L’ULTIMO BACIO

 Raccolgo le vibranti stille del tuo pianto,

le pudiche, riservate e preziose lacrime

che scendono incerte e tremanti,

come impetuosi e fervidi schizzi.

 

Serro le mani per proteggerle dal vento,

e nell’appagante e piacevole stretta

sento in quelle gogge imperlate

infinite e fulminee pulsioni.

 

Nel fuggitivo ed indimenticabile istante

ho fissato i tuoi arrendevoli occhi,

e felice ho riconosciuto in essi

teneri ed affettuosi sensi.

 

Presto nuove e stupende iridescenze

s’espandono dipanando un filo,

la traccia che segna la via

al viandante smarrito.

 

…Sei il prodigioso sogno del passato,

il desiderio presente e futuro,

la mitica personificazione

di un’angelica fata.

 

Ora incalza il tempo e ti muovi al saluto,

ma con le miti e sussurrate parole

di una spensierata e lieta dea,

accarezzi il mio viso.

 

Così semplicemente ascendi al tuo cielo,

ed io unendo le mani sul cuore,

ripongo nel grazioso scrigno

le nostre confuse lacrime.

 

09.02.2011 Ciro Sorrentino 

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