I grandi racconti dei piccoli uomini.
I grandi racconti dei piccoli uomini.
Quanto amore fra i complici fruscii
di un verde cosparso di bianche foschie,
e la luna sorridente e dispettosa
si riflette in quello specchio d’acqua
scuro e avvelenato dall’uomo che tanto
parla d’amore e idilli mai avvenuti.
Fa fatica mamma orsa a reggersi,
e stanca, ma continua a rincorrere
i suoi piccoli indifesi,
il babau in agguato deve
e vuole ucciderla per difendere
lo stolto cercatore che lentamente
si trasforma in colui che mai avrà serenità.
Che amori strani vive la mia esistenza,
bui profondi e lenti vespri malinconici,
non racconto più nulla ai miei nipoti,
son loro che lentamente nel crescere
mi raccontano di strani avvenimenti,
delittuosi e avventure di vita cosparse
di lacrime e cieli vuoti senza più stelle.
Raffaele Feola
.
Ciro Sorrentino Scrive:
“…lacrime e cieli vuoti senza più stelle…”:
quanta amara verità in questo verso,
una perfetta fotografia di un mondo che non sa più sognare, una folla d’uomini persa nelle sue vane corse, nelle sue inutili certezze.
Basterebbe così poco per vivere con serenità, nell’amore spassionato e disinteressato, ma l’essere umano è troppo preso da interessi contingenti, non sa più guardare in alto, né sa emozionarsi per una stella cadente, quell’improvviso baluginio di luce nel quale riporre i propri desideri.
E allora, l’orizzonte, per quanto vastissimo, sembra un lenzuolo che svapora, come se tutte le piccole lucine che lo accendono d’amore stiano spegnendosi inesorabilmente, una ad una.
Cosa rimane?
Come dice il poeta, solo un vuoto, una vastità deserta e desertificata, un abisso nero, quasi impossibile da colmare.
Perché ho detto “quasi”?
Perché fin quando esisteranno uomini, come Feola, che sa ancora alzare gli occhi al cielo, quel “vuoto” non potrà mai prendere il sopravvento, né espandersi più di tanto.
A presto, fratello.
Io sono con te a fissare quell’orizzonte infinito…
Ciro Sorrentino
raffaele feola Scrive:
Mio caro amico fraterno è vero, vedo il nostro futuro lassù in alto, negli spazi incontaminati di un cielo superbamente immenso e ricco di promesse, chissà…forse un giorno faremo parte di qualcosa di grande, forse non sarà così …forse…ma il nostro premio è già nelle nostre mani poiché il solo credere ci rende ora già felici ed appagati, e sono certo che i grandi scrittori come te, che sanno descrivere in maniera degna i nostri sussulti, le nostre ansie, i nostri affetti avranno un posto d’onore nell’Olimpo dei saggi. Grazie Ciro…e sono onorato di esserti amico. Ti abbraccio con forza, fratello e con grande affetto. Raffaele Feola