UN CIELO VERMIGLIO dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

Il mio mondo

una stanza vuota

che stilla noia

dalle stalattiti

nate in gocce di sale.

 

La mia vita

una caverna d’echi

di sangue sceso

dalla ruvida volta

sulle pungenti lastre.

 

Il mio tempo

un lume smorzato

ai piedi esangui

dei tulipani lasciati

su sterile e arida terra.

 

La mia anima

sganciata molecola

sposa al nulla

– atomo esploso

nel vivo respiro

di un cielo vermiglio -.

 

26.07.2014 Ciro Sorrentino    

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