Più volte comunque fosse
Più volte comunque fosse
pur gli anni festeggiammo
ai funerali o ad altre cerimonie
regolari prendemmo parte
ciò che ci doveva accadere accadde.
Al rullo incessante del tempo
Abbiamo sofferto pianto o riso
spaccamonti o guasconi sapemmo
che di verosimile v’era nel filmico
che raccontava la nostra vita.
Sdentati stanchi e introversi
ancora oggi guardiamo l’intruglio
la mistura di fatti nauseanti o gustosi
che ci passa davanti in un imputridimento
di sogni di illusioni e di speranze.
Nauti che fummo, che diventammo
quando la spinta dei desideri
suscitò passioni e amor nel mar di essere?
Ricchi di nulla, poveri di tutto
ci sedusse un divenire piccante
dove forse tutto era possibile
e senza briglie ci spingemmo lontano
arditi e impazienti in una marcia
in avanti senza sbocchi di eterno.
Nello svolgimento di un racconto umano
credemmo di possedere e detenere
quanto nell’attimo si distruggeva
alati e leggeri di vista
spesso perdemmo il contatto con il reale
restò il senso della vita
una sciarada un enigma un mistero
o la voragine astratta
verso cui ancora camminiamo
ignoranti di noi e del mondo
intontiti dalla visione di un cielo cavo
che può mostrare solo stelle nuvole o sole.