LA SPOSA …

Passi leggeri
calpestano fili
sottili di tenera erba ,
le sue labbra
assomigliano a due
boccioli di rosa
attorcigliate su steli
di grano falciate .
Il viso ombreggiato
da candita neve
emana profumi
di gelsomino e cedri,
il nastro rosa
di pesca selvatica
cinge la sua fronte
rendendola più misteriosa
e arcana di una fata .
I suoi biondi capelli
sembrano onde marine
che il vento
accarezza e scompiglia ,
gialle sono le messi
che luccicano al velo
invisibile del sole,
mentre lo sguardo
di un cielo azzurro
la ferma dove tutto
diventa impossibile
per stendere tra le nuvole
il suo candito corpo .
La dolce e bianca follia
della sua ingenuità
capovolge la sua ombra
per poi ritrovarsi
dispersa su fresche
acque di una cascata ,
tra fili di melagrano
che stringono la distanza
dalla sua anima
la fa sorridere
al dispetto di un
battito di cuore ,
le sue mani
piccole e armoniose
dimezzano il cammino di un
labile e caldo respiro .
Un suono di campane
e un bacio a fil di labbra
la fa sobbalzare
dal suo sogno d’ incanto ,
il riflesso di uno specchio
emana al suo sguardo
l’ immagine di una ragazza
vestita di bianco
e sul suo volto
un radioso sorriso
illumina i suoi azzurri occhi,
bella e luminosa
si ritrova vestita da sposa …
carmelo ferrè….11/11/2014



NEL MIO PENSIERO VANNO dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

La calda pioggia

del tuo cielo

ha nutrito

l’inaridito fiume

e il mio cuore bruciato.

 

Crescono gli steli

nelle anse

d’umida terra

e nel mio giardino

ricoperto di rugiada.

 

Vanno i fiori

per nere foreste

ogni volta

tesi cercando

le tue segrete campane.

 

10.11.2014 Ciro Sorrentino



Plath, avresti potuto offrire ancora molto con il tuo dono all’uomo saccente.

Plath, avresti potuto offrire ancora
molto con il tuo dono, all’uomo saccente.

Tu sei Colei che piacque
ed ora sei preda del trascorso,
fosti, e sei ciò che tutti vorremmo,
l’irraggiungibile sogno
di un dire e raccontare.

Ma dimmi tu leggi quello
che gli sventurati raccontano,
del tuo breve vivere e del tuo sapiente
proferire, ho capito,
ascolti, leggi e sorridi
delle piccole grandi piccolezze
che minuti esseri si ergono a
ineffabili maestri di vita.

.



OGNI TUA VISIONE dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

Tu, che dell’Eterno

sei l’emblema,

entrasti viva

nel mio cuore:

sempre sarai

inarrivabile sposa.

 

La tua parola

reca sollievo

al mio spirito

che s’inebria

negli occhi lucidi

lacrimanti di stupore.

 

Ogni tua visione

accende

nuova scienza,

la mutante forma

che nel petto

scioglie vero amore.

 

10.11.2014 Ciro Sorrentino



Sylvia Plath, dono del cielo.

Sylvia Plath, dono del cielo.

Quanti pianti in una fredda stagione,
avvolto in malinconici pensieri osservo
dalla tolda del mio vascello,
gli sconfinati orizzonti
di un mare misterioso e infinito.

Cerco con tenace ansia nelle folte nebbie,
il perché dell’addio di una giovane vita,
la tua grande Plath, perché, perché.

Ci hai donato parole e frasi senza tempo,
e molti arroganti usurpano il tuo sapere,
costipando il tuo immenso dono
in un involontario, ma falso culto,
come se Tu fossi il simulacro
di una grande conoscenza e di assurdi amori.

.



ROSSO RUBINO dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

Si sporge un passero

dal suo nido

e scruta

la terra

che rinasce

ai suoni del mondo.

 

Come il piccolo uccello

spicca il suo volo

così m’affretto

tra le fragranze

dell’aria sfogliata

dalle mie tremolanti ali.

 

Presto sulle oscure rive

della mia anima

albeggerà

il tuo viso

che di rosso rubino

sommergerà il mio cielo.

 

Il tuo sole squarcerà

la nera caligine

che svanirà

per sempre

dai luminosi colli

dove è custodito l’amore.

 

10.11.2014 Ciro Sorrentino