Il pescatore e l’Autunno

Sabbia sarchiata dal tramaglio
messi raccolte sempre più scarne;
rabbia nel cuore: inizia il travaglio!

Pescatore che bestemmia e sputa
a voce troppo bassa perché Dio senta;
peccatore scaltro: la luna spunta!

Barca arranca fin sulla cresta
poi scivola veloce nel cavo d’onda;
parca  si risparmia: che notte cresca!

Sorta ancor non è neppure l’alba
che rete ha issato sul logoro assito;
sporta magra: un polpo e un’alga!

Riporti le stanche ossa ora in porto
cigola sotto i piedi il legno marcio;
riparti verso casa: il polpo è morto!

Desta ti attende moglie, dorme tua figlia
asciuga il pianto al vento, fingi sorriso;
testa protesa a Borea: vola una foglia!

This entry was posted on domenica, novembre 28th, 2010 at 21:09 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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