settembre 17, 2010 - Inserito Da Poeta Maledetto - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
Immagini incolore, suoni melodiosi strozzati,
lo stridio, bolgia di odori nella quiete del silenzio,
intensità, pensieri distorti nei sospiri tremanti,
i miei occhi assassini sulle tue labbra imploranti.
Anime dissolte che bruciano e implorano desideri,
gli sguardi che sgranano, ardenti e assetati di brividi,
torrida è la notte che geme nel dolce preludio,
mentre la voglia irrefrenabile dei corpi, ci assale.
E’ spasmodico il maledetto bisogno di divorarci,
avvinghiati tra i sussurri e i tremori affranti
bocche bramose che si attraggono,
in un lungo e interminabile bacio senza fine.
Travolti, con voce tenera e sferzante,
gli incontrollabili battiti cantano in preda al delirio,
danzano, come foglie sul manto setoso del letto
e il tuo cuore pulsare, lo sento schizzare dal petto.
settembre 17, 2010 - Inserito Da Poeta Maledetto - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Amami liberiamo nel vento la tempesta d’amore,
accompagnami nelle immense terre lontane.
Cercami nel dolce suono dei passi nel delirio dei miei cupi silenzi,
nell’oceano dei miei lunghi inverni, e nelle piogge gelide dei tramonti grigi.
Cavalca l’ira sulla cresta delle onde bianche aspettando il sole e la primavera.
Potrai seminare nelle tue mani una fetta di cielo, un pugno di luce all’angolo del paradiso
dove finalmente è possibile rinascere in quello che per te
è il posto più sicuro al mondo, tra le mie braccia.
settembre 17, 2010 - Inserito Da Poeta Maledetto - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
Non temere l’ira del vento che soffia e si contorce,
continua a descrivermi nell’anima, nella tua mente,
nel tuo risveglio all’imbrunire del giorno che muore.
Guardami in ogni movimento che vivi, in ogni silenzio che nasce,
avvolgimi nei tuoi avviliti occhi dal sapore di mare,
e non lasciarmi mai nel flusso piovoso delle tue lacrime.
Raccogli i frammenti delle mie emozioni che non conoscono riposo,
leviga le mie ossessioni, cullami nel tuo grembo, spiana l’amore,
rotola la tua vita sulla battigia solitaria della mia coscienza,
nelle mie tonalità, nei miei sogni in seno alla mia incoscienza,
dove al banco della mia anima troveranno ristoro le tue speranze,
le tue passioni inesplose, il bramar dei tuoi incendi ardenti,
le tue maestose onde, le profondità, le tue ragioni, questo è l’amore,
possiamo chiedere al sangue di smettere di scorrere,
al cuore di cessare di battere, ma non possiamo mai
chiedere all’anima di smettere di amare.
settembre 16, 2010 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
LO SPAZIO PREFONDO
CONFONDE IL NOSTRO
ANDARE SU ALI DORATE
FATTE DI SOGNI SOSPIRATI
AL CHIARORE DI UNA STELLA ,
CI RITROVIAMO ABBRACCIATI
SU’ UNA NUVOLA DI CUSCINO
BAGNATO LEGGERMENTE DA
MILLE PICCOLE STILLE DI PIANTO ,
PIANTO DI FELICITA’ CHE
DAI NOSTRI OCCHI RISPLENDONO
E OFFUSCANO UN CIELO PIOVOSO .
IL VENTO DEL NORD
DISPERDE NELL’ ARIA FREDDA
I NOSTRI BATTITI DEL CUORE
CHE VELOCEMENTE COLPISCONO
RAMI E FOGLIE DI UN GIARDINO
FIORITO DA BACI COLORATI DI
MILLE PICCOLI PETALI DI ROSE ,
INTENSO E PALPITANTE LO SGUARDO
SORVOLA E SEPARA LO SPAZIO PROFONDO
MA NO DIVIDE IL NOSTRO AMORE
CHE TENACIAMENTE TRASCINA
NEL TEMPO L’ ANIMA DELL’ AMORE .
CARMELO FERRE’,,,,,,,13/09/2005
settembre 14, 2010 - Inserito Da marta alberti - 1 Commento
Post Categoria: poesie personali
Mentre tu dormi
le stelle brillano
certi fiori si schiudono
scorre e sciaborda
fiume, ruscello, mare
mentre la nube
non cessa di vagare.
Mentre tu dormi
si china un angelo
ti veglia con affetto
non vedi eternità
in tutto questo?
settembre 14, 2010 - Inserito Da Angelo Michele Cozza - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie sul Mare
Quando vetrina di cristallo puro
incontaminato mi mostri, Mare
un cosmo di sconosciute creature,
quando lampeggiano riflessi
di vitree scaglie o spume
o in un video immaginato
zampilli i tuoi giganti esplodono,
quando percorro l’offesa piaggia
al morir di un mareggio
e mi imbatto in carcasse
di conchiglie o stracci di fondali
o in uno sparuto osso di seppia
stupito allor mi sovvien
che nella notte dei tempi
da te, principio equoreo,
un giorno emersi uomo.
Ah quante volte rapito
familiare il tuo palpito riascolto
come ai tuoi ritmi
che di improvviso mutano
altezza e tono mi abbandono!
Come seguo il lacerarsi
dello smisurato telo di nubi
ad ogni strappo di vento;
come ti sciorina l’insulto dei nembi
al sopravvenire di una bufera.
E il tuo viso che si corruga
all’insorgere di un delirio lontano,
le nivee frange che attaccano
e devastano lidi, i getti
di pulviscoli cristallini che spezzano
lo sguardo all’orizzonte levato,
il risucchio rabbioso di bocche
ebbre al dilatarsi dei tuoi polmoni,
gli scompigli di ectoplasma,
i bollori di salsedine che si scagliano
su venati ciottoli di solitarie riviere:
cancellazione di battigie,
rovesciar di scafi, affondar di navigli!
Oh calma divina
quando stremato in bonaccia
ti assopisci in un accadere nullo!
Incessante viver il tuo che ti rinnova
sotto lo sguardo di un sole passante
che si specchia e dilegua al passo dell’ora.
E’ in questa immensa tua statura
che un piccolo me accresciuto si ritrova
che più gagliardo un sangue ritorna
e mi ricaccia nel giogo della vita
persuaso da richiami ineludibili
giunti da fraseggi di altri sogni…