L’avverso fato.

L’avverso fato.

Si che tanto t’amo amor mio,
ma come l’ultimo degli spergiuri,
mi arranco fra strane filastrocche
e stinti colori camuffati
da dolci esteriorità fasulle.

E come il sogno di uno strano sogno,
affliggo ciò che mi pare esilarante,
ma poco raggiante,
e che pungente e doloroso
il sentore della folle pazzia.

Tempo fa spezzai
il mio inflessibile cuore
e ne versai gli sfilacciati lembi
in un grande prato nero,
privo di colori
e dai volubili tramonti.

Vani sono i soffi convulsi
di coloro che mi amano,
il mio abbietto fato aspira
ad un arcano destino,
ma non temo più la morte,
ma solo il suo dolente ghigno.

Raffaele Feola.

This entry was posted on sabato, ottobre 1st, 2016 at 18:51 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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