Il mio diario.
Il mio diario.
Vuol codesta mia vita essere ricordata
qualora l’infondata possibilità del
rinascere dovesse essere cosa possibile,
nulla posso tralasciare perché tutto
servira’ per non far più canzonare
pensieri e i miei affetti più cari,
ormai il core mio e’ stanco ed e’ ferito.
Allontanar da me con forza personaggi
goffi e maldestri ma sopportabili,
ma mio Dio con il tempo usuranti
e deprimenti, no non devo ricordare tali
energumeni che di sconcerto fan patire
la mia gia’ provata esistenza col
sol pensiero della loro menzione.
Volli cospargere di arroganza e superbia
la mia esistenza già di sé spoglia di idee
e coraggio, che dolore or che e’ giunto
” il troppo tardi ” ma se nuova vita rinascerà
mai piu’ farò di “necessità virtù” saro’
discreto e silenzioso e poco importa se di noiosa
semplicità ne indosserò il ridicolo abito.
Che dire amici miei, raccontare il mio
vissuto annoierebbe anche il non udente,
ma devo pur esternare cio’ che mi rode
nell’animo e’ rende bene accetta anche la
morte, paranze ed esibizionismo dei miei
amati vicini di vita, da loro giungono solo
gelidi soffi di un vento ostile e gelido.
Ahimé son già di mio costruito male ma di
peggio son finito,ecco giunge la rassegnazione
e gia’ proclama il suo stridente e inopportuno
” pazienza ” ma che posso mai fare se non
obbedirgli e sperare, credere e addormentarmi
con il flebile auspicare di trovare al risveglio
un mondo migliore, ma e’ solo una amara utopia.
Raffaele Feola.