Che confusione.
Che confusione
Ecco è giunto il grande pensiero,
chiudo gli occhi e medito, che ansia,
dai raccolgo la mia ombra e fuggo,
non posso erompere se ella non
si risolleva dal brullo asfalto.
Che furibonda stanchezza,
quanti fuorvianti crepuscoli,
ho preso un ricordo
e ne ho fatto esistenza,
dai non serve l’inutile sapere,
ho mente e risorse nel mio cuore
e raggiungo saccente la mia meta.
Non scorgo che desolanti valli,
poi piano pianino mi avvicino
e tutto scivola via,
poi finalmente
fiori e colori, anime e corpi.
Son vero e incolpevole,
che fare se vivo, e non è vero ,
quel lontano vagito,
quel vano e deludente nascere
che vago e inutile ricordo.
This entry was posted on mercoledì, febbraio 4th, 2015 at 09:55 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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