BOMBA H…LA FINE DELL’ UMANITA’ .


L’aria torpida si stagna sulla cruda terra d’ argilla ,
il mare che si estende lungo l’ argine di una costa deserta
rimane fermo come una tavola inchiodata ,
le onde non hanno più il loro ritmo ondulatori
sembra quasi un quadro di natura morta ,
tutto è immobile e inverossimile , non c’ è più vita .
I giorni non sono che ore che si accavalano su se stesse
e le notti non hanno più le sue stelle per poter brillare

mentre la luna senza più il suo pallido chiarore ora è
solo un piccolo punto nero nell’ immenso buio che
si confonde nell’ immenso universo del buio più assoluto .
Immobile , la terra non gira più su se stessa ,
ormai è ferma nell’ infinto tempo ,
solitaria e sola rimane sospesa 
nell’ attesa di una luce che gli da’ calore e vita ,
niente …; l’ umanita’ che un giorno viveva su’ se stessa ,
ora non c’ è più , è scomparsa , sparita in un fungo velenoso .
L’ umanita’ , essere imperfetto nato per distruggere ,
l’ umanita’ , che con la sua forma di tecnologia
non ha evitato a creare l’ arma perfetta ,
ma solo incosciamente l’ ha provata sulla sua pelle
mettendo fine alla sua esistenza di vita .
L’ umanita’ , che non era che un granello di sabbia
collegato in un angolo dell’ universo è stato spazzato via
da un vento irreale creato da una umanita’ malata ,
i secoli sono passati come lava di vulcano ,
tutto arde nel chiarore di lingue di fuoco
mentre un fulmine irreale spacca la terra in due meta’ , 
l’ ultimo capitolo ormai si è concluso nell’ ignoranza
di un essere chiamato uomo !!!!! .
    carmelo  ferrè……21/06/1010



TI AMO COME LA VITA AMA LA LUCE

 Un amore impossibile,

perduto e senza futuro.

 

 Eppure t’amo.

 

 Amo il tuo sorriso,

 i tuoi occhi, la tua voce.

 

 Sento la tua assenza…

 

 Tu sei delicata fragranza

 aspersa nell’aria.

 

 Ti desidero, ti voglio, e soffro…

 soffro il tuo silenzio.

 

 Maledetto il destino

 che ha deviato le nostre vie.

 

 Eppure ci amiamo.

 

 Nel magico e casto sogno

 ancora si sfiorano le nostre labbra.

 

 Come una stella muore nell’oscurità

 così scivoliamo in un presente senza riparo.

 

 Si è bruciato l’ultimo giaciglio

 il segreto spazio della vera passione.

 

 Oscuro è il domani…

  tempo del vuoto e del silenzio.

 

 Vivrò l’ora dell’oblio

 come il varco del risveglio.

 

 Ti aspetterò e rinascerò con te…

 insieme nel nostro universo.

 

 Ti riconoscerò. Mi riconoscerai.

 …Un solo bacio sulle note di “due parole”:

 

“Ti amo”!!! 

 

13.06.2011 CIRO SORRENTINO  



A LEI… LA FATA DEL SILENZIO

 Vagavo per strade polverose

 tra ruvidi ed inerti sassi

 nel riarso manto

 del morto fogliame.

 

 Inanimati istanti

 come crudeli vortici

involgevano ogni emozione

 negli arabeschi del non senso.

 

 Precipitavo nello spettrale abisso

sempre più in fondo

nell’antro della bestia

che tutto lacera.

 

  Lì negli oscuri spazi

dove l’ultimo riverbero

 si spegne sulle nude pareti

 s’accese un’improvvisa fiammella.

 

 Le ombre presto si dileguarono

 e tra le intricate rocce

 si irradiò una luce

 fuori dal tempo.

 

 …Di te vissi e ricordando piansi.

 

 Ancora piango e vivo…

 soffro e desidero…

 …cerco un sorriso

 per dare senso al mio domani.

 

 13.06.2011 CIRO SORRENTINO  



DISPERAZIONE DEL NAUFRAGO

Sopravvivo. Naufrago solitario nell’infinito pianto.

Dal polveroso vuoto riaffiora una memoria. L’ultimo gesto ancora scuote l’alienata sosta.

S’allunga l’atroce e riarso deserto. Solo un’oasi.

Breve e crudele riparo per le fredde ed evanescenti luci delle perdute emozioni.

Struggente e pesante tempesta, cuore di fantasia, inaridita realtà.

Il mare infiammato dall’acceso passato si prosciuga nel malinconico presente.

L’entusiasmo si schianta sul frastagliato futuro.

Imperversa il vortice…

Ora s’affrettano ardite carezze, vogliosa passione, fervido slancio. Memorie.

Fantasie stravolte, corde aggrovigliate di una vela squarciata dal vento.

Vivo. Vivo il dolore, fuggo il rimpianto, aspiro l’amore.

Sento e cerco. Mi proietto oltre. Ah impressionante scompiglio.

Desidero, voglio, amo.

Ancora invoco e piango. Istanti. Istanti di vigile sogno.

Sensazioni attraversano l’iridescente onda  degli schiumosi flutti.

Tra le mani un calice di cristallo. Lo rigiro nella luce del sole.

Ah roteante sfera di immense dolcezze. Presto le soffici spume svaporano sull’increspato nero.

Inabissato e stanco. Perdutamente solo. Sopravvissuto nella magia d’amore.

Ah cielo, questo sogno breve e convulso si scioglie come fiamma bagnata da fredda pioggia.

Bagliori. Bagliori d’appassionato ardore intrecciati e subito dispersi nell’attimo.

Ancora risuona quel mai pronunciato “Ti amo”. Sussurrata e spenta promessa sulle esitanti labbra.

Sono terra arsa d’una incolta piana. Nessun seme rifiorirà rosa d’amore.

Ancora un ricordo. L’errante petalo volteggia sul cuore affranto e teso, in ascolto.

Inquietanti lampi oscurano l’orizzonte.

Schizzano le gocciole del sogno sulle aguzze punte della scogliera.

L’atroce e riarso deserto stringe il cuore dolente.

S’innalza una sterile duna sulla memoria. Ultimo guizzo tra le sabbie mobili della deserta vita.

 

12.06.2011 CIRO SORRENTINO



INSIEME

Io e te  il rifletto

di tanta luce,

nello scorrere

del tempo,

nella confusione

di una tavolozza

di colori,

nel soffio del vento

che ci trasporta

lontano,

nel ticchettio

della pioggia

di  un mattino

Io e te insieme…..

 

 




Il tempo di ieri

 

Sembra che il tempo

non vuole

più conoscermi

non vuole più saperne di me,

sembra che la vita voglia

abbandonarmi all’angolo della strada con la sciagura nella  tasca

come quando una madre abbandona il proprio piccolo

rifugiata nel peccato e nell’oltraggio.

Io resto qui nei giorni, nello spazio, nello spirito

l’odio risorge dalle ceneri del mio ieri

da un passato vissuto insieme agli altri

forse è solo impressione una raffica di vento

sul mio viso

conoscerò la solitudine

un giorno e la mia porta resterà sempre chiusa.