Almanacco estivo

Già su cafarnao di albini bruni e ambrati rovente picchia il sole: chi cerca fuoco, chi ombre. Oh i giochi edili dei fanciulli intenti a mimetizzare buche o a fortificare torri e mura all’assalto del fiotto lieve! Più traffico nel canale siculo: barcacce o gommoni stipati di afrofuggitivi speranzosi approdano o sventurati affondano! Là dove non c’è borboglio d’acqua tra mandorli ulivi e querce un iniziatico frinire di cicale turba l’aria che tace; fruscii ratti di serpi tra sterpi e roggi rovi in campestri silenzi risuonano e mettono paura; filari di vitigni ramati infoltiti da trame di tralicci fruttificano su colli e pendii; da bica a bica un via vai di frenetiche formiche tra sottopassaggi e ponti si consuma; gronda sudore nei campi l’uomo in opra attardato tra secchi solchi. Barbagliano vetri di case desolate come gibigiane al dardeggio di fasci di raggi di luce; da asfalto di catrame e pece alza i suoi fumi fatamorgana. Sulla ripa, vicino al rio quando più alto sarà il sole all’ombra di pioppi e platini si andrà a cercare vento frescura e silvani effluvi. S’imbrunirà prima della luna sul mare azzurro e calmo l’argenteo placido tramonto nell’apoteosi del dì passato. Chissà se morte,vacanziera, soffrendo eccessi di caldo a sorpresa non decida di andarsene in ferie o se avvistando spaventapasseri atterrita non si dia alla fuga. Nell’arrovento d’aria dei meriggi madre forse ancor più fresca starai accanto al tuo sposo nell’ipogeo sotto i cipressi..

This entry was posted on domenica, giugno 15th, 2014 at 21:00 and is filed under poesie personali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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