STUPENDE CREATURE

Una creatura di luce,  

sospesa tra incantevoli ricordi  

e prodigi di sogno,

è ora in penosa foschia  

e passa il tempo a sognare

  l’anima gentile che porterà via  

la struggente oscurità della vita.

 

      Una creatura d’acqua,

  tra le alghe della gelosia,

  ma inebriata d’amore,

  sfida con voracità l’apatia,

e, nell’indecifrabile universo,

  cerca disperatamente l’armonia.

 

      Scintille di stelle cadenti,

  tra leggeri e splendenti veli,

  sfrecciano per illuminare

  i tanti ricordi ormai spenti

dal lucido pensiero.   

 

  E’in questa indubbia dimora,

  che due creature

trovarono insieme

la salvifica via

e in essa la magia.  

 

 Ah poter ancora sperare

guardare l’infinito  

e scoprirvi i riverberi

di un sogno perduto.

Ana Valdeger 



IL VENTO .

Fischia il vento
tra le grande querce  ,
silenzioso e freddo
accarezza il nulla ,
raccoglie  le voci
lontane dei contadini
che seminano i campi .
Con piccoli mulinelli
gioca con le foglie morte
e non contento della
sua strana bizzaria
soffia sul polveroso
e arido sentiero
sollevando una nuvola
di polvere e sabbia  .
Piu’ in la’ ,
in fondo al sentiero
si stagliano  le prime
case del paese ,
contento e dispettoso
si infila nella strette
viuzze del paese  ,
le finestre aperte
sbattono con violenza
al suo passaggio ,
urla e imprecazioni
di donne si sentono
dalle piccole case .
Spazza con folate
gelide la strada
sollevando mucchi di carta
e vecchi gionali ,
i vecchi seduti
fuori all’ osteria
si alzano  cercando
riparo sotto al porticato  , 
mentre qualcuno esclama
:::  GESU ‘  CHE VENTO  ::: .
Non contento di tutto cio ‘
come un birbantello
strappa dai balconi
il bucato steso sulle fune ,
è una girandola di panni
che volano e si stendono
sulle pietre della strada ,
poi vede ragazzini incitati
che corrono ,
chì dietro a una camicia
e chì dietro a un maglione .
Felice e contento
del suo strano operato
si alza nel nulla dell’ aria
sbufando e fischiando
tra piccole nubi bianche
scompare nell’ ombra
di un tramonto rosso fuoco .
  carmelo ferrè…….10/02/2013 



IL POETA E LA SUA FATA …

Il tempo dimentica
parole e storie
di una fata
e del suo tormentato
poeta ,
cala pietoso
un velo
dove i versi
si accendono
tra il buio
evanescenti sogni
dispersi
fra rose e spine
di un giardino
senza sole ……
L’ ombra  di un pensiro
vaga solitario
senza meta
lieve e leggero
si adagia su una
poesia  ,
ma tra i versi
struggendi
non trova
il poeta  ,
fruga su fogli
bianchi
e non trova
piu’ la fata
del sogno decantanto
dell’ anima ……
calde sono le lacrime
e fredde sono le mani
che stringono
con rabbia un cuore
che non pulsa piu’ ,
non ha senso
rillegere poesie
se’
nell’ infinito
vivere quotidiano
manca
il poeta e la sua fata …..
carmelo ferrè …..24/02/2013 .



NELLE TUE DESERTE TENEBRE

Sei stravolto

vinto nel tuo dolore

annientato per sempre.

 

È l’ennesima delusione

ancora e sempre

la tua croce.

 

Impallidito il viso

spettrali le mani

incerta la voce.

 

Piangi

e non trovi respiro

non sei stato creduto.

 

Vorrei seguirti

ma ti sei abbandonato

nelle tue deserte tenebre.

 

23.02.2013 Cinzia de Rosis



Prima dell’alba

Potrebbero sorprenderci
rapiti da un sogno
lungo le rive di Morfeo
dove le acque divorano i nostri passi.
Di giorno,
scaravento allucinazioni apatiche,
dimenandomi tra il bilico di realtà
che assemblo per sentirmi limpida.
Mentre la notte,
riesco a fondermi perfettamente
tra le pennellate di blu profondo.
La mia è una realtà distorta.
Non ha orizzonti,
i contorni son liquefatti,
ed i respiri rarefatti.
La stanchezza mi graffia gli occhi
e la schiena non cessa d’esser china su questi gomiti
che reggono illusioni sprovvedute.
Lascia pure correre le paure lungo la mia schiena.
Ma ti prego, colorami ancora dei tuoi sorrisi.

 

 



Senza rumore

In questa vita passata
son senza rumore
occhi abbassati e schivi
per pudore di non mostrare agli altri
il loro ardore.
Ma un giorno,
sfidando questo volto
tu guardasti
e in fondo agli occhi
me trovasti.
Beffardo fu il destin che mi sconvolse
amando
amai di più
che mi travolse.