Il mio amore è solo adesso
questo dilemma di pietra
sui vecchi ideali lusingati
freddo nella collina.
Ascolto solo il dolore
la mia anima rinasce
vive nel sogno del dovere
si con me ella è felice.
Vorrei fossero solitarie
vorrei tornassero a casa presto
ora dove sono state
ma noi due amica non mentiamo.
Siamo come ogni fatto che si confonde
solo questa sofferenza questo problema
ciò che era verità ora è buio invernale
cresce in noi e diventa energia.
Ancora tu dolce amica nel mio cuore ti cerco
si certo so trovarti nella vita
come un mite paesaggio nuova malinconia
solo nel conflitto interesse che ci unisce.
Il nostro momento felice siamo efficaci
se non in noi amarci senza scopo
ciò che ci piace il nostro io.
La malinconia conobbi adesso si asalta
sei tu sola ciò che ho deciso
tu che non nascondi la magia.
Brittany
Ho descritto l ‘amore,
ma quello che rimane
nel mo cuore è dolore,
e come strappare fiori
e sogni con l’aspirazione
di far male e lacerare
ciò che appare bello e dolce.
Non amarmi mia cara e dirigi altrove
la tua smodata passione
io adesso sono di pietra,
e ferisco chi mi accarezza,
uccido chi mi segue,
e sono stanco del respiro poiché
una splendida creatura morrà.
Ti prego donna di novembre
tu morrai, ma non è vero,
il tuo eroismo rimarrà,
come quello che racconti
l’amore per la vita,
ma tu non ti spegnerai mai Brittany,
è troppo possente e luminoso
il tuo animo, ti prego qualche volta
entra nei miei sogni
e racconta del tuo coraggio
e della tua mirabolante forza.
Raffaele Feola.
Basta e non voler vivere.
Non voler più vivere e basta,
soccombo volentieri alle passioni
del corpo e dell’anima,
Dio mio quanta conoscenza hanno le
impervie strade dell’ignoto.
Le verità dei sommi poeti
sono l’inganno dell’immortalità,
e forte l’impulso improvviso
del desiderio di morire
e liberare finalmente l’anima
dalla folle prigione
del conoscere e non sapere.
Poi fuggire sull’argine di un fiume
dove di tanto in tanto,
scivola via la bianca barchetta di carta
carica di lontani e ingenui sogni
e vecchie speranze
di una lontana realtà,
insicura e deludente
priva di quel che occorre
alla tremenda perpetuità di mediocri sogni .
Basta.
Raffaele Feola.
Il destriero.
Quanto furore
il mio destriero
nel condurmi
da colei che amo.
Il suo scalpitio
prima velato,
poi dissennato,
par arpeggiare
con smaniosa eroicità
sulle vie dell’efferato
sentiero dell’amore,
irto e acclive.
L’avverso fato
nulla può
per cancellare il nostro
mirifico diamantato
ed esaltante amore,
seppur errabondo e
ricoperto da una sibillina
dolce eternità.
Raffaele Feola.
Inutili verità.
La mia ombra ha smesso di esser tale,
ora son solo ma, quanta afflizione
la vita spande e non concede che tormenti.
Lacrime, fiori, rumori e quanti morti
in quel luogo costipato di croci,
io non amo ma esisto, che dilemma,
se io non fossi, quanta poca sarebbe
l’angoscia dell’addio, ma che strano,
il cielo rosa e rosso,
no che dico, bianco e poi nero.
Io penso, soffro avvolgo
e mi inginocchio, ma tu cuor mio
perché non smetti di pensare,
batti e dammi respiro, null’altro,
io non sono che il frutto
di un breve atto d’amore
e non capisco il senso della vita,
che sia un miraggio, no forse e solo
il martellante sentore di tanti addii
e quanto tormento nel cercare comprensione,
affetto, abbracci, per fortuna
è tutto un inganno, vi lascio e non disperate
nulla sopravvive al nulla,
solo parvenze e affanni
e ricerca di inutili verità.
Raffaele Feola