Infanzia, gioventù e vecchiaia.
Infanzia, gioventù e vecchiaia.
Presi ciò che volli dalla mia sana gioventù
e pur ansia e torpore sovrastò il mio cuore,
dai non mi arrendo, anche se or son vecchio e sagace.
Quanti ricordi della mia prima infanzia,
certo tristi e sconsiderati, ma ebbi strani e dolci
sussulti nel dedurre che tutto sarebbe mutato.
La mia anima ora si nasconde fra mille vicoli e tane,
ed è ubriaca, ha rotto l’argine del comprendere e del
perdono, quanta angoscia ma son freddo e taccio.
Trabocca primavera, il mio cuore emette un dilagante
e concitato desiderio di vivere finalmente fra mille profumi
il mio eterno sogno d’amore, ma non è un delirio.
Annego in un mare di tenere lacrime, palpito e soffro,
ma son certo che la tempesta nella mia vita mai avrà fine,
solo la morte mi mostrerà il tuo vero volto amore mio.
Raffaele Feola Balsamo.