SI VEDE CHE SEI ……

SI  VEDE  CHE  SEI  SOLO  ,
LEGGO NEI TUOI NERI  OCCHI
SOLO   PAURA   E  MORTE  ,
TU  CHE  FUGGI  DALLA GUERRA
DAMMI  LA  MANO
E  NON AVERE  PIU’  PAURA  ,
TU  CHE  HAI  FAME 
DAMMI  LA  TUA  BOCCA
E  NON  AVRAI  PIU’  FAME  .
SI  VEDE  CHE  SEI  STRANIERO  ,
TU  CHE   FUGGI  DALLE  LEGGI  RAZZIALI
ABBRACCIAMI  E  SARAI  PROTETO ,
TU  CHE   NON   HAI  PIU’  SOGNI
AVVOLGITI  NELLE  MIEI  COPERTE
E  RITROVERAI  I  TUOI   SOGNI  ,
TU  CHE  HAI  FREDDO
DAMMI  IL  TUO  CUORE
E  IO  RISCALDERO’  LA  TUA  ANIMA .
SI  VEDE  CHE  NESSUNO  TI  CERCA 
SU  QUESTA  TERRA  STRANIERA  ,
TU  CHE  CERCHI  LA  LIBERTA ‘  NEGATA
DAMMI  LE  TUE  CATENE
SARAI  LIBERO   DA  OGNI  TIMORE ,
TU  CHE  NON HAI  PIU ‘  FRATELLI
DAMMI  I  TUOI  PENSIERI
E  IO  SARO ‘  QUEL  FRATELLO
CHE  TI  GUIDERA’  SULLE  STRADE
DELLA  LIBERTA’  UNIVERSALE  …
  carmelo  ferrè ….28/01/2013
 
     
 



IMPORTANTE E’ RICORDARE …

CHIUSO NEL  TUO  MUTISMO
A  VOLTE  RIESCI  A  RICORDARE  .
RICORDI  LE  COSE  PIU’  IMPORTANTI
CHE  PIU’  TI  STANNO  AL  CUORE  ,
RICORDI  CON  RIMPIANTO
LE  CALDE  COCCOLE  RICEVUTE  E  DATE  .
LE  NOTTI  PASSATE  A  FANTASTICARE
SOTTO  UN  CIELO  STELLATO
SCIORINANDO  UNA  MEZZA 
CANZONE  STONATA  A  SQUARCIAGOLA  .
RICORDI  CON  NOSTALGIA
TUTTE  LE  VOLTE  CHE  TI  SEI 
ROTOLATO  NELLA  FRESCA  NEVE  E
LE  PRIME  GOCCE  DI  PIOGGIA  ESTIVA
CHE  HAI  CATTURATO  CON  LA  LINGUA  .
E  RICORDI  ANCHE 
CERTI  PARTICOLARI  MOMENTI  IN  CUI 
QUALCUNO  DI  VERAMENTE  SPECIALE
TI  SUSSURRAVA  PAROLE  D ‘  AMORE  .
RICORDI  CHE  ORA  SONO  DI  IERI
MA  SONO  SEMPRE  RICORDI 
DELLA  TUA  VITA ,
ORA  SU  LA  TESTA 
INFILA  LE  SCARPE  E
SEGUI  IL  TUO  CAMMINO  E
MENTRE  CAMMINI  PENSA 
CHE  E’  IMPORTANTE  RICORDARE
CHE  OGNI  GIORNO  E ‘
UN  DONO  PREZIOSO  IN  PIU’
DEL  TUO  PASSATO .
  carmelo  ferrè …..14/01/2013



L ‘ AMORE NON HA TEMPO …

TIENITI  PRONTA  A  SCALARE
QUESTA  MONTAGNA  ,
TI  AIUTERO ‘  A  SALIRE 
FINO  ALLA  CIMA  ,
OGNI  OSTACOLO  AUMENTERA ‘
LA  NOSTRA  RESISTENZA  E
SU ‘  OGNI  MIRAGGIO
SCRIVEREMO  I  NOSTRI  NOMI .
L ‘   ARIA  E ‘  LEGGERA
COME  PIUME  DI  SETA  ,
CI  TRAVOLGE  SILENZIOSA  E
MISTERIOSA  E  LEGGIASTRA
CI  ABBRACCIA  PER 
UN  BACIO  DI  SOLE  .
VEDI  L ‘  UNIVERSO  CHE
SI  ESPANDE  TUTTO  INTORNO
E  NOI  AL  CENTRO
SIAMO  IL  PERNO
DEL  NOSTRO  AMORE  .
ORA  CHE  SEI  LASSU’
PUOI  VEDERE  E  TOCCARE
UN  CIELO  SENZA  NUVOLE  ,
ORA  PUOI  ASCOLTARE
IL  RITMO  DEI  NOSTRI  CUORI  E
CAPISCI  CHE  L ‘  AMORE
NON  HA  TEMPO  MA
SOLO  SPERANZA  DI  VIVERE
OLTRE  L  ‘  UNIVERSO
DEI  NOSTRI  NUDI  CORPI  ….
   carmelo  ferrè ….27/ 10/ 2012



T’ INNAMORERAI DI NUOVO .

SO ‘ COSA  STAI PENSANDO …
SO ‘  A CHI’  STAI  PENSANDO…
MA  ADESSO  BASTA  SOFFRIRE  ,
LUI  NON  VALE  LA  TUA  VITA  ,
IL  SUO  AMORE  NON  E’
L ‘ UNICO  CIELO  IN  CUI  VOLARE  .
NON  PIANGERE  PER  LUI  LA  NOTTE
MA  SOGNA  UN ‘  ALTRO  AMORE  ,
ORA  NON  E’  SEMPLICE  SORRIDERE  ,
NON  E’  SEMPLICE  DIMENTICARE 
MA  PER  STARE  BENE  BISOGNA
PRIMA  SOFFRIRE  UN  PO ‘  E
POI  DIMENTICARE  PER  VIVERE
PER  UN  NUOVO  BATTITO  DEL  TUO  CUORE  .
IL  TEMPO  FARA ‘  TORNARE
SUL  TUO  VISO  QUEL  SORRISO
CHE  TANTO  AMORE  ESPANDEVA  ,
ORA  NON  LASCIARE  CHE  TUTTO
SIA  IL  PRINCIPIO DELLA  FINE  ,
MA  CHE  SIA  IL  PRINCIPIO
DELLA   TUA  RINASCITA  ALLA  VITA  ,
RICORDA   CHE  NULLA  POTREBBE
FAR  TORNARE  DA  TE 
QUEL  SUO  FALSO  SORRISO  ,
T ‘ INNAMORERAI  DI  NUOVO
CHE  TU  LO  VOGLIA  O  NO …
ORA  E ‘  INUTILE  PENSARE
CHE  PER  COLPA  DI  LUI  IL  TUO  CUORE
NON  BATTERA’  PIU’  UNA  STILLA  D ‘  AMORE  .
E ‘  FACILE  SCAMBIARE  UN  SOGNO
PER  UN  GRANDE  E  ETERNO  AMORE  ,
MA  TU  LO  SAI  A  VOLTE  I  SOGNI
SVANISCONO  ALLE  PRIME  REALTA ‘
DI  INGANNI  E  BUGIE  ,
NON  E ‘  FACILE  LA  VITA  E
NON  E ‘ FACILE  INNAMORARSI
SE  POI  NEL  CUORE  HAI  CONFISCATO  DELLE  SPINE  ,
RIVOLGI  I  TUOI  OCCHI  E  LE  TUE  CAREZZE
PER  CHI ‘  UN  DOMANI 
RIEMPIERA ‘  IL  TUO  CUORE  DI  UNA  ETERNA  FELICITA ‘
E  VEDRAI  CHE  CIELI  DI  ARCOBALENI
RISPLENDERANNO   SUL  TUO  DOLCE  VISO  …
carmelo  ferrè ….14/01/2013.  
 



DIALOGO D ‘ AMORE .

IL  SOLE  SORGE  SENZA  PIETA ‘
SU   PAROLE  NON  DETTE  ,
PAROLE  PENSATE  E  RIMPENSATE
DA  SGUARDI  E  PENSIERI  NASCOSTI  ,
GLI  OCCHI  LUCENTI  DI  PERLE  D ‘  AVORIO
RISPECCHIANO  L ‘  ANSIA  DI  UN  DIALOGO
PERDUTO  NELL ‘  ALITO  DI  UN  RESPIRO .
LA  FIEVOLE  VOCE  ROMPE  IL  PIANTO
NEL  FELINE  TURBINE  DI  UNA  CAREZZA ,
AVVOLGE  IL  TENUE  FREMITO  DELLE  MANI  CONGIUNTE
SPEZZANDO  IN  GOLA  UN  DIALOGO  SENZA  FILI .
CRUDA  E  FREDDA   E ‘  LA  VERITA ‘
CHE  TRAFIGGE  IL  CUORE  .
IL  PRESENTE  RAPISCE  IL  PASSATO
CANCELLANDO  DALL ‘  ANIMA  I  SOGNI
DEL  DOMANI  ASSENTE  ,
NELL ‘  ASSURDO  DIALOGO
DI  UNA  STORIA  D ‘  AMORE  FINITO
RIMANE   SOLO  IL  SILENZIO  DI  UN  BACIO  .
SULLA  STRADA  BAGNATA  DA  RIMPIANTI
DUE  RAGAZZI  SI  ABBRACCIANO
IN  UN  DISPERATO  AMORE  DISPERSO  ,
PERDUTI  NEL  LORO  ULTIMO  DIALOGO  D ‘  AMORE
SI  PERDONO  SENZA  TROVARE  IL  CORAGGIO
DI  DIRSI …… IO  NON  TI  AMO  PIU ‘ ……. 
     carmelo  ferrè …..20 /01 /2013 



IL FUMO NERO …………

“ il mio passato … è Fumo dei campi di concentramento … Mio padre era un alleato di Hitler, prendevano gli ebrei, li martirizzavano, e poi li distruggevano. Io ero destinato, fin da piccolo, a vivere quella triste realtà chiamata “morte” e il suo compagno “dolore”. Non ho una madre, non precisamente. Conosco solo il mio falso papà. Non aveva un nome. Per tutti era ‘generale’. Solo io potevo chiamarlo padre. Tutti i giorni mi dava la mappa dei centri, erano grandi, grigi, monotoni. Io andavo a farmi un giro, come per cambiare aria, con quel completino da militare che mi dava l’ aria di uno che era andato lì per dire ‘sono qui per vedere come si vive nelle fogne dove state voi, sporchi ebrei’. Era anche quello che mio padre voleva. Camminavo, vedevo donne che venivano trascinate lontano dai figli, a fare le docce. Sai, mi sono sempre chiesto perché non tornavano più … sono stato sciocco già da piccolo … Quando arrivavo nel vicolo [65° viale- campi di lavoro] molta gente si attaccava alle reti in ferro per poter toccare il mio viso, per poter parlare con me o per chiedermi un po’ di cibo. Io portavo sempre scorte: erano tutti ossuti, mingherlini e a volte c’erano bambini di pochi mesi o giorni. Mio padre mi aveva chiamato “MISTRENE” perché questo nome vuol dire – insensibile, indifferente a tutto e a tutti, cresciuto nel dolore- . Nessun ebreo sapeva il mio nome. Mi adoravano molti. Però … “ Il ragazzo si fermò qualche istante, fece un respiro profondo, asciugò le lacrime che rigavano il suo viso e sfiorò il fucile che era sul letto. “però cosa?” ovviamente Eska era curioso: nessuno sapeva nulla di quello strano ragazzo dalla pelle bianca. “però …” ——————- papà!– ti ho già detto che devi chiamarmi padre- la voce dell’ uomo era fredda e roca, parole di ghiaccio uscivano da quelle labbra scolorite e gelide. – okay … Padre, giochiamo insieme?- il bambino, era molto entusiasta di poter giocare con il suo genitore. – dopo.– dopo quando? Tra un ora devi andare a prendere altra gente! – gli occhi del quattr’enne (si scrive così spero) era già pieni d lacrime. – NON HO TEMPO DA PERDERE INSOMMA!- esclamò facendo perdere un paio di battiti al piccino. Arrivarono avanti ad un campo di sterminio, il padre prese la treccia del figlio e la tirò, sollevando il piccolo da terra, e lo trascinò all’ interno: migliaia di uomini, donne e bambini erano in quella stanza, il padre gli calcò una maschera anti-gas e gli fece vedere la strage: tutta quella gente veniva uccisa con gas tossici, ai cadaveri appiccavano fuoco. Mistrene non si fece più vivo ad aiutare quella povera gente, non perché fosse cattivo, bensì perché era meglio morire di fame che avvelenati. Questa situazione durò moltissimo. All’ età di tredici anni, dopo che si ripeteva la rutine dello sterminio, mentre tornava in camera, andò a sbattere il suo braccio contro quello di una ragazzina: era alta, magra, indossava un candido vestito bianco con merletti rosei e delle scarpette. I suoi capelli erano abbastanza lunghi, castano-biondo, con due treccine che facevano da corona; i suoi occhi erano cromatici, castani al buio verdi alla luce, molto grandi. Il generale lasciava abitualmente la gente a Mistrene, che li portava prima a fare la visita e dopo li classificava. No. Lei no. Mentre ‘smaltiva’ la gente gettò la ragazzina in camera sua. – perché lo hai fatto?- disse lei con un filo di voce. -perché non voglio che tu muoia! – si chinò di fronte alla ragazza che sedeva sul letto, la studiò attentamente poi le sfiorò il viso. – sei veramente bella. Posso farti una domanda?- la ragazza annui con la testa, tendendo gli occhi fissi su quelli del ragazzo. – cosa avete fatto? Perché venite sterminati, avrete commesso qualche reato insormontabile, no? Quale?- il grigio la guardava, guardava le lacrime che silenziosamente rigavano quel candido viso. – siamo nati ebrei. Non abbiamo commesso nulla. Siamo di due razze differenti, questo e null’ altro.- lui non capiva. Xxx Anni dopo, quella ragazza fece evadere un sacco di gente, Mistrene imbraccio l’ arma, studiò la ragazza che tanto amava nel mirino. Una lacrima. Uno sparo. Due dolori. ——————–Fine—————— “ “ho capito. Ma perché non lo dici a nessuno?” “perché nessuno merita di saperlo. Non voglio le loggi per quel di cui mi vergogno.” ….. angolo mio…