VERTIGINE D’AMORE

Oh, mia Nàiade,

in questo giorno

nudo e chiaro

lo spazio e le cose

hanno la forma

del tuo viso che incanta

questo misero cigno.

 

Come i fiori

attirano

le api cercanti

e i pollini

esaltano le farfalle

così i tuoi occhi

infiammano le mie foglie.

 

Sorridono frusciando

le silenti vele

alla tua rugiada

che scende

nutrendo la mia terra

e il triste albero

consumato dal tempo.

 

Sei tu l’eliso giardino

creato ad arco

sull’ignoto buio

l’arcobaleno

sorto nel cielo

che mi conquista

alla vertigine d’amore.

 

16.08.2013 Ciro Sorrentino

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