paesaggi oscuri

unghia finte

sul tavolo della cucina

una maschera rossa,

le notizie alla radio

è già buio incontri occasionali

nelle periferie e nei sobborghi

si perde quel senso di misura che prima regnava

nelle casa e nelle persone

io uccello alato volo verso le nuvole

nello spazio più esteso

per toccare con mani d’uomo

l’infinito splendente

nell’aureola di cristallo

il santo crea nuove riflessioni

la mantide nella presa del delitto

urla dal pianterreno

mia moglie è scesa per stendere il bucato

io il peggiore dei criminali

che avanzo nell’ampia distesa

nottate gelide

stasera mi parli di cultura della vita del sesso

ma non penso amica che ti ricorderai più di me

Federico marino

This entry was posted on lunedì, gennaio 4th, 2010 at 21:34 and is filed under Poesie sui Sogni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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