Letteratura Poeti Famosi



Vento, dimmi cosa pensi

O vento, dimmi cosa pensi…

Me, tra gli argini

di un sogno apparente

infinito, di colori cangianti

non mi aspetto profumo né dolcezza

se non quello che mi aspetto da te

un continuo osservare verso l’immenso

Tra ritmi eleganti di un cuore che batte

il tempo è nelle tue mani

mentre ancora tutto scorre

il pensiero è come il vento

folate intense per l’uomo

di calore per colui che ama

E cerco i tuoi occhi

stelle polari di nord sconosciuto

sento un antico ricordo

essenza di un cuore a gocce

mentre avverto il vento soffiare

ed il pensiero che vola

e vedo la tua anima



Rumor perpetuo

Panchina solitaria

in ciel grigio e lontano

raccolgo sassi indisturbato

freddi fiori per cuor malato

Riposato sull’asfalto

graffiato in superficie

le mie mani nella polvere

col pensiero l’ho lacerato

In luogo solitario

nella notte è il freddo

il faro han terminato

il vento è pur cessato

Son quello che ormai è andato

e tutti han dimenticato

son polvere e chiarore e

or colui amor non è regalato



Un pensiero a te

Un velo di cristallo

puro e perfetto

su contorni nitidi

chiari e lucenti

di occhi verdi,

vivi,  scintillanti

come pietre preziose

Ogni tuo sguardo

di vitrea preziosità

sull’iride a scaglie

è uno squarcio nel tempo

sospeso a tuo desiderio

di forme caleidoscopiche

Un tocco nello spazio

una goccia nell’esistenza

galleggiando sulle creste

che esso forma

da un pensiero caduto

su questo letto

Ritorno a calcare

contorni di un sogno già vissuto

sfiorato in rilievo

come un opera scolpita

Sfumando nel suo senso

ho ripreso questo quadro

dalla polvere soffiata

sul muro appoggiato

ammiro il suo contenuto

dove l’amore è protetto



Pensiero Reale

Rigo il legno

cercando di trovare verità

ma cieli in realtà solco

che ricordare non posso

Amico mio,

delle lunghe notti di pensiero

cosa negare di ciò che già

è nulla?

Trattengo il fiato

a memoria impossibile

volando per colori sfumati

su blu tela pulita

Invidio soli orgogliosi

non timorosi del tempo

sovrastare orizzonte

come se luna non vi fosse

Ritiro in me ogni forza

per quel tempo sì passato

dove sabbia inver scorre infinita

ma reale forma, me indegno, ha perduto

Lacero ferite già aperte

dove rosso scorre nativo

per lama nel vivo mio, pungente

freddo è il suo dolore



LA FATA DEL MIO SEMPRE

 Nel tiepido soffio di una notte di primavera,

mi ritrovo sull’altalena dei ricordi,

nell’aiuola di un giardino fiorito.

 

La luce lunare riveste l’amica collina,

e, cercando una foto da lei dedicata,

una lacrima mi scorre sul viso.

 

Ad un tratto trilli e suoni d’armonica,

attraversando rapidi i sentieri boschivi,

ricoprono il fragore del vicino ruscello.

 

Seguita da festosi conigli e graziose farfalle,

in leggerissimi veli appare la fata di cuori,

danzante sotto un cielo di stelle.

 

Incredulo fisso lo sguardo,

e, mentre il vento le muove i capelli,

mi corre incontro su un alato cavallo.

 

Voliamo tutta la notte abbracciati,

e, tra ignote e odorose pianure,

sfioriamo la nostra aurora.

 

Riposiamo felici sulla riva di un lago,

quando, sfiniti all’ombra di rami frondosi,

ci avvolge il canto di un infatuato uccellino.

 

Balliamo su un tappeto di fini papaveri,

e, tra i veli trasparenti delle vesti,

desidero solo fissare il suo viso.

 

Volteggiamo più veloci del vento,

e, stretti nell’abbraccio dell’amore,

ritroviamo il nostro sogno incantato.

 

12.06.2010 Ciro Sorrentino



LA NOTTE E LA STREGA .

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QUANDO LA NOTTE SCENDE
E L’ UNIVERSO SI VESTE  A LUTTO
NEL BOSCO MISTERIOSO E
INTROVERSO SI RISVEGLIA TUTTO ,
C ‘ E’ UN’ ANSIA MISTERIOSA NELL’ ARIA
E INTORNO UNA PAURA
CHE SI VUOLE CONOSCERE .
IL TEMPO SI FERMA ,
RESPIRA SENZA FARE RUMORE ,
LA NOTTE S’ ILLUMINA
IN UN PUNTO SOLO ,
SI FA SEMPRE PIU’ GRANDE ,
PIU’ LUMINOSO E SPLENDENTE ,
CHIUDE GLI OCCHI LA NOTTE ABBAGLIATA ;
LI RIAPRE E SCOPRE DAVANTI
UNA STREGA VESTITA DA FATA ,
E CON GRANDE STUPORE SI ACCORGE
CHE LA STREGA HA PAURA ,
SI GUARDA INTORNO ,481725831_1217332
CON ANSIA E STUPORE .
MA QUANDO SI ACCORGE CHE A
GUARDARLA E’ SOLAMENTE LA NOTTE   
E LA NATURA  DEL BOSCO
CON GRAZIA LEGGERA
PER NIENTE DA STREGA CATTIVA
E PAUROSA DEL BIMBO PERBENE
SI SVESTE DEL SUO MISTERO
E CORRE LIBERA E FELICE
CON IL VOLTO ILLUMINATO
DA UN SORRISO DOLCE E SINGERO .
MA ECCO CHE LA NOTTE SI RISCHIARA ,
IL SOLE SI RISVEGLIA  ,
PER LEI SI E’ FATTO TARDI ,
COSI’ ALL’ IMPROVVISO E DI CORSA
E IN FRETTA SE NE DEVE ANDARE ,
RACCOGLIE IL SUO VESTITO
ANTICO E MISTERIOSO DI MAGIE
E SE NE VA CON LA SUA
ETERNA MALINCONIA ,
LA NOTTE HA CONDANNATO
LA DOLCEZZA NELL’ USCURITA’
PERCHE’ INCAPACE DI AMARE ,
HA PROSCRITTO LA LIBERTA’
PERCHE’ HA PAURA D’ AVERLA ;
E LA STREGA DOLCE E MALINCONICA
NON PUO’ VIVERE NEL BUIO
DOVE LE OMBRE DANZANO SU SE STESSE ,
SE NE VA PORTANDOSI DENTRO
LA SUA TRISTEZZA INFINITA …..

CARMELO ….10/06/2010