VORREI AVERE
Vorrei avere
l’umiltà di un fiore
che parla col profumo
ed il colore
che dona gioia
senza saperlo dire
e vive nel silenzio
il suo morire.
testo di: Marta Alberti
dalla raccolta: ” Commiato”
collana di poesia autogestita
Dolce madre
La tua vecchiezza
fragile e nobile
allo sguardo m’appare
la stringe il tempo
e si respira nell’aria
d’amore l’assenza.
PSICRONACA N” 18 ( BASTA , BASTA VIOLENZA ! )
L ‘ ALTROCE DOLORE DELLA VIOLENZA
ATTANAGLIA IL CORPO NELLA SUA INCOSCIENZA .
IL TERRORE APPANNA GLI OCCHI DI LACRIME AMARE
CHE FERISCONO E BRUCIANO PAROLE SMORZATE
PIENE DI PAURA E SINGHIOZZI AFFANNOSI .
L ‘ ALBA GELIDA ACCAREZZA UN CORPO IMMOBILE
DI UNA DONNA SEMINUDA SPORCA DI SANGUE ,
DISTESA SUL GELIDO PRATO I SUOI SPENTI OCCHI
GUARDANO UN CIELO GRIGIO E MUTO MENTRE
SUL SUO VISO DUE LACRIME DI SANGUE
SEGNANO LA SOFFERENZA DELL ‘ ANIMA .
DOLCE E SOAVE E’ IL SUONO DI UNA DOLCE RISATA
DI UNA BAMBINA NEL SUO GIOCO ,
BELLI SONO GLI OCCHI INNOCENTI DI QUELLA BAMBINA ,
GIOCA CON LA SUA FANTASIA NEL FAVOLO MONDO
DORATO DI FAVOLE INCANTATE DI RE E REGINE ,
FELICE CORRE E RINCORRE FARFALLE COLORATE
DA MILLE E PIU’ COLORI DI ARCOBALENI ,
SALTA E GIOISCE NEL DOLCE TEPORE DELLA PRIMAVERA NASCENTE .
IL MUTO SILENZIO DIVENTA TERRORE E
LE GRIDA DI GIOIA TUTTO A UN TRATTO SVANISCONO
NELLA MORSA DI DUE BRACCE VIOLENTE ,
DIETRO LA GRANDE QUERCIA SECOLARE
LA VIOLENZA INSANA STRONCA PER SEMPRE
LA SUA INNOCENZA DI BAMBINA .
STRINGEVA SUL SUO TENERO PETTO
IL SUO PICCOLO E DOLCISSIMO TESORO ,
LO COCCOLAVA CON TENERI E SOAVI BACI
CHE SOLO UNA MAMMA SA DONARE CON IL CUORE ,
PICCOLO E INDIFESO ERA NELLA SUA CULLA CHE DORMIVA ,
FELICE E SERENA PREPARAVA LA CENA ,
MA NEL SILENZIO DI QUELLA SERA IL PIANTO
DEL TUO PICCOLO TESORO ECHEGGIO DISUMANO ,
SUL BALCONE DEL QUINTO PIANO UN UOMO
BUTTO GIU’ SENZA PIETA’ SUO FIGLIO ,
QUELL’ UOMO SENZA CUORE ERA SUO PADRE .
AVEVA SOLO TREDICI ANNI BELLA E SPLEDENTE
COME LE ROSE DI MAGGIO A PRIMAVERA ,
RIDEVA FELICE PER LA GIOIA DI ESSERE AMATA
UNA SERA UN INVITO AD UNA FESTA DA PARTE
DI UN CARO E AFFETTUOSO AMICO E LE PORTE DELL ‘ INFERNO
SI DISCHIUSERO AI SUOI ATTERRITI OCCHI ,
PRIMA PICCHIATA SELVAGGIAMENTE E POI
STRUPRATA DA UN BRANCO DI LUPI INFEROCITI E
AFFAMATI SOLO DI SESSO E VIOLENZA CARNALE .
IL PRIMO SOLE DI MAGGIO OGGI ILLUMINANO
UN GIARDINO DI ROSE MACCHIATE DI SANGUE
E TRA QUELLE ROSE SOLA UNA NON RISPLENDE PIU’
ERA BELLA E SOAVE COME UNA ROSA ,
MA ORA NON RISPLENDE DELLA SUA BELLEZZA
E’ APPASSITA AL SORRISO DELLA MORTE .
NON AVERE PAURA SI PUO’ ,
MA SE HAI SETTE ANNI NON PUOI NON AVERE PAURA ,
SI ERA PERSA TRA GLI ALBERI DEL BOSCO
E GIA’ LE PRIME OMBRE DELLA NOTTE SI POSAVANO SUL SUO CORPO ,
PIANGEVA , TREMAVA TRA I RUMORI DEL BOSCO ,
LA ‘ TRA I RAMI SECCHI DI UN ALBERO MORTO
DUE OCCHI DI FUOCO SPIAVANO LE SUE PAURE ,
UN LUPO DAL MANTO NERO SI PARO DAVANTI AI SUOI OCCHI ,
CON UN RAPIDO BALZO LA AVVOLSE TRA IL SUO CALDO TEPORE ,
E TUTTA LA NOTTE LE DIEDE CALORE E SPERANZA DI UN SORRISO ,
I SUOI GENITORI LA RITROVARONO ALL’ ALBA CHE ANCORA DORMIVA
E SUL SUO DOLCISSIMO VISINO ERA STAMPATO
UN DOLCISSIMO SORRISO DI PACE E SERENITA’ …..
LE LACRIME RIEMPIONO I MIEI OCCHI
MENTRE UN GRIDO BRUTALE IRROMPE DALLA BOCCA
:::: BASTA VIOLENZA , BASTA STUPRARE RAGAZZINE ,
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE E BAMBINI ,
BASTA BASTA , MA IN CHE MONDO VIVIAMO ,
COS’ E’ QUESTO MONDO , BASTA NON NE SI PUO’ PIU’ ,
VIOLENZA , C’ E’ SOLO VIOLENZA ,
DOVE L ‘ UMANO E’ DIVENTATO BESTIA E…….
LA BESTIA E’ DIVENTATA UMANO .
carmelo ferrè….24/11/2012
Nella mia casa
Mi sentivo piccola
sommersa dalla vita
nella mia prima casa.
Non pensavo
che a quando sarei stata grande
per essere da sola
nella spiaggia.
Tutto era immenso normale
nella mia prima barca
forse perché
dal mio tenero padre guidata.