L’addio di un folle umano.
L’addio di un folle umano.
Son così bislacco e poco altruista,
e misteriosi son coloro che narrano
il fremito di bestie divenute feticci ,
e feticci che si mutano in esseri umani,
e quanti inutili sfavillii nei cieli oscuri,
ma io li fisso con tristezza e distacco.
Ma io sono il Re del nulla,
e che deferenza solenne ricevo
dall’Universo morente,
lui ipocrita mi asseconda,
in un mondo allegro e buffo,
senza cannoni e con inservibili fucili
cosparsi di inutili pungenti baionette .
Dai che la vita è bizzarra,
fuggo da ciò che irretisce e fa male,
ma penso a ciò che uccide,
e condanno con empietà l’odio.
Dio mio quanto pesa la tua Croce,
io vorrei, ma non riesco a capire,
che fare mio Signore, son stanco,
non voglio vesti nere e occhi lucidi
su quell’umile sepolcro che mi alloggerà,
solo buio e silenzio senza fiori,
fa che egli sia meta di serenità,
e senza inutili ipocriti lacrime.
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