Plath, avresti potuto offrire ancora molto con il tuo dono all’uomo saccente.
Plath, avresti potuto offrire ancora
molto con il tuo dono, all’uomo saccente.
Tu sei Colei che piacque
ed ora sei preda del trascorso,
fosti, e sei ciò che tutti vorremmo,
l’irraggiungibile sogno
di un dire e raccontare.
Ma dimmi tu leggi quello
che gli sventurati raccontano,
del tuo breve vivere e del tuo sapiente
proferire, ho capito,
ascolti, leggi e sorridi
delle piccole grandi piccolezze
che minuti esseri si ergono a
ineffabili maestri di vita.
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This entry was posted on lunedì, novembre 10th, 2014 at 22:14 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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