orizzonte
Guardavo serena un mite orizzonte.
D’improvviso svanì ogni luce e divampò la notte!
Il buio si chiamò luce
e ancora un giorno si levò…
Il sole coraggioso ricopriva tutto e niente
il cielo non aveva più bisogno di stelle.
Il mondo si accontenta del suo sublime tesoro!
Sole…
La tua essenza è nascosta o perduta dagli uomini…
Sei di luce o di amore o di felicità?
Ambra preziosa d’oriente
miele dolcissimo e puro?
Oggi non riesco ad amarti.
Oggi vorrei fosse buio.
Vorrei addormentarmi tra le braccia dell’amarezza
tuffarmi nei ricordi dolci
quando io ero!
La tua forza mi dà solo rabbia:
perchè non sono io il sole?
Solo miseria tocca l’uomo
costretto ad appigliarsi a qualcosa che non è sè!
Eppure
come una notte fa
vorrei appigliarmi a te…
Parole vane
le tue promesse d’ amore
su quell’ altare,
soltanto menzogne
su quell’ anello
che doveva essere
suggello
di amore eterno.
La sua dolcezza
i suoi fiori
i suoi profumi
il suo sole.
E poi ecco
d’improvviso
questa terra
fra ombre vacillanti
accende strani fuochi
diffondendo
onde chiarore
senza forza
nè sicurezza.
E improvvisamente la fenice cantò…
Un pianto freddo e desolante…
Una partenza e un arrivederci…
Pensami
ogni tanto mentre vivi lassù
o in qualsiasi altro posto tu andrai…
Pensami
perchè sento che lo farai…
in qualche tempo.