Letteratura Poeti Famosi



OPPRIMENTE DINIEGO

 Non più improvvisi bagliori,

confusi all’azzurro del cielo,

e il vivido brillio di fiori odorosi…

 

…Solo dissimulate visioni d’amore,

ora secolari sproporzioni,

nel nulla emotivo.

 

Non più i  dolce sogni dorati,

tra i puri e candidi veli,

della fata del lago…


…Pochi deformati ritagli d’un sogno,

come irrecuperabile distacco,

nel freddo addio.

 

Non più l’intenso e chiaro arcobaleno ,

già soffice e prezioso tappeto,

per lei lieta e festosa…

 

…Ma rovinoso franare di noi,

ormai sfumate ombre,

nel silenzio.

 

Non più la magia di un istante eterno,

tra celesti melodie del bosco,

nella gioia di un suo bacio…

 

…Tante odiose distorsioni temporali,

appena riflessi d’amore,

nella dissolta poesia.

 

04.06.2010 Ciro Sorrentino



LA PIÙ SEDUCENTE FATA

 Basta solo un complice sguardo,

e, da un magico e riflettente specchio,

entro nella realtà incredibile del sogno…

 

…Onde leggere adagiano ora una conchiglia,

e, mentre la tiepida brezza l’attraversa,

si leva la voce di una dolce fanciulla.

 

Mi affretto e giungo all’incantevole riva,

e lì ad aspettarmi, di gocce imperlata,

sola…, la mia fata dei sogni .

 

Come leggiadra farfalla si posa al mio fianco,

e, mentre mi avvicino al suo angelico viso,

si sfiorano le nostre labbra cercanti.

 

Ci perdiamo nell’azzurro del cielo,

mentre, confuso alla soffice brezza,

si avverte il crepitio di un fuoco lontano.

 

Percorriamo un nuovo e inconsueto sentiero,

e nascosto, tra le anonime pieghe della rimossa sabbia,

uno scrigno con dentro i nostri affettuosi e stupendi ricordi.

 

E allora presi da una delicata e inebriante euforia,

afferriamo sicuri l’antico e prezioso forziere,

muovendo verso il nostro piacente destino.

 

03.06.2010 Ciro Sorrentino



volero sempre piu in alto

volero sempre piu in alto
forse con il rischio di cadere
ma io volero per dimenticare
per ricominciare
per vivere
volero in alto
dove nessuno potra raggiungermi
volero sola
cosi che nessuno potra distruggermi
anche la fantasia
volero perche ne ho bisogno
volero per cercare un sogno
in alto laggiu
dove il cielo e sempre piu blu
volero tra nuvole e pensieri
come un uragano
come una rondine
io distruggo
io creo
rabbia
confusione
solitudine
e ancora rabbia
e amore
si amore
che e dolce
ma doloroso
il cuore oddio il cuore non batte piu
no non batte
perche batteva per te
ma ora per chi battera ???
per nessuno perchè come promesso
io amerò soltanto  te  e nessun altro nella mia vita !!!!e quindi io
volero sempre piu in alto
per cercarti angelo mio



GIUGNO ‘78

GIUGNO ‘78

 Se tu tornassi

alla vita che non ti ho dato

a quando c’incontrammo

in quel dolce mattino

all’amore nudo dei nostri corpi

(ancora il tuo mi brucia

dannazione senza perdono).

Se tu tornassi

ai giorni nostri sbriciolati dal tempo

lunghe pagine di favole

narrate senza sosta

troveresti soltanto

attimi di smarrimento

perché non credo all’umile fiore

che riporta l’anima

a sconvolgenti tremiti di passato.

 

Ma poi

l’umile fiore

raccolto con le tue mani

resterebbe ancora nei miei occhi.

 

Tramortito ricordo

del sole chiaro.



NEL RICORDO DI PADRE.

605356002_320198TENERI ABBRACCI E BACI ,
CAREZZE CALDE DI MANI
CHE LIEVEMENTE TI DAVANO
TANTO AMORE ,
CORSE SUI PRATI FELICE
DI SAPERE CHE C’ ERA LUI ,
SORRISI ,PAROLE E
TANTE COCCOLE CHE RIEMPIVANO
IL TUO PICCOLO CUORE .
TU ,HAI GLI OCCHI DI TUO PADRE ,
QUELLI GRANDI OCCHI NERI
CHE GUARDAVANO UN MONDO
FATTO DI SPERANZE ,
SPERANZE MAI APPAGATE E
CHE GIORNO PER GIORNO
SPARIVANO NEGLI ANNI
DELLA SUA PACATA VITA .
ANNI VISSUTI ALL’ OMBRA
DEL SUO GRANDE SOGNO ,
IL SUO SOGNO CHE ORA E’ IN TE ,
TI GUARDI INTORNO E
IL VENTO RIPORTA CON SE’
LA TUA ANSIA DEL SUO VOLTO ,
NON VALE TUTTO L’ ORO
DI QUESTO MONDO
AL CONFRONTO DEL SUO AMORE ,
ERA QUELLO IL SUO ORO
E TU ERI LA SUA PERLA
CHE OGNI GIORNO BRILLAVA
NEI SUOI OCCHI NERI .
GLI ANNI SONO TRASCORSI
CON I TEMPI DELL’ACQUA
MA IL SUO RICORDO E’
RIMASTO INCANCELLABILE
NEL TUO GRANDE CUORE
DI DONNA …….
CARMELO …….02/06/2010



un episodio

Ero davanti la porta
Quando Cristina ebbe le doglie
Nacque un bambino bellissimo
Sereno e paffuto
Che non piangeva affatto
Ma che invece dormiva sereno nella culla
Lui era felice con noi finchè non crebbe e andò
Via di casa era diventato sgarbato
Ci rimproverava sempre poiché  non avevamo  molti soldi
E anche  di essere  cattivi genitori
Non lo sentimmo più per molti anni
Finche un giorno ritornò a casa
E rimase sempre con noi era cambiato diverso
Lavorava in un negozio a pochi isolati da  casa
Stava sempre con noi quando non lavorava
E non frequentava nessuno
Guardavamo un film tutti insieme
Sorridevamo e parlavamo della vita e non c’e  cosa
Più bella di ritrovare un figlio che credevi di aver perduto.

federico marino