Preghiere e attese
Preghiere e attesa.
Che umil figura dagli esili fianchi,
tempestosa e maldestra, ma
d’arrembaggio essa vive e nulla
tralascia a colui che casualmente
erra, Dio mio che fare se di preghiere
sono a corto, certo che è difficile
vivere, ma Tu mio Signore
sii più tempestoso
nel darmi il tuo aiuto,
anch’io son figlio Tuo.
Che tempesta il suo soffiare
e che ghigno la morte,
veste di strani pennacchi
e che bel tramonto per godere
di una esile speranza,
no certo lei la
nera donna non falcia grano o fieno
ma solo anime, su quel sentiero
di irta ghiaia, e tacciono gli usignoli
ma non per dormir, certo che no,
tesi e intimoriti attendono che la
possente Dea del non vivere faccia
il suo orribile lavoro.
Raffaele Feola.
This entry was posted on lunedì, settembre 12th, 2016 at 21:10 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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