/1969
febbraio 8, 2010 - Inserito Da giamacista - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
Come vengono bene
le parole,
scorrono leggere
dolci e ansiose.
Come vorrei raggiungerla lontano
Ovunque sia
Anche in capo al mondo.
Come vorrei raggiungerla
Lontano.
Come vengono dolci
Le parole piccola cara sei mia.
Come scorrono leggere
Prima di averti ancora una volta.
Pregherò per noi
farò in modo che Dio ascolti
La nostra preghiera.
Com’ è bella questa compagnia
Che mi asseconda e mi rilassa
Come vengono bene le parole
come scorrono leggere.
federico marino
febbraio 7, 2010 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Varie
Il sole spento nel deserto
fiorito di piccoli sassi verdi
correva nel cielo nero
di polvere e di fumo,
la sua folle corsa lo portava
verso il buio più totale
dei suoi ricordi sperduti,
là oltre il confine della realtà
si trovò seduto sulle rive di un fiume
rosso di fiamme e di morte,
avvolto nel suo mantello di fuoco eterno
e di secoli di luce radiosa…pensò,
fù solo un attimo,
davanti a sè vide passare
secoli e secoli di civiltà scomparse,
storie di uomini e storie di poteri,
storie di paesi e città distrutte,
svanite nel nome della conquista
dell’ esssere totale sulla morte……,
un attimo,
fù solo un attimo di paura,
si voltò indietro e davanti a sè
vide un piccolo corpo che si erigeva
sulle ceneri ancora fumanti,
lentamente osservò quel piccolo essere
e all’ora capì che il genere umano
non era morto
anzi stava rinascendo
dalle sue rovine…………
il sole splende nel deserto
fiorito di piccoli uomini vivi.
carmelo .18/08/2009
febbraio 7, 2010 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Giù,negli angoli più bui della notte,
sulle macerie ammalate di ricchezze
sognate nel sonno e mai avute,
dalle tettoie il gatto miagolava senza sosta
e la luna sembrava che dormisse sul serio;
là in mezzo a quelle case affumicate
e pregne di odori nauseanti
avrebbero costruito una caserma,
e c’è chi dice che quel posto fosse stato
scelto perchè le donne quasi spente
che abitano dentro le baracche
di latrame nero potessero regalarsi ancora
un’ultima estate d’illusione di vita.
Già verso l’alba,i vicoli sporchi di fango
si svegliano con il suono stridulo dei carretti
che gli spazzini trascinano assonnati,
cigolanti come ruote del destino
in cerca perenne di un pò di fortuna;
poi gli operai che escono dai vicoli stretti
con passo veloce si fermano alla fermata
della vecchia corriere per un’altro giorno
di speranza e di duro lavoro;
alle otto in punta escono i bambini
con i grembiuli scualciti e le cartelle
sporche e malandate pronti a correre,
a correre e a rincorrersi in un piacevolo
gioco d’innocenza senza peccato,
alcuni ragazzi a far la lotta
mentre vanno a scuola
e mai una volta i loro sguardi
sembrano veramente di bambini.
Sulla piazza si fermano con grande frenate
i camion carichi di merce per il mercato
della povera gente di periferia,
alcuni uomini rimontano i banconi
nei vicoli e davanti alle porte delle case,
nient’altro che tavole ammuffite
sopra le quali vendere la loro povertà
e il loro orgoglio di povera gente onesta,
qualcuno più fortunato ha un negozio
dove le mosche si sentono al sicuro
e vivono là dentro ogni stagione,
le donne salgono al mercato che s’affolla
e alle grida di chi vende si avvicinano e guardano,
ma neanche oggi non compreranno niente,
quel che c’è a casa basta;
e sè non basta ci si arrangia
per un’altro giorno di umile miseria,
l’odore della frutta si mischia a quello
del pesce che da biciclette sgangherate
d’ improvvisati pescivendoli invitano
le donne a comprare con poche lire,
mentre i gatti strisciano affamati in attesa
dei pochi rifiuti che forse cadranno,
ma è una attesa inutile,
lungo la via delle bancarelle di ogni sorta
di merce che cattura gli sguardi
di povera gente che niente potranno
comprare neanche oggi.
Dopo mezzoggiorno la vita si riavvolge
desolante come un cane bastardo
e scheletrico disteso al sole che attende
ogni evento con rassegnazione
chinando il capo alla sua miseria;
così cede il giorno alla sera,
i ragazzini hanno giocato sul piazzale
tutto il pomeriggio correndo dietro
a un vecchio pallone sgonfio e senza forma,
ora stanchi ognuno torna a casa sua
con negli occhi sguardi di vera felicità
della loro umana povertà di sorrisi,
gli ultimi uomini rimasti smontano
i banconi ancora rimasti nei vicoli stretti,
e dopo aver acceso l’ultima sigaretta
tornano a casa a lavorare per il domani;
gli ultimi negozi chiudono e la piazza
rimane sola e desolante in tutta
la sua misera sporcizia.
Zuppa di verdura per cena,
la tv è accesa..;un pò di distrazione,
finalmente un pò di pace,
alla tv questa sera danno un progamma
sulla povera gente che vivono
al margine delle grande città….
le luci si spengono e nei vicoli
sporchi e scuri si sente qualche miagolio,
poi silenzio…, dal cielo la luna guarda
e con il suo bagliore illumina la periferia
che dorme nella sua pietosa miseria………
carmelo .22/12/1966….periferia di napoli.
febbraio 6, 2010 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Varie
L’ARIA SI FA’ TIEPIDA,
E LE PAROLE SI FERMANO
SU’ RAMI SECCHI
DELLA PERDUTA COSCIENZA
IN UN LAMBIRINTO
COLORATO DI VAGHE SPERANZE
SVANITE COME NEVE AL SOLE,
VOGLIA DI VOLARE,
E CERCARE MOMENTI
SFUGGITI DALLE MANI
CHE INUTILMENTE
SI CHIUDONO AL CONTATTO
DELLE LACRIME DI GHIACCIO
CHE SCENDONO LENTAMENTE
DA UN VOLTO DI MARMO;
L’ANIMA SI LIBERA,
E LA RABBIA SBATTE FORTE
COME UN TAMBURO ROTTO
NELLA MENTE VUOTA
DI EMOZIONI IGNORATE
SENZA AVERLE MAI PROVATE
PER UN CORPO DI DESIDERI PROIBITO,
L’AMORE SI NASCONDE,
E NEL CUORE SPEZZATO
RIMANGONO DUE SPINE
CHE LENTAMENTE STRAZIANO
SENZA NESSUNA PIETA’
L’UNIVERSO DI UN SOGNO
PERDUTO IN OCCHI
ABBAGLIATI DA FALSE PROMESSE…..
CARMELO .25/09/2009