Colui che ci ama.

Colui che ci ama.

Colui che tramuta l’acqua in vino,
Colui che esorta alla vita
chi è preda della morte,
Colui che ascolta i palpiti di vita
dei suoi soldati, dei suoi martiri,
immolati all’ombra di una croce sempre più grande,
ed il loro sangue si mescola alle lacrime
de loro cari che nel naufragio della vita
sono avvinghiati ad un’esile speranza di un
risveglio dall’eterno oblio.

Sono inerme e spaventato,
a che vale stringere i pugni dalla rabbia,
dal rancore, se i fiumi si fermano,
se il mare è sempre in tempesta,
se l’accecante sole è celato da eterne eclissi,
se l’eterna lotta col male sembra volgere alla sconfitta,
vorrei arrendermi,
ma un profumo di rose ritempra le mie forze,
il vigore della fede esplode
sbaragliando le ombre e
i neri personaggi che assillano il mio cuore,
e personaggi apparentemente fragili
con le mani giunte e
aureole fiammeggianti vanno loro incontro
con le sole armi della preghiera,
e inarrestabili attraversano il
male disperdendo
con la loro incrollabile abnegazione
i nemici del Signore.

.



Va pure vita.

Va pure vita.

E pur volli quel che non ebbe a esistere,
strani occhi sempre chiusi fissavano
il fiorire di quelle lunghe ombre nere,
ma non tenni paura, solo curiosità.

Quel mare come in uno strano sogno
allontanava e avvicinava come
il su e giù delle sue azzurre acque
ricordi e dolori, amore e odio, luce e buio.

E lontane barche con il lieve dondolare
scuotevano da una parte all’altra le soffuse
luci di piccole lanterne, come ad imitare l’ansioso
fuggi fuggi dei battiti di un cuore ferito e stanco.

Addio sogno, è giunto il giorno delle lacrime,
ma che siano silenziose e non arroganti,
ho già vissuto ciò che mi fu donato,
e la mia vita, che vita solo buffi pensieri
e tanti malinconici sorrisi.

.



PARATA DI RONDINI – dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

Oh magica Luna,

tu apri

l’oscuro giogo

delle spade taglienti.

 

In fondo la foresta

si distende

una stradina

che suona di quiete.

 

Vanno le ombre

palpitanti

come piume

in parata di rondini.

 

Lieve il vento

rincorre

i tuoi riverberi

sugli anelanti pendii.

 

Un’armonia d’estasi

s’accende

nel mulinello

delle smarrite memorie.

 

19.12.2014 Ciro Sorrentino



PENSIERI E RICORDI DI UN AMORE …

A piedi nudi, sulla sabbia ,
la spiaggia è deserta con i suoi ombrelloni chiusi ,
in lontananza avvolta dall’ aurora la sua ombra scompare
come per incanto nella luce di questa strana mattina .
I pensieri arrivano come pezzi di legno rigettate
dalla mareggiata notturna nel mia mente sembra una traccia di questo mio corpo che affonda sulla rena umida
I pensieri segnano un volto
,gli occhi , la bocca, il naso , le sopracciglia ,
la sua figura che con un gesto inconsulto della mia mano corre candida sui pensieri e l’ immagine scompare …
E mi rendo conto che tutto è destinato a sparire
e quando credi ti ricordarla trovi solo ombre di gesti e niente più ,
è quando tieni qualcuno nel tuo cuore e lo senti battere forte forte ma quando un soffio improvviso di gelo accarezza il cuore e non lo senti più battere , allora sai che in lui ora c’ è solo un vuoto indefinibile e non bastano i ricordi per riempirlo d’ amore .
Guardo il mare e i miei occhi si offuscano
perdendomi nell’ anima dietro a un brivido vuoto di carezze , sento che mi svuoto di tutte quelle cose che lei mi dava e che ora non mi appartengono più ,i baci , i sorrisi , i sospiri ,
le carezze e le parole colmi d’ amore ,mi sembra un sogno che mai più io sognerò , il petto mi fa male mentre riaffiora la malinconia , i ricordi struggenti di due labbra che si schiudono sulle mie mi riportano emozioni che si perdono
tra il mare e il cielo di questa mattina d’ agosto ,
a piedi nudi sulla sabbia , la spiaggia affollata , gli ombrelloni aperti ,in lontananza l’ immagine di un corpo di ragazza scompare tra raggi di sole mentre gli occhi miei colme di lacrime d’ amore vengono confuse da gocce di sudore …..
carmelo ferrè…../18/12/2014



OLTRE OGNI FORESTA dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

A volte il destino

si accanisce

e gioca al buio

graffiando

la mente e il cuore

con implacabili artigli.

 

Cade nella battaglia

l’eroe stanco

ultimo martire

terminato

nell’arena funesta

delle nascoste trappole.

 

Ma l’anima si libera

dalla selva

d’auree cattedrali

che gli uomini

innalzano sempre

a scheletri di carnevale.

 

Oltre ogni foresta

aspetta l’oltre

che dispensa

quiete d’amore

nel viaggio che salva

da ogni policromo inganno.

 

18.12.2014 Ciro Sorrentino



PICCOLE SFERE dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

 

Nel tremulo tramonto

gli ultimi raggi

sfiorano

i piatti scogli

bagnati da spume

che annunciano

l’arrivo d’un viso di sale.

 

Si affrettano gli esseri

caduti nel sonno

saltano i delfini

su pure acque

intorno la quiete

desidera l’armonia

che dona altra speranza.

 

Si schiudono le conchiglie

perlacei sassolini

s’illuminano

come piccole sfere

di trasparenti presagi

giovani raggi

mostrano l’astro d’amore.

 

18.12.2014 Ciro Sorrentino