Infanzia, gioventù e vecchiaia.

 Infanzia, gioventù e vecchiaia.

 

Presi ciò che volli dalla mia sana    gioventù
e pur ansia e torpore sovrastò il mio cuore,
dai non mi arrendo, anche se or son vecchio e sagace.

 

Quanti ricordi della mia prima infanzia,
certo tristi e sconsiderati, ma ebbi strani e dolci
sussulti nel dedurre che tutto sarebbe mutato.

 

La mia anima ora si nasconde fra mille vicoli e tane,
ed è ubriaca, ha rotto l’argine del comprendere e del
perdono, quanta angoscia ma son freddo e taccio.

 

Trabocca primavera, il mio cuore emette un dilagante
e concitato desiderio di vivere finalmente fra mille profumi
il mio eterno sogno d’amore, ma non è un delirio.

 

Annego in un mare di tenere lacrime, palpito e soffro,
ma son certo che la tempesta nella mia vita mai avrà fine,
solo la morte mi mostrerà il tuo vero volto amore mio.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

 

This entry was posted on martedì, giugno 16th, 2020 at 19:09 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Post a Comment




Security Code: