PSICRONACA DI UN VIAGGIO

La paranoia che a volte ci unisce

è la voglia di sentirci puri

in strade marcite da antiche bestemmie

e umbriachi di vita cantiamo inutilmente

la stessa speranza di sempre,

noi siamo l’urlo che nel silenzio

dell’umana follia si alza nell’aria

per poi cadere su corpi senza vita,

noi siamo la carne che non ha più osse

per erigere la gabbia della morte…..

perchè siamo già morti prima del fuoco,

noi siamo lo sputo delle vostre voglie

che infangano tutte le religioni dell’anima…

perchè non sapete cos’è l’amore,

noi abbiamo la luce che c’illumina

verso discorsi sussurrati dietro ai vetri

dei nostri occhi innocenti di libertà…

e…abbiamo l’alcool che disseta

le nostre inibizioni dalle vostre ipocrisie,

noi abbiamo abbastanza coraggio

da sentirci più veri anche nell’attimo estremo

della vostra fame di morte…

e dovunque andranno i nostri passi,

dovunque essi andranno non saranno

mai incatenati alle vostre catene

di false promesse dell’eterna vita;

spediti sui campi di guerre,

con la lotta che s’accende

i nostri passi calpesteranno con forza

ogni raggio di sole malato…

e non importa  se il suono delle bombe

stordisce le nostre orecchie,

no…non importa se i nostri passi saranno rubati

perchè noi….nel glangore di grida,

di metallo di fuoco e strene sfreccianti

di cavallieri mascherati che assaltano banche

lasciando nel tempo perduto scia di sangue,

noi…saremo ancora lì… ma vivi,

e le dame in mantelli di velluto che piangono

lacrime di faville di fuoco

non fermeranno questi passi di libertà,

sulle torri dei loro moderni palazzi

essi non potranno mai fermarci………..

                             parte prima.

carmelo . 26/10/2008

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