L’ULTIMA PICCOLA STELLA – dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

Il sibilo d’un uragano

trapassa le case

irrompe rapido

tagliando il silenzio

che accarezza il sonno.

 

Baluginante buio

va la mente

cercando riparo

alla furia che sbalza

dalla febbre dell’anima.

 

L’ultima piccola stella

ancora cerca

la sua nebulosa

il cuore di sangue

e il genio del creatore.

 

29.04.2015 Ciro Sorrentino



LA SIRENA PERDUTA – dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

 Un cerchio s’espande

nel mare d’inverno,

rimbalzi e schizzi

sulla riva dei sassi

dove sprofonda la vita.

 

Gli spettri vanno

come foglie

divise dal ramo,

stingono i pensieri

nella marcia morente.

 

Qualcuno aspetta,

un nuovo sole

che colori le nubi,

terribili madri

per gli alvei inondati.

 

Si placheranno le acque,

l’ultima onda

lascerà una stella

tra piccole alghe

che inseguono le tracce.

 

Qualcuno ha compreso,

si volta e sorride,

la stella del mare

è la sirena perduta

nella folle scia del tempo.

 

29.04.2015 Ciro Sorrentino



SU ALTRA RIVA – dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

L’ultima foglia

è caduta

su un fianco

nella livida notte.

 

Osserva la luna

le ombre

degli alberi

senza respiro.

 

Un uccello cerca

il nido perduto

sulle sponde

di un fiume silente.

 

Moribondo corre

all’estuario

dove nulla trova

sugli acuminati sassi.

 

Eppure su altra riva

di verdi pendii

s’esalta la vita

e l’innocente purezza.

 

29.04.2015 Ciro Sorrentino

 



SULLE ISOLE TRISTI – dalla raccolta “Sfinge d’Amore”

 

Vado ramingo

in ogni direzione

cerco la porta

nella sacra pietra

che si eclissa

alla mutevole vita.

 

Sono stanco

del greve fumo

che sempre

devia la vista

negando il pianto

e le apoteosi future.

 

Perso nel cielo

resta il cuore

che oltre i limiti

va cercando

un sasso levigato

dove poter riposare.

 

Quanti voli falliti

altri finiranno

sulle isole tristi

dove l’oblio bagna

ogni pennello

nell’intenso corvino.

 

29.04.2015 Ciro Sorrentino



DIMMI CHI SEI . ???

Dimmi chi sei ,
che leggera come piuma
scivoli sotto la mia pelle
donandomi melodie perdute
per il tuo amore selvaggio .

Dimmi chi sei ,
che tra sesso e magia
attraversi il mio corpo accaldato
fra eco struggenti di sospiri
che esalano dalle tue labbra .

Dimmi chi sei .
che al tramonto di lune
risplendi incessante
nei miei occhi
rubandomi l’ amore dell’ anima .

Dimmi chi sei ,
che al canto di una sirena
stringi con passione
i miei vani sogni
intrisi di desideri di te .

Dimmi chi sei ,
che tra realtà e fantasia
abbracci i miei pensieri
per poi colorarli d’ amore
per il tuo cuore di donna .
Dimmi chi sei ??? .
carmelo ferrè….29/04/2015



Ina che vai oltre cortina

Ina, la mia mente è oggi confusa
pensieri in stormi  vi sfrecciano
atterrano e si ingabbiano
e tutta, tu sola la possiedi!
Dimmi, chi sei tu
Ina dal volto radioso
e dagli occhi suadenti
che luce mi trapassano:
indelibato non nato amore
invito a novella ascesa
o ineffabile necessitata amica?
Ahimè, ho saputo, a breve
per città  natia partirai
e di certo forse mai più
ancora ci ritroveremo
si spezzerà una corda
della mia vecchia cetra  
e una bolla esplosa
invisibile resterà nell’aria
dietro di noi divisi.
Ma prima di allora, ascolta:
non è piacevole né dolce
che il tutto creduto
sia stato un’impostura atroce
una crudele beffa del caso
ai danni di due cuori illusi
la fiaba mai edita
durata pochi giri di sole.
Tu hai conosciuto
l’indirizzo del mio sogno
la strada e il numero
la porta da cui accedere
e il suo approccio intimidito,
l’hai stretto tra le tue braccia
e ne hai ascoltato la voce!
Codesto ci è vivo e presente
ma mai un tempo reale
nello svanire un sogno
fu così tanto veloce.
Ina, conquistati un domani
una felicità a Pleven ritrova
alla vita che fu ritorna
Varbinka riusa il tuo nome
molta percorsa strada
più non ritroverai ma cammina
va oltre, compagno il mio sogno
di là della cortina adduci,
non smemorarlo per lontananza
nell’assenza non infrangerlo!
Quando appunterà lo sguardo
familiari volte stellate
o borboglii ascolterai da una rivo
o all’unisono vibrerai
con stormir di solitarie selve
spiane il ritmo e il respiro
e ti tornerà in mente
quello del mio cuore
fatto mutilo solo e remoto.
Ancora una cittadinanza
tra le ore e i giorni
che vivrai in te là io trovi;
al mutar di una futura sorte
un tempo duro, addolcito sia
da una memoria enumerando
tutte le volte che di getto
ti ho baciato e mi hai sorriso.
Ina, il futuro che immaginavi
non è definitivamente chiuso:
mai rinunciare alla speranza!
Ricomincia! Tutto è possibile
e pur nell’impossibile la vita
meraviglia risorge e rifiorisce.