Delirio.
Delirio.
Quanti folletti e quanto ridere
nel dire e sospirar in quel bosco laggiù,
senza fiori e senza farfalle,
ma quanti volteggi fa quel tenero passero
di un oscuro colore,
e come una tenera e piccola ombra
fugge nel groviglio di rovi,
e poi il suo petto si tinge di rosso.
Tale è la mia vita celata nel rifugio
di vecchi amori e scostanti addii
dai pungenti aculei,
e come spade arrotate e laceranti
trafiggono i miei pensieri,
rei di aver svelato gli inganni
di colei che mai smise di proferire
frasi disseminate
di inutili e austere beffe,
e nel fare proclami d’amore eterno.
La vita è padrona e sta all’erta,
osserva le fuggevoli e gracili esistenze
dalle anime tristi e dai cuori affranti,
e poi si cristallizzano
consapevoli e rassegnate
nel fugace vincolo della soavità,
dai vivi, vivete, viviamo.