S’ACCESE LA NEBBIA dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

 In una notte di luna
incrociai
la tua bellezza
che affascinò
l’emozione e la quiete.

 

Seguii le tue luci
in mezzo alle onde
che si aprivano
e si richiudevano
senza mai placarsi.

 

All’incrocio di una via
s’accese la nebbia:
la tua purezza
diradò in un soffio
ogni smorfia e il dolore.

 

30.12.2014 Ciro Sorrentino



L’Ultimo abbraccio.


L’Ultimo abbraccio.

Punge quel bizzarro scoglio bianco,
e muta colore seguendo l’eterno
celare e riapparire della luna,
complice voluttuosa
del nostro licenzioso amore.

Ma è pur sempre sentimento
cosparso di tanti e tanti perché,
e inesauribili “ Ti voglio bene “.

Non adesca quello strano scoglio,
e il mare irritato lo fustiga,
e quante spumose lacrime lo percuotono
in questa insolente giornata ricca di smania,
ed i gabbiani sfrontati e silenziosi
attendono con malcelata impazienza
la fine del nostro abbraccio,
l’ultimo prima del grande addio.

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Una fioca luce sul nostro amore.

Una fioca luce sul nostro amore.

Oggi mia cara ho abbracciato
qualcosa di dolce e impacciato,
chissà non son sicuro,
mi pareva l’invariabile destino,
e fra ansia e travagli
ne ho sgominato la fantasia.

No aspetta, non chiudere
il tuo cuore,e non piangere,
il mio non è stato un fervore,
ero in un sogno, non mio,
e non era veritiero,
ma quanta voglia di abbracciarti
e urlarti ti amo tanto,
ti prego non angustiarti.

Presto vieni è giunto il tramonto,
è rosso come piace a te,
ma parlami e perdona l’omesso
mio ardire nello scrutare
nell’anima tua,
li son celati i segreti
scarmigliati di un amore
tanto sbarazzino quanto prosaico,
ed il suo candore è simile
ad un piccolo fiore
dalle mille tinte e aromi
e dall’incommensurabile fragranza.

Raffaele Feola Balsamo



La cattiveria.


La cattiveria.

Che bella la natura,
uomini insoddisfatti
insulsi e pieni di sé
sono come
ostriche vuote,
a cui è stato estorto
il frutto prezioso,
la perla.

Chi prova amore,
chi osserva il mare,
i suoi rossi tramonti,
le stagioni con i suoi
mutevoli volti,
ha nel petto il dono
eterno della conoscenza
e dell’impossibile.

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Il vacuo sapere.


Il vacuo sapere.

Forse io, forse noi,
abbiamo capito,
la prostrante ricerca
del sapere
è un artificiosità,
una grande buggera,
nulla è da intendere,
c’è solo da eludere,
e celare gli inutili e
infruttuosi giudizi.

Non perder tempo,
la terra continua a girare,
vele al vento e via,
non dobbiamo svendere
le nostre esistenze,
dobbiamo solo sfuggire
a quelle degli indifferenti
uomini rassegnati.

Costoro non amano
chi ama, sono dubbiosi,
non siamo accolti,
siamo soli e canzonati,
non possiamo mutar nulla,
solo auspicare,
prima del
grande silenzio,
noi due…amore mio
io ascolto te …tu ascolti me.

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Illusione di un improbabile amore.

Illusione di un improbabile amore.

Quanta luce nello sciame
di quel fascio di stelle,
che confuse e impertinenti
si contendono il sussulto
della grande avventura
di essere al tuo fianco amor mio,
tu e il tuo sorriso,
che bellezza assordante
e che voce suadente,
parli parli ma non ascolto,
odo solo un melodico concerto
e i musici son tutti briosi
e cosparsi di polvere di stelle.

Oh anima mia non dileguarti
dal nostro sogno,
non fugare la tua licenziosa apparenza
e disperdere le tue ciocche d’oro
al vento furioso e complice,
non ricoprire i tuoi blandi vestiti
succinti e trasparenti,
non privarmi dei tuoi sguardi elargiti
dai tuoi occhi ammiccanti,
verdi come gli smeraldi più belli e rari,
vero è che l’amor è solo la panacea
di oscuri mali, ma è pur vero che
la sua ingannevole presenza è la
fatal sovrana di brevi gioie illusorie.


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