Il ricco…e… il non ricco.
Il ricco…e… il non ricco
Cammino fra vicoli
e strade della mia città,
densa di una vita ricca
di un nulla delizioso
e appagante nella briosa
rassegnazione di sogni
mai realizzati,
tumefatti e corrosi
dall’ inesauribile
scorrere del tempo.
Volteggio le mie mani
a destra e a manca,
quasi come a voler scacciare
da me le scie dell’ avvilente
vanagloria dei sedicenti
guerrieri della povertà,
che gironzolano con vecchi
e sontuosi carrozzini,
fra cumuli di ricchi rifiuti,
frutto dell’ ingordo rimpinzare
dei nobili del benessere.
I frugali pasti dei ricchi
con enormi fumanti polli farciti,
e vassoi con incantevoli
e svariate leccornia,
i pacchiani commensali
con grande coraggio
ne disgiungono la pompante
composizione, ingozzano
i loro sofferenti corpi ,
straziati da succulente pietanze,
e deformati da aspetti
incredibilmente tondeggianti.
La nostra comprensione
verso tale dedizione e pari
solo alla grande voglia
del contendersi un tozzo di pane,
duramente conteso fra
gli eroici esseri di un mondo
sconveniente e ingiusto,
una volta eran chiamati poveri,
oggi son divenuti indigenti,
son loro i veri protagonisti
della nostra amara storia.
La sapiente e ragionata
turpitudine di gretti individui,
che han costruito la loro
esistenza con la sofferenza
dei loro simili in un mondo,
la cui generosa riconoscenza
non ha premiato coloro
che con schiene ricurve
hanno costruito ed eretto,
ma gli inoperosi esseri.
Ricchi e poveri brindano
insieme al nuovo anno,
il loro calici son strabocchevoli
di succo di lacrime dei sofferenti,
e nei vassoi vi son brandelli
di speranze e con le primizie
delle delusioni ancora calde.
Raffaele Feola.