Letteratura Poeti Famosi



Il discorso.

Affrontiamo bene il discorso
buona la calma il fiore il cielo
amaramente e gentilmente
con vera lealtà con entusiasmo.

Non serve chiarire
dopo tante serate
con birra e salatini
tutto sembra diverso.

Chi ha asciugato le lacrime
di quella donna
camminando sopra i muri della casa
sui suoni verso il nascondiglio
fra tante apparenze.

Il divano del salone
chi lo ha macchiato con della salsa
il fuoco della cena
amami o musa.

Mi domanderai il perchè
se giugno sia perfetto
non ci serve un aiuto
che sia solo difficile a fare.

Una foglia secca sul mio tavolo
e chi nei giorni dell’esilio
non abbia avuto motivo di soffrire
senza nulla da perdere.

Tu mi chiederai chi sarò
che sia solo un comune uomo
dei fiori e del deserto
che il dovere sia ampio
nelle chiese buie
scivola sui balconi umidi
la pioggia invernale.

Non so se ha capito bene
il mistero dei fantasmi
ma la mia vita è piena di impressioni
fantastica l’estate in città.



In città.

Seduta spiritica in città
canto del gallo al mattino
la fissazione della morte
che invade il nostro pensiero
città di tanti desideri
persi nell’anima
vive nel crepuscolo della fantasia
sul sentiero delle donne streghe.

Come sparita partita chissà dove
verso l’occidente più profondo
che sia solo lo sciopero nazionale
questa inutile protesta
due poesie due locali
e un bicchiere di vino
gran campanile della chiesa
il vivere sereni ci spaventa.

Senza amarezza
tu parli con loro
il volare degli uccelli
sui tetti delle case
cade dall’albero il giardiniere
si nasconde il giocoliere
le impronte della mummia
tutta la gente cammina commossa e fiera.

L’aria leggera
l’ardente piatto siciliano
comparsa dietro la torre
da vicino guardavano i nuovi intrusi
decisi sui comandamenti
si pensa al ritorno
sul sentiero verso il cinema.

L’amore dopo la cena
l’ostacolo la curiosità
ma in questa zona
nessuno mente nessuno si abitua
l’amarezza come negli inverni
ballano piano
le scommesse le risate
i cavalli da corsa.

Sono giunti così bravi
nel loro mestiere seguaci di un culto
la parete rovinata
un tempo era stata curata
portano via i mobili per il trasloco
vi prenderà dentro l’angoscia
due poeti un furore
un cameriere tutto fare.



Spaventosa giornata.

Spaventosa giornata
ai livelli dell’antichità
in spiaggia la barca
guasta e vecchia.

Le donne sorridono
sole nel cammino
nella stanza chiusa
i negozi vuoti.

I motivi sono tanti
i misteri del castello
preso in giro dal popolo
il cane da caccia nel cortile.

Tutti sorridono felici
navigano nei sogni
per la strada alberata
non passa nessuno silenzio.

Le bevande nel frigo
la vita distrutta
il canto delle streghe
il parlare gentile.

Tutti fantastici
ridono insieme a me
nel sentiero provinciale
verso il destino.

Dove le luci illuminano
vicino a me la mia famiglia
all’alba partirono tutti
i rumori delle macchine
nuovo potere assoluto
con dolcezza studiò
creando disegni
un dolce richiamo.



Mia amica.

Mia amica tutta sincerità
amo il tuo buon cuore
tutto tace nel silenzio provocante
tutto è poesia divina.

Nel rimpianto anneghiamo
la disinvoltura dei nostri comportamenti è strana
come la menzogna nella realtà pacifica.

La poesia nostra incanta tutti
una moneta per le caramelle
posto chiuso nella camera provinciale
nel grido del custode segreto.

Nel verso vive quell’onore
che noi amiamo molto
vicino a noi gente pacifica
amando il giorno comune.

La discussione non calma i passanti
nell’ingresso dell’osteria
un ombrello in cambio di un accendino
il devastante rumore del carro
la paura del male
in cambio di una giornata serena.

Mia amica stupenda
tutto il potere emerge
apre le porte nasconde il segreto
si manifesta
prendo tempo mi riposo
a te dedico il mio romanzo
le tue illusioni le tue convinzioni
mi piacciono
le tue amarezze pesanti colonne
tu mi sei amica da un secolo.



Che strani esseri.

Che strani esseri.

Tal color di morte s’annida su gote olivastri,
e gli occhi di un verde smeraldo son ora
opachi e saturi di paura, che orrore.

Le malcelate e inefficaci ombre,
stese e silenziose ora son erte e si alzano
dal suolo lasciando il mio corpo solo e
pervaso da una smaniosa incertezza.

L’anima mia spaventata si tormenta
nel sentire insoliti esseri che
imperterriti odiano l’amore e coloro che
al chiar di luna sciupano abbracci e baci
e vaghe promesse in una strana eternità.

Che il Buon Dio abbia sentore e faccia
promesse a chi ama e spera nella vita eterna,
ma tutto e cosparso di velleitarie promesse
e le ombre ritirino il loro triste presagio,ormai
siamo nell’obbrobrio di una vita ingannevole.

Raffaele Feola Balsamo.



La mattina.

Tutta la mattina a disegnare
sulla tavola
nella casa di mio padre
mi getto acqua sul corpo
mi rilasso e sto bene
cantava vestita male
camminava tra la gente alla fiera settentrionale
guardava le bancarelle
amo il mondo
vivo bene
le dissero di sedersi
pareva le volessero bene
il giorno era triste come dopo la fine
con un dolore al fianco.

Le dissero di decidersi
dietro le palazzine chiuse
scorreva l’amore provocante
la furia della passione
e canta una canzone comune
la fronte calda dopo il lungo sonno
sul letto comodo
nella casa solo voci
ma l’altezza è grande
i venti vengono verso di noi
non sentiva mentiva a loro
nel silenzio della circostanza
sudata come dopo una corsa
come quattro passi solitari
come un divieto in città
io la amavo
non mi lasciare le dicevo
ma pioveva e tutto era morte
camminavamo per la fiera noi due
come studiosi pieni di volontà
volere di Dio degli angeli
come rapiti dagli estranei
come un sabato senza cena
come il buio
io la amo
per sempre amica mia.