Il nostro autunno.
Il nostro autunno.
Dir che potrei ad un cuor che sanguina
e che torpore nel descrivere l’autunno,
foglie cadenti e scorribande di nere foschie,
e cieli di mesti rimpianti di una fuggevole
estate pervasa di sgargianti colori
e languidi umori.
No non andar via fragile autunno,
il bianco manto attende impaziente
e di cosa nutrirò la mia anima
se del freddo impassibile mi striglia il cuor
e tacita il musico lo scroscio odioso
di un fiume in piena,
che tutto tracima e annega i ricordi
di una fuggevole estate,
e i copiosi e irreverenti baci
della mia amata,
cosparsi di fragranze
e sapori di folleggianti attimi,
abbracciati nel rimirar le stelle
e nel toccarsi con ingenua passione
con puliti rossori e fugaci carezze.
No, noi seguiremo il tuo percorso e mai
autunno fu più intrigante
e complice di un amor
che di morte mi parve dovetti soccombere,
perché tanta fu l’estasi,
e il gracchiare di un rospo arrogante
promise vesti da principe
in cambio di impossibili baci,
noi ti seguiremo autunno
e non vivremo che del tuo ombroso tempo
e della tua accondiscende complicità.