febbraio 1, 2013 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Amicizia • Poesie Dark • Poesie sulla Vita • Poesie Tristi • Poesie Varie
SI VEDE CHE SEI SOLO ,
LEGGO NEI TUOI NERI OCCHI
SOLO PAURA E MORTE ,
TU CHE FUGGI DALLA GUERRA
DAMMI LA MANO
E NON AVERE PIU’ PAURA ,
TU CHE HAI FAME
DAMMI LA TUA BOCCA
E NON AVRAI PIU’ FAME .
SI VEDE CHE SEI STRANIERO ,
TU CHE FUGGI DALLE LEGGI RAZZIALI
ABBRACCIAMI E SARAI PROTETO ,
TU CHE NON HAI PIU’ SOGNI
AVVOLGITI NELLE MIEI COPERTE
E RITROVERAI I TUOI SOGNI ,
TU CHE HAI FREDDO
DAMMI IL TUO CUORE
E IO RISCALDERO’ LA TUA ANIMA .
SI VEDE CHE NESSUNO TI CERCA
SU QUESTA TERRA STRANIERA ,
TU CHE CERCHI LA LIBERTA ‘ NEGATA
DAMMI LE TUE CATENE
SARAI LIBERO DA OGNI TIMORE ,
TU CHE NON HAI PIU ‘ FRATELLI
DAMMI I TUOI PENSIERI
E IO SARO ‘ QUEL FRATELLO
CHE TI GUIDERA’ SULLE STRADE
DELLA LIBERTA’ UNIVERSALE …
carmelo ferrè ….28/01/2013
gennaio 31, 2013 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Dark • Poesie sulla Vita
CHIUSO NEL TUO MUTISMO
A VOLTE RIESCI A RICORDARE .
RICORDI LE COSE PIU’ IMPORTANTI
CHE PIU’ TI STANNO AL CUORE ,
RICORDI CON RIMPIANTO
LE CALDE COCCOLE RICEVUTE E DATE .
LE NOTTI PASSATE A FANTASTICARE
SOTTO UN CIELO STELLATO
SCIORINANDO UNA MEZZA
CANZONE STONATA A SQUARCIAGOLA .
RICORDI CON NOSTALGIA
TUTTE LE VOLTE CHE TI SEI
ROTOLATO NELLA FRESCA NEVE E
LE PRIME GOCCE DI PIOGGIA ESTIVA
CHE HAI CATTURATO CON LA LINGUA .
E RICORDI ANCHE
CERTI PARTICOLARI MOMENTI IN CUI
QUALCUNO DI VERAMENTE SPECIALE
TI SUSSURRAVA PAROLE D ‘ AMORE .
RICORDI CHE ORA SONO DI IERI
MA SONO SEMPRE RICORDI
DELLA TUA VITA ,
ORA SU LA TESTA
INFILA LE SCARPE E
SEGUI IL TUO CAMMINO E
MENTRE CAMMINI PENSA
CHE E’ IMPORTANTE RICORDARE
CHE OGNI GIORNO E ‘
UN DONO PREZIOSO IN PIU’
DEL TUO PASSATO .
carmelo ferrè …..14/01/2013
gennaio 31, 2013 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
TIENITI PRONTA A SCALARE
QUESTA MONTAGNA ,
TI AIUTERO ‘ A SALIRE
FINO ALLA CIMA ,
OGNI OSTACOLO AUMENTERA ‘
LA NOSTRA RESISTENZA E
SU ‘ OGNI MIRAGGIO
SCRIVEREMO I NOSTRI NOMI .
L ‘ ARIA E ‘ LEGGERA
COME PIUME DI SETA ,
CI TRAVOLGE SILENZIOSA E
MISTERIOSA E LEGGIASTRA
CI ABBRACCIA PER
UN BACIO DI SOLE .
VEDI L ‘ UNIVERSO CHE
SI ESPANDE TUTTO INTORNO
E NOI AL CENTRO
SIAMO IL PERNO
DEL NOSTRO AMORE .
ORA CHE SEI LASSU’
PUOI VEDERE E TOCCARE
UN CIELO SENZA NUVOLE ,
ORA PUOI ASCOLTARE
IL RITMO DEI NOSTRI CUORI E
CAPISCI CHE L ‘ AMORE
NON HA TEMPO MA
SOLO SPERANZA DI VIVERE
OLTRE L ‘ UNIVERSO
DEI NOSTRI NUDI CORPI ….
carmelo ferrè ….27/ 10/ 2012
gennaio 30, 2013 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
SO ‘ COSA STAI PENSANDO …
SO ‘ A CHI’ STAI PENSANDO…
MA ADESSO BASTA SOFFRIRE ,
LUI NON VALE LA TUA VITA ,
IL SUO AMORE NON E’
L ‘ UNICO CIELO IN CUI VOLARE .
NON PIANGERE PER LUI LA NOTTE
MA SOGNA UN ‘ ALTRO AMORE ,
ORA NON E’ SEMPLICE SORRIDERE ,
NON E’ SEMPLICE DIMENTICARE
MA PER STARE BENE BISOGNA
PRIMA SOFFRIRE UN PO ‘ E
POI DIMENTICARE PER VIVERE
PER UN NUOVO BATTITO DEL TUO CUORE .
IL TEMPO FARA ‘ TORNARE
SUL TUO VISO QUEL SORRISO
CHE TANTO AMORE ESPANDEVA ,
ORA NON LASCIARE CHE TUTTO
SIA IL PRINCIPIO DELLA FINE ,
MA CHE SIA IL PRINCIPIO
DELLA TUA RINASCITA ALLA VITA ,
RICORDA CHE NULLA POTREBBE
FAR TORNARE DA TE
QUEL SUO FALSO SORRISO ,
T ‘ INNAMORERAI DI NUOVO
CHE TU LO VOGLIA O NO …
ORA E ‘ INUTILE PENSARE
CHE PER COLPA DI LUI IL TUO CUORE
NON BATTERA’ PIU’ UNA STILLA D ‘ AMORE .
E ‘ FACILE SCAMBIARE UN SOGNO
PER UN GRANDE E ETERNO AMORE ,
MA TU LO SAI A VOLTE I SOGNI
SVANISCONO ALLE PRIME REALTA ‘
DI INGANNI E BUGIE ,
NON E ‘ FACILE LA VITA E
NON E ‘ FACILE INNAMORARSI
SE POI NEL CUORE HAI CONFISCATO DELLE SPINE ,
RIVOLGI I TUOI OCCHI E LE TUE CAREZZE
PER CHI ‘ UN DOMANI
RIEMPIERA ‘ IL TUO CUORE DI UNA ETERNA FELICITA ‘
E VEDRAI CHE CIELI DI ARCOBALENI
RISPLENDERANNO SUL TUO DOLCE VISO …
carmelo ferrè ….14/01/2013.
gennaio 30, 2013 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
IL SOLE SORGE SENZA PIETA ‘
SU PAROLE NON DETTE ,
PAROLE PENSATE E RIMPENSATE
DA SGUARDI E PENSIERI NASCOSTI ,
GLI OCCHI LUCENTI DI PERLE D ‘ AVORIO
RISPECCHIANO L ‘ ANSIA DI UN DIALOGO
PERDUTO NELL ‘ ALITO DI UN RESPIRO .
LA FIEVOLE VOCE ROMPE IL PIANTO
NEL FELINE TURBINE DI UNA CAREZZA ,
AVVOLGE IL TENUE FREMITO DELLE MANI CONGIUNTE
SPEZZANDO IN GOLA UN DIALOGO SENZA FILI .
CRUDA E FREDDA E ‘ LA VERITA ‘
CHE TRAFIGGE IL CUORE .
IL PRESENTE RAPISCE IL PASSATO
CANCELLANDO DALL ‘ ANIMA I SOGNI
DEL DOMANI ASSENTE ,
NELL ‘ ASSURDO DIALOGO
DI UNA STORIA D ‘ AMORE FINITO
RIMANE SOLO IL SILENZIO DI UN BACIO .
SULLA STRADA BAGNATA DA RIMPIANTI
DUE RAGAZZI SI ABBRACCIANO
IN UN DISPERATO AMORE DISPERSO ,
PERDUTI NEL LORO ULTIMO DIALOGO D ‘ AMORE
SI PERDONO SENZA TROVARE IL CORAGGIO
DI DIRSI …… IO NON TI AMO PIU ‘ …….
carmelo ferrè …..20 /01 /2013
gennaio 26, 2013 - Inserito Da nizar khezar - 1 Commento
Post Categoria: Poesie sul Silenzio • Poesie sulla Vita
“ il mio passato … è Fumo dei campi di concentramento … Mio padre era un alleato di Hitler, prendevano gli ebrei, li martirizzavano, e poi li distruggevano. Io ero destinato, fin da piccolo, a vivere quella triste realtà chiamata “morte” e il suo compagno “dolore”. Non ho una madre, non precisamente. Conosco solo il mio falso papà. Non aveva un nome. Per tutti era ‘generale’. Solo io potevo chiamarlo padre. Tutti i giorni mi dava la mappa dei centri, erano grandi, grigi, monotoni. Io andavo a farmi un giro, come per cambiare aria, con quel completino da militare che mi dava l’ aria di uno che era andato lì per dire ‘sono qui per vedere come si vive nelle fogne dove state voi, sporchi ebrei’. Era anche quello che mio padre voleva. Camminavo, vedevo donne che venivano trascinate lontano dai figli, a fare le docce. Sai, mi sono sempre chiesto perché non tornavano più … sono stato sciocco già da piccolo … Quando arrivavo nel vicolo [65° viale- campi di lavoro] molta gente si attaccava alle reti in ferro per poter toccare il mio viso, per poter parlare con me o per chiedermi un po’ di cibo. Io portavo sempre scorte: erano tutti ossuti, mingherlini e a volte c’erano bambini di pochi mesi o giorni. Mio padre mi aveva chiamato “MISTRENE” perché questo nome vuol dire – insensibile, indifferente a tutto e a tutti, cresciuto nel dolore- . Nessun ebreo sapeva il mio nome. Mi adoravano molti. Però … “ Il ragazzo si fermò qualche istante, fece un respiro profondo, asciugò le lacrime che rigavano il suo viso e sfiorò il fucile che era sul letto. “però cosa?” ovviamente Eska era curioso: nessuno sapeva nulla di quello strano ragazzo dalla pelle bianca. “però …” ——————- papà!– ti ho già detto che devi chiamarmi padre- la voce dell’ uomo era fredda e roca, parole di ghiaccio uscivano da quelle labbra scolorite e gelide. – okay … Padre, giochiamo insieme?- il bambino, era molto entusiasta di poter giocare con il suo genitore. – dopo.– dopo quando? Tra un ora devi andare a prendere altra gente! – gli occhi del quattr’enne (si scrive così spero) era già pieni d lacrime. – NON HO TEMPO DA PERDERE INSOMMA!- esclamò facendo perdere un paio di battiti al piccino. Arrivarono avanti ad un campo di sterminio, il padre prese la treccia del figlio e la tirò, sollevando il piccolo da terra, e lo trascinò all’ interno: migliaia di uomini, donne e bambini erano in quella stanza, il padre gli calcò una maschera anti-gas e gli fece vedere la strage: tutta quella gente veniva uccisa con gas tossici, ai cadaveri appiccavano fuoco. Mistrene non si fece più vivo ad aiutare quella povera gente, non perché fosse cattivo, bensì perché era meglio morire di fame che avvelenati. Questa situazione durò moltissimo. All’ età di tredici anni, dopo che si ripeteva la rutine dello sterminio, mentre tornava in camera, andò a sbattere il suo braccio contro quello di una ragazzina: era alta, magra, indossava un candido vestito bianco con merletti rosei e delle scarpette. I suoi capelli erano abbastanza lunghi, castano-biondo, con due treccine che facevano da corona; i suoi occhi erano cromatici, castani al buio verdi alla luce, molto grandi. Il generale lasciava abitualmente la gente a Mistrene, che li portava prima a fare la visita e dopo li classificava. No. Lei no. Mentre ‘smaltiva’ la gente gettò la ragazzina in camera sua. – perché lo hai fatto?- disse lei con un filo di voce. -perché non voglio che tu muoia! – si chinò di fronte alla ragazza che sedeva sul letto, la studiò attentamente poi le sfiorò il viso. – sei veramente bella. Posso farti una domanda?- la ragazza annui con la testa, tendendo gli occhi fissi su quelli del ragazzo. – cosa avete fatto? Perché venite sterminati, avrete commesso qualche reato insormontabile, no? Quale?- il grigio la guardava, guardava le lacrime che silenziosamente rigavano quel candido viso. – siamo nati ebrei. Non abbiamo commesso nulla. Siamo di due razze differenti, questo e null’ altro.- lui non capiva. Xxx Anni dopo, quella ragazza fece evadere un sacco di gente, Mistrene imbraccio l’ arma, studiò la ragazza che tanto amava nel mirino. Una lacrima. Uno sparo. Due dolori. ——————–Fine—————— “ “ho capito. Ma perché non lo dici a nessuno?” “perché nessuno merita di saperlo. Non voglio le loggi per quel di cui mi vergogno.” ….. angolo mio…