Marzo.

Marzo.

Prendere il foglio e disegnare.
Scrivere di marzo con dolore
finchè il momento sobrio devastante
arde come una dolce estate.

Rapire una fata per scopo triste
fare conversazione e ridere forte,
andare dove le acque del torrente
sono forti pure di un amore giovanile.

Quando come mele farcite
dalle ville mille visite
sorridono nei prati camminando
un dolce piacere nel profondo dell’anima.

Volteggiano in basso in mezzo agli spazi
e la pioggia è piena di terra,
e quando capiterà molto più distrattamente
si scrivono poesie piangendo.



Sono preoccupato.

Mi sono preoccupato
sono contento,
sono uscito all’aria fresca
parlando al vento del mio motivo,
effetto sconvolgente,
parlare molto
con lei sola confusa
con dolcezza,
è aumentata l’angoscia
il mio io si spegne
pieno di sogni e con indecisione
ha capito i miei passi
dopo le prime ore.
Sono deciso del seguito della storia
solo nella confusione 
e senza altruismo
io amo poco
confido solo
nel mio discorso
amore nel tedio
il cielo oscuro
nella riconoscenza
mi sento forte
rapito dall’energia
sconsacrato confuso
nella egemonia dei giorni
molto difficile comprendere
felice e naufragato
risalire
dall’inferno perduto
rinuncio a tutti gli amici.



Il dolore gentile.

Come ritornare indietro
nel tempo vinto,
guardare da vicino
rimanere soli
nel dubbio,
amore adesso,
solitario
nel vuoto.
Sola  arrabbiata
il dolore gentile
nella rinascita,
il dolore scettico
dove vive il ricordo
disonorare la fede
non più profonda,
il delirio appeso
ad un filo,
forbice
che taglia la coperta,
per amarsi,
i modi geniali
e convincersi
della sorte ingannatrice
tutto è dipinto.



Distese sul letto.

E piacciono perchè sono sole
nei loro pensieri i burroni,
e i minuti in cui si potrebbe amarle
si perdono nel nulla.

Speso al mattino distese sul letto
tutto ricerca quella certa pace interiore,
il loro ideale si siede nella fede
e l’anima è elevata riconosce l’amore
e il dolore vinto conduce.

Dietro i cancelli freddi la casa
casa delle volte solitaria
che nel chiamare nomi strani
si perse la fanciulla nel lago.



Il bene.

Fuggito
sconfitto dal bene
benedetto decrepito
e fatto uomo
nel dolce e nella saggezza.
In mezzo a amici
buono e giusto
molti voleri
appartengono
alla purezza delle cose
adoratori dell’incubo
del piacere.
Un gioco lucido
propone ai giocatori
ottiche nuove di pensiero
per ciò che conviene
dire
lei sapeva del caso
è ormai cresciuta
in fretta.



Il giorno passeggero.

Credevo da giovane
di non pensare
per il meglio con felicità.
Arrivato a ipotizzare
discorsi poco chiari
concentrato e solo
credevo io fossi
diverso dalla gente
maturato nell’ansia
del giorno passeggero
mamma seria
vicino al mio cuore
sempre sorridente
papà cosciente
e arrogante
nel giudicarmi uomo serio
gentile con le donne.
Comunicando con il mio inconscio
volendo curare il mio spirito
proteggerlo dal male
e dalla tentazione.