“Laggiù”

Oh donna mia

in questo gradito buio

superiamo tutte le stelle

e allora andiamo

andiamo “laggiù”

dove si rilevano

non solo dolci piaceri

di armoniosi sospiri

ma anche

nettare e grida

che consumano

ardori e desideri

di ogni nostra felicità



Tu, di certo, più non ricordi

Tu, di certo, più non ricordi
-e chissà da quando!-
i lontani giorni d’allegria
festeggiati gironzolando per le vie
il nostro appartarci nel buio
gli angoli fuori mano
ove ebbre si ritrovavano
labbra infuocate e voraci
per donarsi baci di passione!
Felici per un giorno o un frangente
schermati e corazzati poco ci colpiva
non punti da tristezze acute
ignoravamo che la morte fosse la meta
a cui giunge la vita per un tempo
che tende al limite del destino.

Che siamo e chi siamo oggi
separati e indifferenti l’uno all’altro
abbattuti da solitudini e malinconie
confusi in una moltitudine umana
arricchita o impoverita di illusioni?

Quanto silente muta oscilla o si rafferma
tra riverberi e abbui di stagioni!
Oggi sappiamo che dolore e rinuncia
sono preludio e preannuncio
allo spalancarsi del vuoto e del nulla
che non lasciano spiragli di luce
quando a tutto spiano inesorabile
invecchia e involgarisce il cuore!
Baracconi zeppi di passato a rimorchio
per urti ripetuti e buche malcelate
ci sfasceremo quando di colpo
si spezzerà il filo che resiste e ci trae
in mille pezzi poi si disperderà
l’esile vita breve e mortale
e nessun prodigio mai lo scongiura.

Oh si! Sparisti senza lasciare un’orma!
Sento che il freddo sta per giungere
e il tutto essente si ritira ma conforto
oggi mi fa il ricordo in cui ti incarni
nel lieve tepore di un dì primaverile.

 



Per i poeti del sito

Miei cari amici, Dottoressa Cinzia de Rosis,dottor Sorrentino,Dottor Beltrami, Carmelo, A. Valdger,Cinzia De Rosis, Giamacista, e tantissimi altri,grandi come persone e come letterati, vorrei augurarvi una buona Pasqua e spero siate felici con i vostri cari, pregherò il Signore che mi ascolti e sono certo che la serenità sarà la vostra compagna più assidua.Vi abbraccio tutti virtualmente con tantissimo affetto.
A fine mese mi giungerà una nipotina,il nome è Benedetta spero che il mondo cambi,è triste lasciar loro un pianeta alla deriva. Ancora saluti.

Feola Raffaele Balsamo.



Il podio dei tradimenti.

Il podio dei tradimenti.

Son avvilito per un misero
parlare d’amore, io non ho
conosciuto costui, eppure l’ho
tanto ambito,e mai avrei osato
cercare il grande inganno,
con chi ha sedotto il passato,
non certo senza dolore
e con uno strazio infinito.

Mi fu detto non in questa vita,
nella prossima, ma davvero
qualcuno credette nella mia
provocazione, io mai e poi mai
avrei amato donne dai capelli
come alghe, dal cuore pronto
al tradire e dall’aspetto sornione
e approssimativo, Dio perdona
il mio dire, ma io non le volevo
neanche in questa di vita.

Le loro speranze si perdono
nella luce argentea del mattino
ed il loro spirito forgiato mestamente
dimostrava la loro sventurata
esistenza stipata in un forziere
fatto di vili e inutili tradimenti.

Ma che dire la vita dei negati sarà
sempre così, il piacere è un dono
che va meritato, altrimenti lo sguardo
ovunque si volga trova l’ignoto,
la solitudine, e il desolante “nulla. “

La mia anima si chiude per costoro
il loro piacere sarà il tradire e l’inganno,
comprendo la bellezza del donare,
ma spesso il rifiuto è più appagante,
ora sono infine sereno, fui il terzo uomo
su un podio fatto di orribili e mortificanti
affetti, nell’altra vita avrò già scordato.

Raffaele Feola Balsamo.



La mia delusione.

La mia delusione.

Volli farti Dea, ma che illusione fatale,
eri impetuosa, ma nello stesso tempo
come una stella morente mi afferrasti
invocandomi uno spregevole commiato.

Il tuo desiderio, il nostro destino, la mia
angoscia, che fusione del nulla, ora è dolce
la mia fuga, nel mio percorso sarò solo,
con l’eterna fiducia di scordare il mio naufragio.

Labbra sincere e dolci carezze che mai più avrò,
ebbi timore del tuo “non posso” la prima volta,
ma ricorda che ogni mia disfatta sarà opera
del tuo inganno,che ha distrutto il mio cuore.

Raffaele Feola Balsamo.



Mi Manchi.

Mi Manchi.

Mi manchi, il tuo dire, il tuo profumo
e il tuo amore non espresso tramuta il cielo
in una nera cappa, e la pioggia ostinata
rifiuta l’arcobaleno e i suoi colori, perché?

Che alba afflitta,ma il silenzio dei boschi
come tu dicesti si copre di frivoli e biechi
rifiuti, non aiutano ma rattristiscono perché
non ho con chi dividere le sue rare bellezze.

Una dopo l’altra le plumbee e voraci tenebre mi
mi incutono ansia e terrore, e come esseri abbietti
sono famelici ed estraggono dal mio cuore effluvi
e desideri, e con strana magia li fanno svanire.

E l’anima? Ella è fuggita e non tornerà più
troppo stanca ed affranta, io ho tentato di
vivere e vivo,sono felice e qualche volta dono
a chi non amo le mie frenetiche impressioni.

Raffaele Feola Balsamo.