Dolce Benedetta.

Dolce Benedetta,

Propizie sorti e leggiadre scene
tal madre nell’attesa del tuo arrivo
avvampa di tutta’altro che solitude
gioia, sua è la pancia gonfia
che gestisce il grande evento
e la dolce primavera attende
il tuo arrivo, e con mirabile
prepotenza adombrerai
le tinte dei suoi innumerevoli
colori con candida dolcezza,
e beata sia la tua esistenza
lontana dalle notti insidiose
e tetri fruscii di mare con
spumeggianti e bianchi flutti
che accompagnano felici
il grembo della tua mamma
nel mentre che giungi
piccola Benedetta.

Netta e lucente la tua pelle,
occhi dallo sguardo
tempestosi e capricciosi,
sii forte piccola Benedetta
il Signore sa…
e sarai la sua piccola principessa.

Raffaele Feola Balsamo.

Per la mia nipotina che giungerà alla fine di marzo.



Dio mio…..

Dio mio……..
Solo te pregai mio Signore,
so che Tu non volevi leggere i versi miei,
allora che scossa sentii e confusa
ancora la mia fantasia, e pur la mia
donzella solitaria con le infiocchettate
candide Ti dedicò una rosa tenera
e modesta, ma parea uno zaffiro amoroso
e vinse la Tua diffidenza
e i Tuoi rabbiosi vezzi..
poi i tuoi occhi mio Signore, scintillarono
di una leggiadra consapevolezza.

La natura molto concede all’amore
e al sentimento, caldi labbra di Dee
senza nome che ora sospingendosi
l’un con l’altra usan vantarsi pomposette
con truci e furibondi rabbie e zufolando
da labbri ispidi soffiando come gatti rizzati
e immansueti ma ebbi ardore e cospicui
certezze, l’amore non esiste,
ma vive di tanta inutile e vana speranza….

Raffaaele Feola Balsamo.



Tal vita.

Tal vita.

Tal vita parea scoscesa e degradante
io vissi conscio, ma che momenti
languidi, ogni fiore un colore, ed un
profumo soave, poi gioia ed estasi.

Quando t’amo mio Signore, il miei
mormorii son piccole sincere suppliche,
paghe di felici inganni nella ombrosa
notte densa di invisibili fantasmi insidiosi.

Quanti affanni e sofferenze, e quanta
fede mio Dio, quanto intelletto e poi
cercar la voluttuosa idea del peccato
con indegna e voluta rassegnazione

Io non pavento per il passato, il presente,
ebbi paura della morte, vidi i suoi
artigli ma dimmi mio Signore è vero quello
con cui mi lusingasti, io vorrei solo silenzio.

Raffaele Feola Balsamo.



Solo te pregai mio Signore….

…..solo te pregai mio Signore,
so che Tu non volevi leggere i versi miei,
allora che scossa sentii e confusa
ancora la mia fantasia, e pur la mia
donzella solitaria con le fiocche e i riccioli d’oro
candide Ti dedicò una rosa tenera
e modesta, ma parea uno zaffiro amoroso
e vinse la Tua diffidenza e i Tuoi rabbiosi vezzi..
poi i tuoi occhi mio Signore scintillarono
di una leggiadra consapevolezza.

La natura molto concede all’amore
e al sentimento, caldi labbra di Dee
senza nome che ora sospingendosi
l’un con l’altra usan vantarsi pomposette
con truci e furibondi rabbie e zufolando
da labbri ispidi soffiando come gatti rizzati
e immansueti ma ebbi ardore e cospicui
certezze l’amore non esiste,
ma vive tanta inutile e vana speranza….

Raffaele Feola balsamo

Ho letto qualcosa dal web e la mia mano è fuggita via mescolando
frasi mie e non. Vi chiedo scusa non volevo scopiazzare, grazie.



Inverno.

Inverno rimanete non fuggite
oggi in paese a branchi
per la città come filosofi
il freddo inverno piange dileguandosi.

Il pavimento è nervoso
e corrono come motociclette
i sentieri affollati
romantiche loro hanno caldo.

Si muovono come i gatti
parlando e meditando
campagne e macchine finte
romantiche loro hanno caldo.

Per un pezzo di argilla dura
per la schiuma della birra
sarete protetti comunque la dimora
intorno è piena di sentimento.

E non pensate più a quelli
che sono usciti per andare in barca
al centro della città si mostra il dolore
e vanno gli ideali dei più buoni.



A che serve l’anima…

A che serve l’anima.

Dai a che serve lustrar l’anima
se ella svanisce
al più piccolo fruscio di dolore.

No non è un’amica
ma un’opportunista che si
aggrinza ad ogni gemito,
Dio fa che io abbia torto,
una pioggia, un sole,
una primavera,
solo orride sensazioni
e l’attesa di fantastici pensieri,
ma siamo solo carne in attesa
di nutrire le nemiche onde del grande mare,
i suoi ospiti
dalle grandi pinne
e dalle terribili fameliche fauci…..

Raffaele Feola Balsamo