Che strano.


Che delusione.

Voglio e posso dir che
non sei che tu,
parlami e lascia che
il tuo capo non si reclini.

Il tuo amorevole sguardo
è ora come l’oscurità,
e solo qualche fugace
nero volatile fuggente
che accompagna il mio dire,
ma tu scappa, io son deluso.

Raffaele Feola Balsamo.



C’ ERA UN TEMPO .

C’ era un tempo
dove un buongiorno
era un segno di salute ,
dove lo spazzino
lucidava strade e marciapiedi ,
un tempo dove l’ odore
del mattino si mischiava
all’ aroma del caffè .
C’ era un tempo
dove i ragazzini
giocavano per strade ,
dove i vecchi erano seduti
sotto i portici a parlare ,
dove i fornai cantavano
e le donne a fare la spesa .
C ‘ era un tempo
dove uomini e muli
aravano i campi ,
dove piccoli ragazzini
lavoravano in botteghe
sporche e malfamate ,
dove l’ ignorante era dotto .
C’ era un tempo
dove le donne lavavano i panni
in vasche piene d’ acqua
poste nelle piazze di paese ,
a volte si sentiva la voce dell ‘ aretino
o quello che vendeva la frutta , il pesce ,
o quello che vendeva
la biancheria casa per casa .
C’ era un tempo
dove tutte le domeniche
si andava in chiesa ,
tutti tesi e lindi a sbirciare
con indifferenza apparente
il vestiti degli altri .
C’ era un tempo
che il rispetto era rispetto ,
che la convivenza era amicizia ,
dove il sentimento dell’ amore
era pulito , puro e sincero ,
dove l’ onesta dei poveri
facevano ricco il bottegai .
C’ era un tempo
dove l’ aria era limpida ,
dove il pane era pane ,
dove la sera dopo mangiato
si usciva senza paura
di fare una passeggiata ,
c’ era un tempo …
il mio , il tuo il vostro tempo
di cinquanta anni fa ….

carmine16…..17/10/2016 9408e25c45d573ecabf8e54c94fb9c46



RITORNO ALLA LUCE .

Ritorno alla luce
nel silenzio opprimente
di pensieri perduti
su pagine bianche
e vuote dell’ amore ,
tra mille dubbi
e una spregevole lacrima
uso la parola dimenticare
la tua perversa anima .

Ritorno alla luce
della solitudine ritrovata
di giorni accaldati
da fremiti e respiri
languidi al tempo di ieri ,
tra uno sguardo assente
e mille singhiozzi senza eco
socchiudo gli occhi
davanti al tuo falso sorriso .

Ritorno alla luce
della mia mente ottusa
intrisa di amarezza
velati all’ ombra
di sospetti e tradimenti ,
tra mille e vaghe domande
non una parola usce
dalle tue labbra , ma solo un …
lamento di colpevolezza .

Ritorno alla luce
per ritrovare me stessa …..

carmine16….15/10/20160134natp4



Il cielo.

Il cielo.

Tu non devi esser certo
che la vita è malinconica,
e il cielo rende oppressi,
io non credo e non voglio
lo sbuffo di un affanno,
vorrei brama e languore,
pioggia e vento,
freddo e caldo,
capire e non sapere,
voci e silenzi, e poi
la confortante eternità.

Non amo il sapere e verità,
solo un’arida rettitudine
e una brulla saggezza,
nell’afferrare le arguzie
che animano gli inganni
giunti da un lontano pianeta,
chiamato terra,
ricco di frutti sempre agri,
e alberi alti e senza foglie.

Che alienante cercare
ciò che già possediamo,
tutto fugge via,
la vita vive e giace
fra mille torpori,
e la follia dell’esser
infligge ansie e strani
inutili dolori.
alle frenetiche anime.

Raffaele Feola Balsamo.



Risplende la sera.

Risplende la sera.

Dolce amore tenue e consistente,
giungi misterioso e soave
in ogni parte del mio corpo,
rallegrando istanti dolci e tersi.

Fluisce dissoluta la passione,
e nell’abbracciarti con tenero affetto
il mio cuore pronuncia dolci e
profetiche frasi d’amore.

Toni di vertiginosi affanni
giungono dalle spoglie colline
ove levammo suppliche al cielo
per rendere immortale il nostro amore.

Risplende la sera e quanti sospiri
nel misterioso e lento vento
dai dolci brusii, e beffardo
sfoglia i tuoi capelli d’oro
nel caldo abbraccio
di una sera senza luna.

Raffaele Feola Balsamo.



Il criterio di un amore.

Il criterio di un amore.

Il cercare l’amore e comprensione
è il soffio vitale dell’uomo solo
e del suo credere nel destino,
ma nulla può contro
il fato inespugnabile,
chiuso in un mondo
e irrevocabile,
dove solo la morte, sua creatura,
ne può porre fine,
con o senza l‘insolenza
del preconizzarla in anticipo.

Che operosità
nel giungere veloci
nell’oblio del non pensare,
e finalmente
la sana concretezza
apre consapevole
i suoi forzieri,
colmi di sapere
all’ineluttabile volere
di un destino
liberamente equivoco,
a volte riluttante e inatteso,
ma proiettato con forza
nella predestinata sorte,
comunque sia la suo aspirazione.

Raffaele Feola Balsamo