settembre 23, 2016 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Si muore per amore
Il ricordo è bello ma uccide,
lui rievoca solo il compiacente,
ed è dotato di una spada affilata,
con essa spara proiettili silenziosi,
uccide e non fa prigionieri.
Io lo so, son morto poi ho capito,
la vita…che vita,
ho fatto bene a non schivare
adesso sono serafico
ed ho ancora otto vite,
sette son mie,
una la dono a te amore mio,
la migliore, ma ho un gran freddo,
forse non è vero
che morire d’amore è bello,
ma ti amo e vivrò di te.
Abbracciami tu tenerezza mia,
ho le mani fredde e non riesco,
ti voglio stretta al cuore,
quante volte ti ho chiamata
e tu non prestavi attenzione,
adesso sai che ero io ad
eseguire per te l’inno dell’amore.
Raffaele Feola.
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Post Categoria: Poesie D'Amore
Riminiscenze.
Non lusingarmi
vil destino,
so bene che colei
che ebbe a dir amor e
solo il fruscio inconscio
di una lontana folata
di passioni, ora
canzonate e dileggiate.
Sii consono con il mio
lento trasfigurare,
non imporre desiderio
ad un uomo retto solo
dalla compassione
del fugace tempo,
scomposto e ingrato,
adesso sul mio letto solo
grandi cuscini per non
franare su un
provvidenziale scendiletto.
Il tempo ha decretato
la fine di profumi e farse,
e nulla si può per inibire
il volgere delle stagioni.
Son dileguate le immagini
e i sapori della gioventù,
quel che resta son
solo vecchi brandelli
di vita e ricordi
stipati in una labile mente
avvolta da uno sbriciolante corpo
Non lusingarmi
vil destino,
so bene che colei
che ebbe a dir amor e
solo il fruscio inconscio
di una lontana folata
di passioni, ora
canzonate e dileggiate.
Sii consono con il mio
lento trasfigurare,
non imporre desiderio
ad un uomo retto solo
dalla compassione
del fugace tempo,
scomposto e ingrato,
adesso sul mio letto solo
grandi cuscini per non
franare su un
provvidenziale scendiletto.
Il tempo ha decretato
la fine di profumi e farse,
e nulla si può per inibire
il volgere delle stagioni.
Son dileguate le immagini
e i sapori della gioventù,
quel che resta son
solo vecchi brandelli
di vita e ricordi
stipati in una labile mente
avvolta da uno sbriciolante corpo
Raffaele Feola.
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Post Categoria: Poesie D'Amore
Rivoli d’amore.
Guardami e non proferire,
scruto in alto
e stringo brezza e soffi,
intanto il fiato gelido mi sfiora
e gocce d’argento
arrischiano sulle mie guance
lasciando tracce di idilli
e rivoli d’amore.
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Post Categoria: Poesie D'Amore
Un breve futuro
Dolce anima mia,
tu fosti colei
che portò via
il pavido cuore
di un tenace
lottatore, in
un’arena grande
come tal mondo,
doloroso e arcano.
Tu fosti conforto
alla mia solitudine,
ma il tempo a noi
concesso fu breve,
tu non fosti più mia,
l’anima eluse il
mio debole corpo,
è solo un’esile
soffio di speranza
teneva in vita quel
che restava del mio
grande sogno.
Quale sortilegio
infamante decretò
la morte di un così
grande idillio,
chi ebbe ad aspirare
l’esilio di due anime
perdute in un
universo immenso
e mutevole, senza meta
e senza destino.
La mia smaniosa
ricerca rese irruento
il mio muovere,
spinsi stelle e mondi,
sfuggii a rocce vaganti,
attraversai orridi fuochi,
ad ogni cometa chiesi
di colei che amai, nulla…
solo il nulla, il mio forse
non fu altri che un
magnifico e terribile sogno,
come spesso accade
nello scrigno dell’amore
a volte si cela la
chiara mutevolezza
di uno bizzarro destino.
Raffaele Feola.
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Post Categoria: Poesie D'Amore
La silenziosa melodia
Nel pensare alla mia amata,
le mie mani suonavano
dolci melodie,
scorrendo i tasti di
un immaginario pianoforte.
Seppur fosse lontana
la mia musica le giungeva,
ella però non mostrava
alcun segno di gratitudine,
eppure il mio struggente suono
era a lei dedicato.
Ora non so dire se ciò fosse
realtà o fantasia,
ma la lunga ombra del dubbio
si insinuava,
la musica smise,
e ciò che mi parve dolce è ora
amaro e incomprensibile.
Ora sono come
la grandine per il raccolto,
sono divenuto
il carnefice dell’amore,
ora non son più preda,
sono un vorace predatore,
nutro solo il mio corpo poiché,
non posseggo più ne anima ne cuore.
Raffaele Feola.
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Post Categoria: Poesie D'Amore
Il Guerriero.
L’eroico guerriero sguaina
la lucente spada,
ed esoso e prepotente
invita a singolar tenzone
colui che parve rivale
nel suo dramma d’amore,
e che dir se tal donna
mai volle
far ammenda che d’amor
non si può morire,
e mai si erige
vita e felicità
su funeste gesta.
Forbito e sagace
il nero destino enuncia
la tragedia
di un evento luttuoso,
incita e irrora
di liquido vermiglio
il baldo rivale,
e alla fine chi vince è
la donna nera,
che spesso raccoglie
il suo bieco bottino
dalle vite di miseri
e inconsapevoli guitti.
Raffaele Feola.