aprile 3, 2014 - Posted by Attilio Beltrami- 4 Comments
VA E VIENE IL TUO ASTRO Hai chinato il capo aspettando muta che l’azzurra scia fermasse il tuo respiro. Con il tuo verdetto hai svincolato l’increspata vita dalle frenetiche acque. Sei rinata – anima – sciolta dalle ombre che accerchiano sul viale degli spettri. Va e viene il tuo astro in […]
aprile 1, 2014 - Posted by Cinzia de Rosis- 2 Comments
VA E VIENE IL TUO ASTRO Hai chinato il capo aspettando muta che l’azzurra scia fermasse il tuo respiro. Con il tuo verdetto hai svincolato l’increspata vita dalle frenetiche acque. Sei rinata – anima – sciolta dalle ombre che accerchiano sul viale degli spettri. Va e viene il tuo astro in […]
marzo 23, 2014 - Posted by Attilio Beltrami- 3 Comments
GLI SPAZI TUTTI E IL MIO UNIVERSO DALLA RACCOLTA “A SYLVIA PLATH” D’ignoto e puro amore si nutrì la tua vita che si rialzò più volte, invano gridando – “Aiuto!” Rimase puro il tuo grido, fresca la tua anima fu rapita dalle onde di liquido e vaporoso fuoco. Ancora risuona la tua […]
marzo 18, 2014 - Posted by Attilio Beltrami- 7 Comments
NEGLI ECHI DELLA NOTTE Al tramonto vibra ogni respiro sul filo d’orizzonte…, non si vede la fine solo vampate di rosso nell’infinito. Rimbalzano voci lievi brezze di un cielo lontano…, ingenui e luminosi vanno i globi rincorsi dalle spume. Sottili rimbalzano le bolle d’aria sulle pareti ardenti…, bruciano fili di fumo vivo […]
marzo 1, 2014 - Posted by Cinzia de Rosis- Commenti disabilitati su La deificazione della donna in “UN REMOTO ALFABETO TAGLIENTE” di Ciro Sorrentino
UN REMOTO ALFABETO TAGLIENTE Ogni volta muoio e rinasco nelle vite di un gatto, e sempre la mia anima si apre al sorriso amandoti. Così ritorno ai giorni uguali, mi rigiro e brucio, ardo come legna secca che scoppietta per riscaldarti. Ma impera un gelo d’inverno e come un ciottolo invano sogna […]
febbraio 23, 2014 - Posted by Attilio Beltrami- 1 Comment
NELL’ARMONIA DI LUCI E SUONI Esplose il buio silenzio quando il tempo si fermò perdendo contatto con il suo stesso vuoto. Il nero vagì respirando e si specchiò nel nero comprendendo l’orrore del nulla sospeso nel nulla. Allora levò corvini i teli e vergognandosi del suo gesso nudo si coprì d’infinita vastità. […]